Tutti gli arbitri di Moggi: saltano fuori i nomi Coinvolti Dondarini, Dattilo, Trefoloni e Bertini. Il Coni chiede punizioni rapide e esemplari. Interviene anche la procura di Napoli STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
Il general manager della Juventus, Luciano Moggi (Ap)
ROMA — Non è tutto finito, archiviato. Perché c'è un'altra procura italiana, quella di Napoli, che sta indagando in gran segreto sul mondo arbitrale e sui presunti favori ad alcuni club di calcio. Contemporaneamente, il capitolo romano potrebbe riservare novità sostanziali su questo fronte: archiviata da Torino l'ipotesi di corruzione, nella capitale non è da escludere che prenda corpo un ulteriore filone, forse per abuso di ufficio. Dunque, si va avanti. E questa bufera sul calcio è destinata ad avere sviluppi clamorosi.
D'altra parte, ciò che continua a emergere dalle carte che il pm di Torino Raffaele Guariniello ha prima raccolto e poi inviato a Federcalcio e procura di Roma tra l'anno scorso e l'inizio del 2006, è davvero sconcertante. Ancora emblematica una telefonata di Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus, a Luciano Moggi, direttore generale. Parlano dell'arbitro Dattilo che deve dirigere Udinese-Brescia, finita poi 2-1 per i lombardi, quarta giornata del campionato: è il 26 settembre 2004. «Se è un po' sveglio, gli dimezza l'Udinese...». Questa è una partita in cui succede di tutto: il portiere friulano De Sanctis rimane a terra infortunato, il Brescia va a segno con Mannini e vince la partita, in campo scoppia il caos. Indovinate qual è la partita della domenica successiva, 3 ottobre, quinta giornata? Udinese-Juventus (0-1, gol Zalayeta).
Passo indietro, lunedì 20 settembre, dopo la seconda giornata: Moggi telefona a Fabio Baldas, ex designatore degli arbitri e moviolista nel Processo di Aldo Biscardi: «Mi devi salvare Bertini, Dattilo e Trefoloni. Sul Milan puoi battere quanto ti pare...». «Che dici di Messina?», fa Baldas. «Messina giù», chiosa Moggi riferendosi all'arbitro (il Milan ha vinto 2-0), ovviamente, e non alla squadra siciliana. Cos'è successo per scatenare l'interesse del dirigente juventino? È successo che Bertini ha arbitrato Inter-Palermo 1-1 nell'anticipo di sabato 18, Trefoloni ha diretto il giorno dopo Lazio-Reggina (1-1) e Dattilo Livorno-Chievo (1-2) e ne hanno combinate di tutte i colori. Inquietante poi la doppia, lunga e molto ambigua telefonata tra Pairetto e l'arbitro Dondarini, prima e dopo Sampdoria-Juventus (0-3, 22 settembre, terza giornata), in cui Pairetto gli anticipa la designazione e poi commenta la direzione di gara (in particolare il rigore concesso ai bianconeri e contestato dalla Samp).
Un quadro torbido dove spicca, sottolinea il procuratore capo di Torino Marcello Maddalena nella richiesta di archiviazione, il rapporto a prova di bomba tra Giraudo, Moggi e Pairetto. Non solo: dal provvedimento emergono due storie clamorose: quella del difensore Giorgio Chiellini, che ai controlli preolimpici del 2004 risulta avere valori alterati di ematocrito ed emoglobina (e secondo la perizia del consulente, scrive Maddalena, la variazione poteva indicare assunzione di Epo). E quella di Pavel Nedved, mandato in campo a forza di antinfiammatori e analgesici (farmaci non vietati) nonostante una lunga serie di infortuni. «La Federcalcio indaghi rapidamente. La giustizia dovrà essere serena ma esemplare: chi ha sbagliato, paghi», è stato il commento di Gianni Petrucci, presidente del Coni.
Giuseppe Toti
05 maggio 2006
FONTE
Nessun commento flammoso a riguardo.
Il general manager della Juventus, Luciano Moggi (Ap)
ROMA — Non è tutto finito, archiviato. Perché c'è un'altra procura italiana, quella di Napoli, che sta indagando in gran segreto sul mondo arbitrale e sui presunti favori ad alcuni club di calcio. Contemporaneamente, il capitolo romano potrebbe riservare novità sostanziali su questo fronte: archiviata da Torino l'ipotesi di corruzione, nella capitale non è da escludere che prenda corpo un ulteriore filone, forse per abuso di ufficio. Dunque, si va avanti. E questa bufera sul calcio è destinata ad avere sviluppi clamorosi.
D'altra parte, ciò che continua a emergere dalle carte che il pm di Torino Raffaele Guariniello ha prima raccolto e poi inviato a Federcalcio e procura di Roma tra l'anno scorso e l'inizio del 2006, è davvero sconcertante. Ancora emblematica una telefonata di Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus, a Luciano Moggi, direttore generale. Parlano dell'arbitro Dattilo che deve dirigere Udinese-Brescia, finita poi 2-1 per i lombardi, quarta giornata del campionato: è il 26 settembre 2004. «Se è un po' sveglio, gli dimezza l'Udinese...». Questa è una partita in cui succede di tutto: il portiere friulano De Sanctis rimane a terra infortunato, il Brescia va a segno con Mannini e vince la partita, in campo scoppia il caos. Indovinate qual è la partita della domenica successiva, 3 ottobre, quinta giornata? Udinese-Juventus (0-1, gol Zalayeta).
Passo indietro, lunedì 20 settembre, dopo la seconda giornata: Moggi telefona a Fabio Baldas, ex designatore degli arbitri e moviolista nel Processo di Aldo Biscardi: «Mi devi salvare Bertini, Dattilo e Trefoloni. Sul Milan puoi battere quanto ti pare...». «Che dici di Messina?», fa Baldas. «Messina giù», chiosa Moggi riferendosi all'arbitro (il Milan ha vinto 2-0), ovviamente, e non alla squadra siciliana. Cos'è successo per scatenare l'interesse del dirigente juventino? È successo che Bertini ha arbitrato Inter-Palermo 1-1 nell'anticipo di sabato 18, Trefoloni ha diretto il giorno dopo Lazio-Reggina (1-1) e Dattilo Livorno-Chievo (1-2) e ne hanno combinate di tutte i colori. Inquietante poi la doppia, lunga e molto ambigua telefonata tra Pairetto e l'arbitro Dondarini, prima e dopo Sampdoria-Juventus (0-3, 22 settembre, terza giornata), in cui Pairetto gli anticipa la designazione e poi commenta la direzione di gara (in particolare il rigore concesso ai bianconeri e contestato dalla Samp).
Un quadro torbido dove spicca, sottolinea il procuratore capo di Torino Marcello Maddalena nella richiesta di archiviazione, il rapporto a prova di bomba tra Giraudo, Moggi e Pairetto. Non solo: dal provvedimento emergono due storie clamorose: quella del difensore Giorgio Chiellini, che ai controlli preolimpici del 2004 risulta avere valori alterati di ematocrito ed emoglobina (e secondo la perizia del consulente, scrive Maddalena, la variazione poteva indicare assunzione di Epo). E quella di Pavel Nedved, mandato in campo a forza di antinfiammatori e analgesici (farmaci non vietati) nonostante una lunga serie di infortuni. «La Federcalcio indaghi rapidamente. La giustizia dovrà essere serena ma esemplare: chi ha sbagliato, paghi», è stato il commento di Gianni Petrucci, presidente del Coni.
Giuseppe Toti
05 maggio 2006
FONTE
Nessun commento flammoso a riguardo.
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