Un omicidio dall’online al reale
La notizia è di quelle che fanno pensare: un giocatore online russo di 33 anni è stato realmente ucciso da un membro di un clan online rivale per motivi che definire futili è un eufemismo. Impossibile? Non proprio: stando a quanto scrive RussiaToday, l’episodio è tanto paradossale quanto drammatico e reale.
Questi i fatti: giocando a Lineage II, i clan chiamati Platanium e Coo-clocks sono più volte venuti ai ferri corti. Normale amministrazione, tutto sommato: questione di alleanze disattese nell’ambiente ludico e di aspettative non rispettate. E, non da ultimo, di una composizione profondamente differente: trentenni e più nel primo caso, poco più che ventenni nel secondo.
Albert, la vittima, passava ore davanti al proprio computer; su Lineage II era un Platanium e gestiva un gran numero di guerrieri. Pochi giorni prima di morire realmente, aveva ucciso in una battaglia virtuale un membro dei Coo-clocks. E se ne era apertamente vantato.
Tra uno screzio e l’altro, i membri dei due gruppi hanno scoperto di abitare nella stessa città, Ufa, e - con il senno di poi - è stato questo l’innesco di una bomba che è scoppiata in tutta la sua drammaticità quando “Albert è stato malmenato ed è morto durante il tragitto verso l’ospedale per per le ferite riportate” dopo che i gruppi si erano dati appuntamento per cercare un chiarimento. Chiarimento che è degenerato in rissa prima e omicidio poi.
”Colpisci tutto ciò che si muove, e anche tutto ciò che non si muove - muoviti e colpisci!”: uno dei motti del clan Coo-clocks si è avverato nella vita reale. E senza pentimento, visto che - nei giorni successivi all’accaduto - l’omicida (uno studente ventiduenne) non ha mostrato segni di rimorso, e i membri del clan hanno continuato a minacciare apertamente la sorella della vittima.
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La notizia è di quelle che fanno pensare: un giocatore online russo di 33 anni è stato realmente ucciso da un membro di un clan online rivale per motivi che definire futili è un eufemismo. Impossibile? Non proprio: stando a quanto scrive RussiaToday, l’episodio è tanto paradossale quanto drammatico e reale.
Questi i fatti: giocando a Lineage II, i clan chiamati Platanium e Coo-clocks sono più volte venuti ai ferri corti. Normale amministrazione, tutto sommato: questione di alleanze disattese nell’ambiente ludico e di aspettative non rispettate. E, non da ultimo, di una composizione profondamente differente: trentenni e più nel primo caso, poco più che ventenni nel secondo.
Albert, la vittima, passava ore davanti al proprio computer; su Lineage II era un Platanium e gestiva un gran numero di guerrieri. Pochi giorni prima di morire realmente, aveva ucciso in una battaglia virtuale un membro dei Coo-clocks. E se ne era apertamente vantato.
Tra uno screzio e l’altro, i membri dei due gruppi hanno scoperto di abitare nella stessa città, Ufa, e - con il senno di poi - è stato questo l’innesco di una bomba che è scoppiata in tutta la sua drammaticità quando “Albert è stato malmenato ed è morto durante il tragitto verso l’ospedale per per le ferite riportate” dopo che i gruppi si erano dati appuntamento per cercare un chiarimento. Chiarimento che è degenerato in rissa prima e omicidio poi.
”Colpisci tutto ciò che si muove, e anche tutto ciò che non si muove - muoviti e colpisci!”: uno dei motti del clan Coo-clocks si è avverato nella vita reale. E senza pentimento, visto che - nei giorni successivi all’accaduto - l’omicida (uno studente ventiduenne) non ha mostrato segni di rimorso, e i membri del clan hanno continuato a minacciare apertamente la sorella della vittima.
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