Nelle biblioteche di Alessandria prima e in quella di Costantinopoli poi è stato conservato per secoli lo scibile di tutte le razze più antiche della Terra. Purtroppo, gran parte di quelle conoscenze si sono disperse o perdute tra saccheggi, incendi e devastazioni, e così la scienza di oggi è in estrema difficoltà quando cerca di ricostruire in modo attendibile il remoto passato dell'umanità.
Proprio da queste antichissime ed enormi biblioteche (dove, pare siano custoditi milioni di libri e di papiri) sembrano provenire tre mappe geografiche che di recente hanno suscitato enormi perplessità tra gli scienziati dato che mettono in relazione la storia e l' archeologia come oggi ci sono note.
Secondo la storia "ufficiale”, infatti, la prima civiltà umana sviluppatasi sulla Terra sarebbe quella dei Sumeri, risalente a circa il 4 mila prima di Cristo, seguita quindi da quella babilonese e da quella egizia. Ma adesso si è scoperto che queste tre vecchie carte, che sembrano copiate o ricalcate da mappe custodite negli archivi delle biblioteche di Alessandria e di Costantinopoli, denunciano un'origine probabilmente assai più antica in quanto potrebbero essere state tracciate addirittura 10 mila anni prima di Cristo, visto che ritraggono coste e continenti nella forma in cui erano solo a quell'epoca.
Questo però vorrebbe dire che già diecimila anni avanti Cristo esistevano sulla Terra genti evolute in grado di navigare e di tracciare carte geografiche...
La più celebre di queste tre mappe "impossibili" è quella che nel 1513 l'ammiraglio turco Piri Re'is ricalcò da un antichissimo papiro: in questa carta, le regioni dell'Antartide al Polo Sud sono rappresentate con enorme precisione, secoli prima che venissero scoperte. Pure su alcuni tratti delle Americhe e del Rio delle Amazzoni questa mappa fornisce informazioni che sarebbero state scoperte dagli esploratori solo molti anni più tardi.
Parte della mappa di Piri Re'is , rinvenuta ad Istanbul (1929). sarebbe stata ricopiata dalla biblioteca di Alessandria e riporta la collocazione dell'Antartide, migliaia d'anni prima che venisse scoperta e sgombra dalla calotta dei ghiacci. Vi si evidenziano inoltre conoscenze avanzate di astronomia e di trigonometria nonchè la determinazione della longitudine, la cui acquisizione, da parte della nostra civiltà è avvenuta soltanto migliaia di anni dopo.
Ma la caratteristica più sorprendente della carta di Piri Re'is è il fatto che essa è stata disegnata grazie a una tecnica estremamente sofisticata, la "proiezione equidistante". che tratteggia cioè il profilo della Terra partendo da un solo punto specifico della sua superficie: per la precisione, il centro della mappa del turco Piri Re'is si trova molto vicino all'antica città egizia di Siene, sul Nilo. Il mistero più inspiegabile è appunto questo: per disegnare una carta geografica così occorrono strumenti e calcoli matematici altamente avanzati, di cui nessuno nell'Europa o nella Turchia del 1513 poteva disporre.
Ma allora?
Proprio da queste antichissime ed enormi biblioteche (dove, pare siano custoditi milioni di libri e di papiri) sembrano provenire tre mappe geografiche che di recente hanno suscitato enormi perplessità tra gli scienziati dato che mettono in relazione la storia e l' archeologia come oggi ci sono note.
Secondo la storia "ufficiale”, infatti, la prima civiltà umana sviluppatasi sulla Terra sarebbe quella dei Sumeri, risalente a circa il 4 mila prima di Cristo, seguita quindi da quella babilonese e da quella egizia. Ma adesso si è scoperto che queste tre vecchie carte, che sembrano copiate o ricalcate da mappe custodite negli archivi delle biblioteche di Alessandria e di Costantinopoli, denunciano un'origine probabilmente assai più antica in quanto potrebbero essere state tracciate addirittura 10 mila anni prima di Cristo, visto che ritraggono coste e continenti nella forma in cui erano solo a quell'epoca.
Questo però vorrebbe dire che già diecimila anni avanti Cristo esistevano sulla Terra genti evolute in grado di navigare e di tracciare carte geografiche...
La più celebre di queste tre mappe "impossibili" è quella che nel 1513 l'ammiraglio turco Piri Re'is ricalcò da un antichissimo papiro: in questa carta, le regioni dell'Antartide al Polo Sud sono rappresentate con enorme precisione, secoli prima che venissero scoperte. Pure su alcuni tratti delle Americhe e del Rio delle Amazzoni questa mappa fornisce informazioni che sarebbero state scoperte dagli esploratori solo molti anni più tardi.
Parte della mappa di Piri Re'is , rinvenuta ad Istanbul (1929). sarebbe stata ricopiata dalla biblioteca di Alessandria e riporta la collocazione dell'Antartide, migliaia d'anni prima che venisse scoperta e sgombra dalla calotta dei ghiacci. Vi si evidenziano inoltre conoscenze avanzate di astronomia e di trigonometria nonchè la determinazione della longitudine, la cui acquisizione, da parte della nostra civiltà è avvenuta soltanto migliaia di anni dopo.
Ma la caratteristica più sorprendente della carta di Piri Re'is è il fatto che essa è stata disegnata grazie a una tecnica estremamente sofisticata, la "proiezione equidistante". che tratteggia cioè il profilo della Terra partendo da un solo punto specifico della sua superficie: per la precisione, il centro della mappa del turco Piri Re'is si trova molto vicino all'antica città egizia di Siene, sul Nilo. Il mistero più inspiegabile è appunto questo: per disegnare una carta geografica così occorrono strumenti e calcoli matematici altamente avanzati, di cui nessuno nell'Europa o nella Turchia del 1513 poteva disporre.
Ma allora?
Commenta