NYON (Svizzera), 26 luglio 2006 - Colpo di scena: per la Corte federale il Milan è ammesso ai preliminari di Champions League, ma l'Uefa potrebbe non essere d'accordo con la decisione presa dalla giustizia sportiva italiana. E quindi non sarebbe così scontata l'ammissione della squadra rossonera alla più importante competizione europea per club. Una decisione sarà presa domani: l'Uefa ha infatti indetto una riunione ai massimi livelli per discutere il caso e deliberare sulla presenza del club italiano nella prossima Champions.
Nella commissione d'emergenza siederebbero, tra l'altro, il presidente dell'Uefa Lennart Johansson, il vicepresidente Senes Erzik e il tesoriere Jeu Sprengers. Secondo quanto si legge nella versione on line del Guardian, che riporta una notizia della Reuters, un portavoce Uefa confermerebbe che "si tratta di una pratica inusuale. Generalmente non ci si riunisce per le liste di squadre fornite dalle federazioni, ma stavolta è il caso di farlo e specificamente per il caso dei club italiani". Il criterio di ammissione infatti non è legato solo al punteggio ottenuto in campionato: "L'ultima parola sulle iscrizioni -spiega ancora il portavoce Uefa- spetta alla Uefa e non dipende solamente dalla posizione in classifica del campionato di competenza. Dall'introduzione del sistema delle licenze, i club devono anche essere eticamente sani per poter prender parte alle competizioni europee. I club che risultassero coinvolti in attività fraudolente non parteciperanno necessariamente alle competizioni Uefa".
Da via Turati, però, precisano di non aver ricevuto alcuna comunicazione al riguardo e che venerdì un rappresentante del Milan sarà presente al sorteggio che determinerà la formazione che affronterà il Milan nel terzo e decisivo turno di preliminare per l'ingresso in Champions League. Quanto all'eventuale "successore" nel preliminare, non è detto che sia il Palermo a sostituire il Milan, nonostante al momento sia il quinto classificato della scorsa stagione. Potrebbe infatti essere una società di un altro paese continentale a godere del posto negato ai rossoneri. Non è la prima volta che l'Uefa cambia le regole in corsa: un anno fa l'ultimo caso quando il Liverpool campione d'Europa, ma fuori dalle prime 4 in Premier League, non fu escluso ma partì dai preliminari. Per la prima volta, e contro le regole Uefa, una nazione ebbe 5 squadre iscritte alla Champions League.
Nella commissione d'emergenza siederebbero, tra l'altro, il presidente dell'Uefa Lennart Johansson, il vicepresidente Senes Erzik e il tesoriere Jeu Sprengers. Secondo quanto si legge nella versione on line del Guardian, che riporta una notizia della Reuters, un portavoce Uefa confermerebbe che "si tratta di una pratica inusuale. Generalmente non ci si riunisce per le liste di squadre fornite dalle federazioni, ma stavolta è il caso di farlo e specificamente per il caso dei club italiani". Il criterio di ammissione infatti non è legato solo al punteggio ottenuto in campionato: "L'ultima parola sulle iscrizioni -spiega ancora il portavoce Uefa- spetta alla Uefa e non dipende solamente dalla posizione in classifica del campionato di competenza. Dall'introduzione del sistema delle licenze, i club devono anche essere eticamente sani per poter prender parte alle competizioni europee. I club che risultassero coinvolti in attività fraudolente non parteciperanno necessariamente alle competizioni Uefa".
Da via Turati, però, precisano di non aver ricevuto alcuna comunicazione al riguardo e che venerdì un rappresentante del Milan sarà presente al sorteggio che determinerà la formazione che affronterà il Milan nel terzo e decisivo turno di preliminare per l'ingresso in Champions League. Quanto all'eventuale "successore" nel preliminare, non è detto che sia il Palermo a sostituire il Milan, nonostante al momento sia il quinto classificato della scorsa stagione. Potrebbe infatti essere una società di un altro paese continentale a godere del posto negato ai rossoneri. Non è la prima volta che l'Uefa cambia le regole in corsa: un anno fa l'ultimo caso quando il Liverpool campione d'Europa, ma fuori dalle prime 4 in Premier League, non fu escluso ma partì dai preliminari. Per la prima volta, e contro le regole Uefa, una nazione ebbe 5 squadre iscritte alla Champions League.
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