"Sono alla Nasa, ma chissà dove"
CAPE CANAVERAL - John Sarkissian è uno scienziato, ma ama le sottigliezze della lingua come un filosofo. "Voglio chiarire che i nastri non sono andati smarriti, perché questo significherebbe che sono stati conservati malamente e ora non avremmo nessuna possibilità di ritrovarli. Il problema è solo che non sappiamo dove sono". I nastri in questione non sono una qualsiasi registrazione, ma un documento eccezionale: le riprese dello sbarco terrestre sulla luna.
Al momento sono naturalmente disponibili le registrazioni televisive dello storico evento datato 21 luglio 1969, quando Neil Armstrong scese la scaletta dell'Apollo 11 posando per la prima volta un piede umano sulla superficie lunare. Si tratta però di immagini disturbate, trasmesse attraverso lo spazio, mentre l'avvenimento fu registrato anche con maggiore nitidezza dalle sofisticate apparecchiature di tre centri spaziali sulla Terra: uno in California, a Goldstone, e due in Australia, a Honeysuckle Creek e a Parkes. Dove siano finiti quei video è diventato però un mistero.
Malgrado le assicurazioni di Sarkissan, ricercatore presso l'Osservatorio radio di Parkes, resta un fatto che i nastri al momento sono introvabili. "Siamo convinti che siano stati schedati e archiviati correttamente nel corso degli anni '70 e che siano conservati presso la Nasa - si è giustificato l'astronomo - ma semplicemente non sappiamo dove". Del resto, ha aggiunto ancora Sarkissan, "non bisogna farsi illusioni sulla qualità di quelle immagini, le riprese non avevano nulla a che fare con l'alta definizione televisiva alla quale siamo abituati oggi".
Parole che vogliono essere rassicuranti, ma che difficilmente riusciranno a ottenere l'obiettivo. La perdita dei nastri, per quanto forse momentanea, sta già mettendo in moto infatti le speculazioni su una materia che da sempre scatena fantasie e dietrologie. In molti mettono addirittura in dubbio che lo sbarco sulla luna sia mai davvero avvenuto e sospettano si sia trattato di semplice una messinscena a uso e consumo della rivalità spaziale con l'allora Unione Sovietica.
Ora il fatto che prove presumibilmente inconfutabili dell'allunaggio siano andate clamorosamente smarrite non può che attizzare nuovi sospetti. Ed è difficile effettivamente immaginare che la Nasa, che a sua volta ha ammesso di non riuscire a ritrovare il materiale d'archivio, abbia custodito le preziose registrazioni come un qualsiasi altro documento.
Repubblica.it (14 agosto 2006)
CAPE CANAVERAL - John Sarkissian è uno scienziato, ma ama le sottigliezze della lingua come un filosofo. "Voglio chiarire che i nastri non sono andati smarriti, perché questo significherebbe che sono stati conservati malamente e ora non avremmo nessuna possibilità di ritrovarli. Il problema è solo che non sappiamo dove sono". I nastri in questione non sono una qualsiasi registrazione, ma un documento eccezionale: le riprese dello sbarco terrestre sulla luna.
Al momento sono naturalmente disponibili le registrazioni televisive dello storico evento datato 21 luglio 1969, quando Neil Armstrong scese la scaletta dell'Apollo 11 posando per la prima volta un piede umano sulla superficie lunare. Si tratta però di immagini disturbate, trasmesse attraverso lo spazio, mentre l'avvenimento fu registrato anche con maggiore nitidezza dalle sofisticate apparecchiature di tre centri spaziali sulla Terra: uno in California, a Goldstone, e due in Australia, a Honeysuckle Creek e a Parkes. Dove siano finiti quei video è diventato però un mistero.
Malgrado le assicurazioni di Sarkissan, ricercatore presso l'Osservatorio radio di Parkes, resta un fatto che i nastri al momento sono introvabili. "Siamo convinti che siano stati schedati e archiviati correttamente nel corso degli anni '70 e che siano conservati presso la Nasa - si è giustificato l'astronomo - ma semplicemente non sappiamo dove". Del resto, ha aggiunto ancora Sarkissan, "non bisogna farsi illusioni sulla qualità di quelle immagini, le riprese non avevano nulla a che fare con l'alta definizione televisiva alla quale siamo abituati oggi".
Parole che vogliono essere rassicuranti, ma che difficilmente riusciranno a ottenere l'obiettivo. La perdita dei nastri, per quanto forse momentanea, sta già mettendo in moto infatti le speculazioni su una materia che da sempre scatena fantasie e dietrologie. In molti mettono addirittura in dubbio che lo sbarco sulla luna sia mai davvero avvenuto e sospettano si sia trattato di semplice una messinscena a uso e consumo della rivalità spaziale con l'allora Unione Sovietica.
Ora il fatto che prove presumibilmente inconfutabili dell'allunaggio siano andate clamorosamente smarrite non può che attizzare nuovi sospetti. Ed è difficile effettivamente immaginare che la Nasa, che a sua volta ha ammesso di non riuscire a ritrovare il materiale d'archivio, abbia custodito le preziose registrazioni come un qualsiasi altro documento.
Repubblica.it (14 agosto 2006)
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