I tre anni del Gila ci sono stati e non potranno mai essere cancellati dalla storia rossonera. Diciassette gol nel primo campionato concluso al secondo posto con 88 punti strameritati sul campo, dodici gol nel secondo campionato con un quarto posto raggiunto un mese prima della Finale di Atene, il gol con il Manchester United nella partita perfetta, la rete decisiva di Udine quest'anno. Potremmo proseguire. Ma il grazie e l'inbocca al lupo ad Alberto, non possono prendere scorciatoie. Devono passare per forza da quel suo sguardo pieno di lealtà e sincerità. Ragazzo perbene, ragazzo perfetto, aveva e ha tutto per mettere radici in un grande club come il Milan: tecnica e colpi in campo, modi e gentilezza fuori. Insomma, ancora oggi, giorno dell'annuncio, è dura accettare che la scintilla, che pure c'è stata, non sia pienamente scoccata.
Alberto rimarrà comunque nel cuore del Milan e il Milan rimarrà nel cuore di Alberto. Va a giocare in una squadra fresca e ambiziosa come lui, degna avversaria del Milan fino alla fine dello scorso campionato per l'ingresso fra le prime quattro dell'area Champions. Gilardino è stato il primo ruggito rossonero dopo la Finale di Istanbul. L'ultimo atto di quella Champions League avrebbe stroncato e devastato chiunque, ma non il Milan. E la prova provata della reazione a tempo di record della società e di tutto l'ambiente fu proprio il suo arrivo. Alberto, il crack del mercato italiano del 2005. Lo volevano tutti, lui voleva il Milan. Oggi ci salutiamo, con un abbraccio forte. Ai tifosi rossoneri resta l'applauso intenso ed educato che il Gila, alla fine dell'ultimo Milan-Udinese, ha rivolto a tutti gli anelli del suo stadio. Lui sapeva cosa voleva dire. Tranquillo Alberto, al primo Milan-Fiorentina i primi applausi saranno tutti per te.
Alberto rimarrà comunque nel cuore del Milan e il Milan rimarrà nel cuore di Alberto. Va a giocare in una squadra fresca e ambiziosa come lui, degna avversaria del Milan fino alla fine dello scorso campionato per l'ingresso fra le prime quattro dell'area Champions. Gilardino è stato il primo ruggito rossonero dopo la Finale di Istanbul. L'ultimo atto di quella Champions League avrebbe stroncato e devastato chiunque, ma non il Milan. E la prova provata della reazione a tempo di record della società e di tutto l'ambiente fu proprio il suo arrivo. Alberto, il crack del mercato italiano del 2005. Lo volevano tutti, lui voleva il Milan. Oggi ci salutiamo, con un abbraccio forte. Ai tifosi rossoneri resta l'applauso intenso ed educato che il Gila, alla fine dell'ultimo Milan-Udinese, ha rivolto a tutti gli anelli del suo stadio. Lui sapeva cosa voleva dire. Tranquillo Alberto, al primo Milan-Fiorentina i primi applausi saranno tutti per te.
Ciao Gila.
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