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-Neuroscienze- Il sonno genera buone idee

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  • -Neuroscienze- Il sonno genera buone idee

    Chi dorme bene capitalizza energia, guadagna forza e memoria, ottimizza le attività del giorno dopo. Il "sonno di qualità" dipende dallo stile di vita. E se lo stress non può essere eliminato, tanto vale concentrarsi su piccole regole che permettono il relax. Per ottenerlo basta seguire regole semplici dettate da serate equilibrate.



    Lo stabilisce l'ultima ricerca internazionale del Centro Psicobiologia del Sonno dell'Università San Raffaele di Milano diretto da Luigi Ferrini Strambi pubblicate su Neurology e sul Brain Research Bulletin: un italiano su cinque soffre di disturbi del sonno, il 14% di insonnia cronica. Al sonno è stata dedicata dall'Aims (Associazione Italiana Medicina del Sonno) l'International Sleep Day-Open your eyes to sleep, il 21 marzo, la giornata del dormire sano in paesi nel mondo.
    Le regole cominciano di sera. Lo staff del San Raffaele sta lavorando con il Centro dell'Università di Montpellier e il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Monaco sui colori di letti e stanze che vanno sintonizzati con soluzioni armoniose e rasserenanti. Blu, bianchi e azzurri al posto dei toni vivaci. Esistono sistemi per capitalizzare il lavoro cerebrale notturno. Quando di notte si susseguono microrisvegli inconsci non bisogna preoccuparsi. Durante queste fasi talamo e corteccia cerebrale dialogano, fanno una sorta di ping-pong energetico che fornisce informazioni al cervello. "Fino a pochi anni fa sapevamo che il sonno rem in cui si sogna è importante per la memoria - spiega Ferrini Strambi - ora abbiamo scoperto che è altrettanto importante la fase non rem, il segmento più ortodosso del sonno. I momenti non rem contano per ottenere una memoria maggiore, per guadagnare orientamenti, strategie comportamentali, capacità decisionali per il giorno dopo. Dal segmento non rem possono arrivare consigli per gli atteggiamenti da tenere al risveglio".
    Ma attenzione ai momenti che precedono il sonno. È legata allo stress anche la "restless legs syndrome", la sindrome del movimento delle gambe caratterizzata da crampi agli arti inferiori prima di andare a dormire. Una sindrome che secondo il San Raffaele impedisce di prendere sonno al 2% degli italiani e che se viene studiata in tempo può prevenire alcune malattie.
    Temi affrontati dal dossier "Why we sleep" su Time. E la National Sleep Foundation, informa il New York Times, rintraccia la causa degli insonni (60% degli americani per alcune notti a settimana) di nuovo nello stress. Il quotidiano condanna Detroit "la città peggiore in cui dormire" per l'ambiente, il rumore, l'inquinamento e promuove Minneapolis "per lo stile di vita bilanciato".
    "Per ottenere un sonno di qualità bisogna impegnarsi, coccolarsi, creare situazioni rilassanti - suggerisce Ferrini Strambi - nulla va sottovalutato. A cominciare da regole semplici, come una tisana, un bagno ristoratore per finire con letture soft. Soltanto così possiamo allenare la mente ad un giorno dopo davvero efficace".
    Raffaele Lepore

  • #2
    Esattamente.
    Trascurare il riposo notturno è uno degli errori che spesso facciamo, ed è anche uno degli errori più grandi che si possano fare.
    E' opportuno dormire un numero sufficiente di ore OGNI NOTTE al fine di ristabilire l'equilibrio corporeo indispensabile per affrontare a pieno una giornata.
    Anche se non sembra, nel nostro organismo sono moltissimi i recettori che funzionano nella regolazione dell'equilibrio sonno-veglia. Uno di questi, per esempio, è il recettore per l'adenosina.
    Questo recettore è particolarmente importante poichè, situato a livello delle cellule nervose, percepisce gli alti livelli ematici di adenosina (un risultato delle attività cellulari che si svolgono regolarmente nella giornata). Più al lungo restiamo svegli e attivi, più adenosina comincia a circolare. E più sonno ci viene, nel momento in cui i recettori vengono attivati.
    La caffeina svolge una funzione utile nel diminuire la sonnolenza perchè questa si lega agli stessi recettori per l'adenosina, impedendo di percepirne la presenza; in questo modo "ritarda" l'effetto soporifero di questa particolare sostanza (per i più desiderosi di nozioni, l'adenosina si classifica come un nucleoside).

    Tutti questi meccanismi funzionano continuamente per regolare la nostra esigenza di riposo.

    Meglio non deluderli, allora.
    Quali sono, in merito, le vostre abitudini "notturne" o "pre-notturne"?
    In fase di ristrutturazione.
    Mi piace sto verde...

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