Difficile partorire un concept degno di lode, di quelli che ci trasportano in un atmosfera concepita ad arte in cui il suono stesso rispecchia le sensazioni che la storia vuole trasmettere.
Sarebbe bello descrivere quali album considerate ottimi concept e perchè?
Dall'intreccio della trama, alla resa tecnica, all' evocazione di una precisa atmosfera.
Una descrizione a 360°
potrebbe anche essere un buon punto di partenza per chi ha bisogno di spunti.
Esempio (Wiki):
@Mago: del tipo come facemmo per i chitarristi, potete aggiungere dei pareri personali oltre alle info da Wikipedia.
Sarebbe bello descrivere quali album considerate ottimi concept e perchè?
Dall'intreccio della trama, alla resa tecnica, all' evocazione di una precisa atmosfera.
Una descrizione a 360°
potrebbe anche essere un buon punto di partenza per chi ha bisogno di spunti.
Esempio (Wiki):
THE WALL
Narra la storia di Pink (in gran parte ispirata alla vita di Roger Waters), che, anche a causa dei tragici avvenimenti della propria vita (il padre morto in guerra mentre lui era ancora in fasce, la scuola disumanizzante, la madre iperprotettiva, l'alienante vita da rock-star, le groupies, il divorzio), si chiude dietro ad un muro psicologico invalicabile, che, per proteggerlo dal mondo esterno lo soffoca inesorabilmente, trascinandolo nella follia (e richiamando, in tal modo, anche la storia personale di Syd Barrett). Le canzoni dell'album spaziano tra sbotti di rabbia anche molto violenti (One of My Turns) e ballate delicate ma strazianti (Nobody Home). La novità del sound si afferma fin dai primi brani dell'album.
Le quartine suonate sul rullante da Mason (In the Flesh) evocano un suono più heavy di quello dei precedenti albums. Il disco richiama spesso suoni bellici (è ancora la batteria di Nick Mason a richiamare sventagliate di mitragliatrice). L'elicottero di Another Brick in the Wall p. II evoca scene di guerra che, legate alla morte del padre di Waters (deceduto nel 1944 ad Anzio), dominano la prima facciata dell'album. Viene forse suggerito anche un rapporto tra la massificazione, subita dai ragazzi ad opera del rigido ed alienante sistema scolastico, e l'inquadramento militare. Dall'infanzia e dalla prima giovinezza di Pink, si passa - nel lato B del primo disco - al difficile rapporto del protagonista, ormai divenuto un rock-star, prima con la madre, poi con il successo. Intanto il rapporto tra Pink e la moglie si incrina a causa della loro incomunicabilità; il muro ormai si è chiuso. Con esso Pink cerca di proteggersi dalle delusioni, da ogni dolore, ma resta più che mai solo. Tenta di vincere il proprio isolamento, ma inutilmente (Is There Anybody Out There? - Nobody Home). Pink è solo ed in balia dei propri produttori che lo salvano da un'overdose solo per sbatterlo su un palco per il suo ennesimo concerto. Waters immagina che la massificazione giovanile, la perdita di identità delle masse di adolescenti venga favorita e forse anche sfruttata dalle rock star, il cui seguito acritico potrebbe addirittura far rivivere gli incubi del nazismo. Ma resta l'isolamento del protagonista. Tale solitudine può essere vinta in un solo modo: analizzare la propria vita, rivedere il proprio percorso. Si apre un processo (The Trial - [1]), il cui esito è la condanna, forse dolorosa, forse liberatoria, ad abbattere il muro, ad eliminare le proprie difese, ad esporsi - nudo - ai propri simili. Il doppio album si chiude con la ballade Outside the Wall, poesia delicata e dal tono introspettivo (Soli, o a coppie - Quelli che davvero ti amano - Camminano su e giù fuori dal il muro - Qualcuno mano nella mano - Qualcuno si riunisce in band - I cuori sanguinanti e gli artisti - Fanno la loro comparsa - E quando hanno dato tutto ciò che potevano - Alcuni barcollano e cadono - Dopo tutto non è facile - Sbattere il tuo cuore contro un muro di pazzi), eseguita, alla fine del concerto, da Waters, che prima suona il tema con il clarinetto e poi, affiancato da una band folk (con chitarre e fisarmonica), recita, sul sottofondo del coro, il testo della canzone ([2]). The Wall è il punto di arrivo della complessiva esperienza musicale dei Pink Floyd. La critica è abbastanza unanime nel ritenere questo doppio album il capolavoro dei Pink Floyd in quanto connubio perfetto tra musica, testo e rappresentazione dal vivo, segnando una tappa fondamentale nella comunicazione multimediale. L'album è attraversato dal "leit motiv" di Another Brick in the Wall (ma dal vivo i leit motiv sono vari - il tema di Empty Spaces ad esempio ricorre prima di Goodbye Cruel World). In tal modo Waters inserisce nel rock elementi della musica classica. Inoltre l'opera è anche una rappresentazione teatrale: The Trial si svolge addirittura nel palcoscenico della mente di Pink. È un'elaborazione mentale attraverso la quale Pink processa se stesso, immaginando, come testimoni a carico, il maestro, la moglie, la madre.
Narra la storia di Pink (in gran parte ispirata alla vita di Roger Waters), che, anche a causa dei tragici avvenimenti della propria vita (il padre morto in guerra mentre lui era ancora in fasce, la scuola disumanizzante, la madre iperprotettiva, l'alienante vita da rock-star, le groupies, il divorzio), si chiude dietro ad un muro psicologico invalicabile, che, per proteggerlo dal mondo esterno lo soffoca inesorabilmente, trascinandolo nella follia (e richiamando, in tal modo, anche la storia personale di Syd Barrett). Le canzoni dell'album spaziano tra sbotti di rabbia anche molto violenti (One of My Turns) e ballate delicate ma strazianti (Nobody Home). La novità del sound si afferma fin dai primi brani dell'album.
Le quartine suonate sul rullante da Mason (In the Flesh) evocano un suono più heavy di quello dei precedenti albums. Il disco richiama spesso suoni bellici (è ancora la batteria di Nick Mason a richiamare sventagliate di mitragliatrice). L'elicottero di Another Brick in the Wall p. II evoca scene di guerra che, legate alla morte del padre di Waters (deceduto nel 1944 ad Anzio), dominano la prima facciata dell'album. Viene forse suggerito anche un rapporto tra la massificazione, subita dai ragazzi ad opera del rigido ed alienante sistema scolastico, e l'inquadramento militare. Dall'infanzia e dalla prima giovinezza di Pink, si passa - nel lato B del primo disco - al difficile rapporto del protagonista, ormai divenuto un rock-star, prima con la madre, poi con il successo. Intanto il rapporto tra Pink e la moglie si incrina a causa della loro incomunicabilità; il muro ormai si è chiuso. Con esso Pink cerca di proteggersi dalle delusioni, da ogni dolore, ma resta più che mai solo. Tenta di vincere il proprio isolamento, ma inutilmente (Is There Anybody Out There? - Nobody Home). Pink è solo ed in balia dei propri produttori che lo salvano da un'overdose solo per sbatterlo su un palco per il suo ennesimo concerto. Waters immagina che la massificazione giovanile, la perdita di identità delle masse di adolescenti venga favorita e forse anche sfruttata dalle rock star, il cui seguito acritico potrebbe addirittura far rivivere gli incubi del nazismo. Ma resta l'isolamento del protagonista. Tale solitudine può essere vinta in un solo modo: analizzare la propria vita, rivedere il proprio percorso. Si apre un processo (The Trial - [1]), il cui esito è la condanna, forse dolorosa, forse liberatoria, ad abbattere il muro, ad eliminare le proprie difese, ad esporsi - nudo - ai propri simili. Il doppio album si chiude con la ballade Outside the Wall, poesia delicata e dal tono introspettivo (Soli, o a coppie - Quelli che davvero ti amano - Camminano su e giù fuori dal il muro - Qualcuno mano nella mano - Qualcuno si riunisce in band - I cuori sanguinanti e gli artisti - Fanno la loro comparsa - E quando hanno dato tutto ciò che potevano - Alcuni barcollano e cadono - Dopo tutto non è facile - Sbattere il tuo cuore contro un muro di pazzi), eseguita, alla fine del concerto, da Waters, che prima suona il tema con il clarinetto e poi, affiancato da una band folk (con chitarre e fisarmonica), recita, sul sottofondo del coro, il testo della canzone ([2]). The Wall è il punto di arrivo della complessiva esperienza musicale dei Pink Floyd. La critica è abbastanza unanime nel ritenere questo doppio album il capolavoro dei Pink Floyd in quanto connubio perfetto tra musica, testo e rappresentazione dal vivo, segnando una tappa fondamentale nella comunicazione multimediale. L'album è attraversato dal "leit motiv" di Another Brick in the Wall (ma dal vivo i leit motiv sono vari - il tema di Empty Spaces ad esempio ricorre prima di Goodbye Cruel World). In tal modo Waters inserisce nel rock elementi della musica classica. Inoltre l'opera è anche una rappresentazione teatrale: The Trial si svolge addirittura nel palcoscenico della mente di Pink. È un'elaborazione mentale attraverso la quale Pink processa se stesso, immaginando, come testimoni a carico, il maestro, la moglie, la madre.
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