E' scontro sulla norma già ribattezzata anti-precari: i sindacati protestano, la Confindustria approva, il governo minimizza. Il provvedimento, inserito nel maxiemendamento al decreto sulla manovra economica, ora al vaglio del Senato, preclude in sostanza ai lavoratori precari la possibilità di ottenere dal magistrato la stabilizzazione del rapporto di lavoro. Finora il giudice, che riscontrava irregolarità sul ricorso ad uno o più contratti a termine, poteva obbligare il datore di lavoro a riammettere in servizio il lavoratore con un contratto a tempo indeterminato. Ma se la norma diventerà legge, non sarà più così.
Così il datore di lavoro potrà dare un indennizzo, variabile tra le 2,5 e le sei mensilità, ma non potrà essere obbligato a reintegrare il lavoratore precario. Il governo, che disconosce la paternità della norma, precisa che la misura si applica solo alle vertenze in corso. Si tratterebbe, insomma, di una "sanatoria" che interessa il contenzioso in corso, fatta per togliere le castagne dal fuoco ad alcune imprese, che negli anni hanno formato enormi sacche di precariato e che rischiano dunque un grande contraccolpo economico dalle cause in atto.
Dura e unitaria la critica dei sindacati: "è iniqua" per la Cgil, "presenta gravi incongruenze" per la Cisl, "incostituzionale" secondo la Uil. Ma Confindustria approva: "Va nella giusta direzione". Baretta degli industriali spiega che così si "evita un allungamento esagerato dei tempi e si fissano i calcoli degli indennizzi su base forfettaria; si evita che sulla base di errori formali che riguardano i contratti a termine si aprano contenziosi con dilatazione dei tempi".
"Il punto di fondo - osserva ancora Beretta - è che apparati sanzionatori del tutto sproporzionati di per sé non hanno alcun senso".
rainews24.it
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E intanto nel decreto che verrà approvato, l'età minima pensionabile salirà a 62 anni.
Così il datore di lavoro potrà dare un indennizzo, variabile tra le 2,5 e le sei mensilità, ma non potrà essere obbligato a reintegrare il lavoratore precario. Il governo, che disconosce la paternità della norma, precisa che la misura si applica solo alle vertenze in corso. Si tratterebbe, insomma, di una "sanatoria" che interessa il contenzioso in corso, fatta per togliere le castagne dal fuoco ad alcune imprese, che negli anni hanno formato enormi sacche di precariato e che rischiano dunque un grande contraccolpo economico dalle cause in atto.
Dura e unitaria la critica dei sindacati: "è iniqua" per la Cgil, "presenta gravi incongruenze" per la Cisl, "incostituzionale" secondo la Uil. Ma Confindustria approva: "Va nella giusta direzione". Baretta degli industriali spiega che così si "evita un allungamento esagerato dei tempi e si fissano i calcoli degli indennizzi su base forfettaria; si evita che sulla base di errori formali che riguardano i contratti a termine si aprano contenziosi con dilatazione dei tempi".
"Il punto di fondo - osserva ancora Beretta - è che apparati sanzionatori del tutto sproporzionati di per sé non hanno alcun senso".
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E intanto nel decreto che verrà approvato, l'età minima pensionabile salirà a 62 anni.
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