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-Astronomia- Ricette per gli astronauti!

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  • -Astronomia- Ricette per gli astronauti!

    Pane "marziano" con marmellata di pomodori verdi, gnocchi di "spirulina" (una microalga ad alto contenuto vitaminico e proteico), millefoglie di patate e pomodoro. Sono tre delle undici deliziose ricette che un team di chef francesi dalle compagnie di arte culinaria "Adf" (Alain Ducasse Formation") e "Gem" hanno creato per l'Esa (European space agency) come menu per gli astronauti per le prossime missioni su Marte.



    L'alimentazione solo a base di pillole proteiche, integratori e cibi precotti, per gli astronauti nello spazio, fa parte ormai del passato. Una missione umana su Marte, prevista entro il 2030, impiegherà infatti almeno 24 mesi (tra cui sei mesi per l'andata e sei per il ritorno), quindi pranzi e cene di quel tipo per almeno un anno potrebbero essere dannosi anche per il benessere psicologico di cui gli astronauti hanno principalmente bisogno. Né è ipotizzabile che si possano imbarcare derrate alimentari in cosi grande quantità. C'è bisogno quindi anche di cibi freschi, persino "biologici" in questo caso, coltivati e cucinati "in loco".

    In base alle ultime sperimentazioni del progetto "Melissa" (Micro Ecological Life Support System Alternative) dell'Esa, sono nove gli ortaggi e le piante che possono essere coltivati sia durante il tragitto a bordo della navicella che sulla superficie marziana o di altri pianeti in apposite serre che ricreano un ecosistema artificiale, riciclando aria, acqua e rifiuti organici con l'uso di batteri. Si tratta di soya, lattuga, mais, spinaci, riso, patate, pomodoro, cipolla e spirulina. La loro coltivazione sperimentale in questi ecosistemi ricreati in assenza di gravità si è appena conclusa.

    Melissa è un sistema di riciclaggio di biomasse, usando la luce per promuovere la fotosintesi biologica. Attraverso quattro "compartimenti" o passaggi è in grado cosi di produrre nitrati dalla conversione dell'ammoniaca ossidata da due batteri, Nitrosomonas Europea e Nitrobacter winogradskyi entrambi su un biofilm disposto in superficie. Gli ingredienti coltivati nello spazio costituiranno così il 40% della dieta degli astronauti nelle prossime missioni. Il resto invece (olio, burro, sale, pepe e altro) sarà "importato" dal pianeta Terra.

    "La sfida principale era creare una ampia scelta di ricette gustose con soli nove ingredienti base e con procedimenti semplici", dice Armand Arnal chef dell'Adf, "inoltre avevamo precise restrizioni sull'uso del sale ma ci è stato consentito aggiungere grassi e zuccheri, ingredienti essenziali per esaltare i sapori nell'elaborazione di un piatto". Si tratterà comunque di cene e pranzi d'eccezione, che non possono costituire la quotidianità che sara sempre costituita da cibi precotti. Non sarà possibile inoltre portare in missione una cucina completa da chef con vettovaglie e altri attrezzi. La compagnia francese Hem ha quindi studiato una serie di utensili da cucina adatti al trasporto e la permanenza nell'orbita marziana. "Glace" ad esempio è un refrigeratore che raffredda un prodotto in pochi minuti. E'un principio semplicissimo usato da secoli: si usa acqua evaporata per raffreddare contenitori di terracotta o di pelle di capra. Un fenomeno fisico che si è scoperto quasi per caso durante una simulazione per calcoli satellitari compiuta dalla ditta Thermagen per l'Esa. In quell'occasione è stato possibile calcolare e controllare con precisione il comportamento del complesso fenomeno fisico che crea l'effetto refrigerante, progettando cosi il contenitore "auto-refrigerante" Glace.
    Raffaele Lepore
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