Originariamente inviato da Sidewinder
(Presidente del Consiglio, deputato Forza Italia in Lombardia).
Riconosciuto colpevole di falsa testimonianza dalla Corte d'appello di Venezia nell' ambito del processo sulla P2 (reato amnistiato) e, dai giudici di Milano, di corruzione della Guardia di finanza (reato prescritto in appello), di
finanziamenti illeciti al PSI di Craxi per 21 miliardi (reato prescritto in appello, sentenza confermata in Cassazione) ; imputato in due processi per falso in bilancio (uno per 6 miliardi di fondi neri, l'altro per 1500 miliardi) e in due percorruzione in atti giudiziari (Sme-Ariosto e Lodo Mondadori); indagato a Caltanissetta per concorso nelle stragi di Capaci e via d'Amelio (la Procura ha chiesto l'archiviazione alla scadenza dell'indagine); imputato in Spagna per le frodi fiscali di Telecinco. E' il primoindagato, nella storia d'Italia, a diventare presidente del Consiglio.
BERRUTI Massimo Maria
(deputato Forza Italia in Lombardia).
Ex ufficiale della Guardia di finanza, poi avvocato e consulente del gruppo Fininvest, viene arrestato per corruzione nel 1985 e poi assolto. Di nuovo arrestato nel '94 per favoreggiamento a Berlusconi nell'inchiesta Guardia di finanza, è stato, condannato in primo grado a 16 mesi e in appello a 8. Conobbe Berlusconi nel 1979 durante un' ispezione della Guardia di Finanza in un' azienda del Cavaliere; eletto deputato nel 1996, e' stato rieletto nel 2001.
BIONDI Alfredo
(deputato Forza Italia in Lombardia).
Avvocato, ex deputato liberale, ex ministro della Giustizia.
Nel 1998 ha patteggiato a Genova una pena di 2 mesi di arresto e 6 milioni di ammenda per frode
fiscale: non ha pagato le tasse su parcelle per quasi 1 miliardo.
Sentenza definitiva.
BOSSI Umberto
(deputato Lega Nord in Lombardia- Ministro delle Riforme Costituzionali)
Segretario del Carroccio, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 8 mesi per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti (tangente Enimont).
Nel '98 e' condannato a 7 mesi (primo grado) per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per gli scontri inscenati dai vertici leghisti dinanzi alla sede milanese di via Bellerio all'arrivo della polizia
inviata per una perquisizione dal procuratore di Verona. Nel 2001 a Cantù, sempre in primo grado, e' condannato ad 1 anno e 4 mesi per vilipendio della bandiera ( disse che il tricolore lo usava "per pulirsi il culo"). Bossi è poi indagato per attentato all'integrità dello Stato dalla Procura di Verona, per le presunte attività illegali con tanto di armi delle "camicie verdi": la Camera gli ha sinora risparmiato il rinvio a giudizio definendo le azioni del Ministro "insindacabili" ; e tuttavia la Procura di Verona ha sollevato la questione di conflitto di attribuzioni dinanzi alla Corte Costituzionale, che dovra' pronunciarsi.
BRANCHER Aldo
(deputato Forza Italia in Veneto).
Ex prete, ex pubblicitario per "Famiglia Cristiana" e poi per Publitalia, da vent' anni collaboratore di Fedele Confalonieri alla Fininvest, viene arrestato il 18 giugno '93 nell' ambito dell'inchiesta "Mani pulite"
per corruzione: tangente di 300 milioni al ministro della Sanità Francesco De Lorenzo per la pubblicità anti-Aids sulle tv del Biscione.
Condannato in appello a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e violazione della legge sul finanziamento dei partiti, è responsabile di Forza Italia nel Nord Italia.
CALDEROLI Roberto
(deputato - Lega Nord).
Segretario della Lega Lombarda, è stato condannato a Milano, nel 1998, a 8 mesi di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale per i fatti di via Bellerio; è indagato per lo stesso reato per gli scontri con le forze dell'ordine a Brescia, durante la visita del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel 1997; e per attentato all'integrità dello Stato nell'inchiesta di Verona sulle camicie verdi.
D'ALI' Antonio
(sottosegretario agli Interni- Forza Italia)
Senatore eletto a Trapani da tre legislature, in quella scorsa era addirittura vicepresidente della commissione Finanze, gia' responsabile economico di Forza Italia. Famiglia ricca e potente, proprietaria di saline, tenute agricole e sopratutto della Banca Sicula. Lo zio Antonio il Vecchio e' costretto ad abbandonare la guida dell' impero economico familiare nel 1983, perche' il suo nome compariva nella lista degli iscritti alla P2. Gli subentra il nipote e omonimo, Antonio jr.
Sull' Istituto familiare D'Ali' s' addensano sospetti relativi al riciclaggio di denaro sporco della mafia.
I sospetti scompaiono nel 1991 insieme alla banca Sicula, inglobata
dalla Comit.. Ma la famiglia d'Alì è celebre a Trapani anche per aver dato per anni
lavoro e stipendio a vari esponentii delle famiglie mafiose dei Minore
e dei Messina Denaro.
Francesco Messina Denaro, storico boss di Trapani, è stato per decenni il "fattore" dei d'Alì. Poi cedette il testimone - di capomafia e di fattore- al figlio Matteo, che oggi, a 39 anni, è il nuovo numero uno
di Cosa Nostra, latitante, condannato per le stragi del 1992-93.
Alla Commissione parlamentare Antimafia sono conservati i documenti che testimoniano il pagamento di
4 milioni nel 1991 versati dai d'Alì all'INPS come indennità di disoccupazione
di Matteo Messina Denaro, di professione "agricoltore".Nelle carte dei giudici poi, le prove di una strana compravendita: quella di una vasta tenuta in contrada Zangara (Castelvetrano) passata
dai d'Alì ai Messina Denaro, i quali però non hanno sborsato una lira.
Oggi comunque quei terreni sono sotto sequestro perché il vero proprietario è TOTO' RIINA, che usava Messina Denaro come prestanome per nascondere i suoi beni.
DELL'UTRI Marcello
(senatore Forza Italia in Lombardia).
Pregiudicato, a Torino per frode fiscale e false fatture (2 anni e 3
mesi definitivi patteggiati in Cassazione nel 1999); sotto processo a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e imputato per calunnia aggravata; imputato a Milano per estorsione aggravata e per i falsi in bilancio e per altre false fatture di Publitalia; indagato a Caltanissetta per le stragi del '92 (richiesta di archiviazione della Procura) e a Madrid per le frodi fiscali di Telecinco. Eletto deputato nel '96 alla vigilia della prima condanna, nel 2001 è asceso al Senato.
DEL PENNINO Antonio
(neosenatore Forza Italia in Lombardia).
Ex deputato repubblicano, ha patteggiato tre condanne per finanziamento illecito: 2 mesi e 20
giorni per 10 milioni di tangente Enimont; 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per le mazzette della metropolitana Milanese; pochi mesi per i soldi sottobanco da Assolombarda.
DE RIGO Walter
(senatore Forza Italia in Veneto).
Fino alle ultime elezioni era presidente degli industriali di Belluno.
Insieme al fratello Ennio possiede la Dierre (colosso dell'occhialeria), la Surfrigo (industria del freddo) e qualche albergo. Nel febbraio '93 patteggio' 1 anno e 4 mesi per una truffa ai danni del ministero del Lavoro e della Cee, dai quali aveva ottenuto 474 milioni in cambio di falsi corsi di qualificazione professionale
per la sua azienda.
FASANO Vincenzo
(neodeputato An in Campania).
Ex assessore regionale all'Istruzione, Cultura, Lavoro e Politiche giovanili in Campania, e' imputato a Salerno per corruzione e abuso d'ufficio a proposito di alcune speculazioni edilizie e commerciali nell'area di
sviluppo industriale salernitana. Nell'aprile 2001 il Pm Filippo Spiezia ha chiesto il suo rinvio a giudizio. Subito dopo Fasano e' stato eletto a Montecitorio.
FIRRARELLO Giuseppe
(senatore Forza Italia in Sicilia). Ex sindaco di Bronte (Catania) ex
assessore regionale Dc, ex senatore del Cdu, poi dell'Udr, poi
dell'Udeur, infine di Forza Italia: nel 1999 la Procura e il gip di
Catania chiedono al Senato
di poterlo arrestare per associazione a delinquere, corruzione e
concorso esterno in associazione mafiosa. L'inchiesta riguarda una
brutta storia di tangenti e collusioni negli appalti per il nuovo
ospedale "Garibaldi" e di altre opere pubbliche. Il gip parla di
"inequivoche e non occasionali condotte criminose del Firrarello",
commesse "con particolare spregiudicatezza e pervicacia". Il Senato, fa quadrato e
respinge l'arresto. Intanto, a Palermo, il senatore viene rinviato a
giudizio per abuso d'ufficio come ex assessore regionale: avrebbe
nominato i manager delle Usl in base alle tessere di partito.
FRIGERIO Gianstefano
(neodeputato Forza Italia in Puglia).
Ex segretario regionale della Dc lombarda, condannato tre volte in via definitiva per un totale di oltre 5 anni di reclusione in tre processi della Tangentopoli milanese, è un pluripregiudicato. Il 13 maggio 2001
era in attesa del "cumulo pena" da parte della Procura generale di Milano, che doveva comunicargli quanti anni gli restavano, da trascorrere in carcere. Eletto a Montecitorio ,se la pena diventa esecutiva e supera i 3 anni, scatteranno comunque le manette.
GALVAGNO Giorgio
(neodeputato Forza Italia in Piemonte).
Ex sindaco socialista di Asti, arrestato nel 1994 per lo scandalo della discarica di Vallemanina e Valleandona (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici e nocivi in cambio di tangenti), nel 1996 ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico,
delitti colposi contro la salute pubblica (per l'inquinamento delle falde acquifere).
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