Gli italiani? Troppo volgari e offensivi. Questo almeno secondo la banca d'investimento londinese AdviCorp, che ha pensato bene di formulare una memo interna esplicitamente rivolta alla filiale romana nella quale vengono elencate dettagliatamente le parolacce da bandire. E fin dal primo punto del documento redatto in modo molto ufficaiale si entra nello specifico. "Parole come cazzo, porca puttana o mi sono rotto il cazzo - si legge al punto 1 del comunicato - non dovranno essere tollerate o usate ne per enfasi ne per creare effetti teatrali, non importa quanto la discussione si sia surriscaldata".
Non contenti di criticare lo stile reputato scurrile dei manager italiani, la bolla contiene anche indicazioni sul modo di interagire in modo educato con i colleghi e i superiori. Ad esempio al punto 3 viene specificato che: "I project manager, i capi sezione e gli amministratori non devono essere definiti, per nessun motivo, figli di puttana, coglioni o teste di cazzo".
Poi, non ancora soddisfatti, i dirigenti britannici forti del loro aplomb danno anche indicazioni su come controllare la rabbia e relazionarsi in modo propositivo. Così nella lettera scritta nel più puro stile di Mary Poppins si può leggere: "Quando si chiede a qualcuno di lasciarci da soli, non si deve dire vattene affanculo, né si dovrebbe mai sostituire un 'posso aiutarti?' con un 'che cazzo vuoi?'".
Insomma gli stereotipi, forse talvolta anche motivati, sugli italiani sembrano proprio non morire mai, anzi nel caso servisse ne sorgono di nuovi. Sarà per il nostro fascino innato, per il nostro gusto a tavola e fuori o perché in tutto il mondo Italia è sinonimo di bellezza. Ma sembra proprio che questi luoghi comuni (e l'invidia che ci sta dietro) continueranno ad accompagnarci ancora a lungo soprattutto nei paesi anglosassoni.
A chi non è capitato facendo conoscenze nei paesi di lingua inglese di doversi sorbire una stentata imitazione del Padrino o di sentirsi deridere per il modo in cui gesticoliamo. Se questa è l'educazione di cui vanno fieri, sarebbe bello potersi prendere la licenza di mandarli a...
Insomma, io me li immagino che infuriati esclamano "Basta! Adesso mi hanno rotto il cazzo! GLI FACCIAMO IL CULO!"
Non contenti di criticare lo stile reputato scurrile dei manager italiani, la bolla contiene anche indicazioni sul modo di interagire in modo educato con i colleghi e i superiori. Ad esempio al punto 3 viene specificato che: "I project manager, i capi sezione e gli amministratori non devono essere definiti, per nessun motivo, figli di puttana, coglioni o teste di cazzo".
Poi, non ancora soddisfatti, i dirigenti britannici forti del loro aplomb danno anche indicazioni su come controllare la rabbia e relazionarsi in modo propositivo. Così nella lettera scritta nel più puro stile di Mary Poppins si può leggere: "Quando si chiede a qualcuno di lasciarci da soli, non si deve dire vattene affanculo, né si dovrebbe mai sostituire un 'posso aiutarti?' con un 'che cazzo vuoi?'".
Insomma gli stereotipi, forse talvolta anche motivati, sugli italiani sembrano proprio non morire mai, anzi nel caso servisse ne sorgono di nuovi. Sarà per il nostro fascino innato, per il nostro gusto a tavola e fuori o perché in tutto il mondo Italia è sinonimo di bellezza. Ma sembra proprio che questi luoghi comuni (e l'invidia che ci sta dietro) continueranno ad accompagnarci ancora a lungo soprattutto nei paesi anglosassoni.
A chi non è capitato facendo conoscenze nei paesi di lingua inglese di doversi sorbire una stentata imitazione del Padrino o di sentirsi deridere per il modo in cui gesticoliamo. Se questa è l'educazione di cui vanno fieri, sarebbe bello potersi prendere la licenza di mandarli a...
Insomma, io me li immagino che infuriati esclamano "Basta! Adesso mi hanno rotto il cazzo! GLI FACCIAMO IL CULO!"
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