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Cosa e' per voi la dittatura?

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  • Cosa e' per voi la dittatura?

    Dai vediamo cosa ne viene fuori, cosa e' per voi la dittatura? l'oppressione dei popoli, la tirannia, lo strapotere dei pochi nei confronti del popolo, dite la vostra

  • #2
    Originariamente inviato da Scimmia di Rio
    Dai vediamo cosa ne viene fuori, cosa e' per voi la dittatura? l'oppressione dei popoli, la tirannia, lo strapotere dei pochi nei confronti del popolo, dite la vostra
    Come la democrazia, ma senza lo sbattimento di andare a votare. (semi cit.)

    Life was like a fantasy / Taken by reality / Does anyone remember me / You once knew me
    Flashes of the day / I knew I was here to stay / But no one stays the same


    Lo Spambollino fa FIGO

    Membro del W.A.M. (War Against Mediaset) e presidente del M.A.I. (Musicians Against Ibanez)

    Ex Custode della Topa (R.I.P.) [NCdS]

    Dedico questa riga alla topa. Mi mancherai.

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    • #3
      E' uno strumento di controllo sociale. Ma piuttosto che domandare cos'è la dittatura, bisognerebbe chiedere se si sa riconoscerla veramente una dittatura. Ora sicuramente leggeremo tanti pareri di condanna contro questo tipo di governo, ci sarà chi accuserà una parte avversaria di essere o essere stati una dittatura, gli accusati replicheranno con le stesse identiche accuse. Si lanceranno anatemi, aneddoti, si inventeranno addirittura corsi e ricorsi storici. Vedremo ragazzini diciottenni che parleranno del passato con tanta enfasi e convinzione da instillare persino il dubbio che siano loro i professori alla maturità anzichè gli esaminati. E noi, intanto? Parlo di quelli che vedono veramente, parafrasando Oscar Wilde potrei dire che "Il genio è colui che vede l'ovvio", ma non essendo tutti geni è realmente possibile che gli altri siano tutti stupdi da non vederlo questo ovvio? Beh grazie a Beppe, povero diavolo, possiamo ancora farci due risate, tristi però, su queste cose: protestiamo, certo, contro il regime mediatico. Cerchiamo di perforarlo con le notizie che nessuno dà, e che sono il miglior antidoto. Ma facciamo pure tesoro della censura per sviluppare la creatività, aguzzare l'ingegno, imparare nuovi sistemi per aggirarla. Certo, bisogna rinunciare a qualcosa per poter dire ancora quel che si vuol dire. Certo, ora che la censura s'è fatta più brutale e scientifica, aggirarla è più difficile di prima. Anche perché la censura riesce a occultare pure la censura stessa. Ed è difficile far capire alla gente che, in questa overdose di informazione, nessuno ci informa davvero. Era molto più facile nella Russia di Brezney, quando c'era solo la «Pravda» e infatti il giornale più letto era il «Washington Post»: tutti sapevano di vivere nel regime della menzogna, e tutti andavano a cercarsi le notizie vere. Oggi siamo pieni di «Pravde» e le scambiamo per tanti «Washington Post». Ci manca l'informazione, ma non lo sappiamo.

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      • #4
        "La differenza tra democrazia e dittatura è che in democrazia prima si va a votare e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo perdere tempo per andare a votare" (Charles Buckowsky)

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        • #5
          grazie per aver citato la stessa frase eh

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          • #6
            Ma la domanda era cos'è per voi la dittatura? O cosa è per Buckowsky?

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            • #7
              Originariamente inviato da Ichi da killah
              E' uno strumento di controllo sociale. Ma piuttosto che domandare cos'è la dittatura, bisognerebbe chiedere se si sa riconoscerla veramente una dittatura. Ora sicuramente leggeremo tanti pareri di condanna contro questo tipo di governo, ci sarà chi accuserà una parte avversaria di essere o essere stati una dittatura, gli accusati replicheranno con le stesse identiche accuse. Si lanceranno anatemi, aneddoti, si inventeranno addirittura corsi e ricorsi storici. Vedremo ragazzini diciottenni che parleranno del passato con tanta enfasi e convinzione da instillare persino il dubbio che siano loro i professori alla maturità anzichè gli esaminati. E noi, intanto? Parlo di quelli che vedono veramente, parafrasando Oscar Wilde potrei dire che "Il genio è colui che vede l'ovvio", ma non essendo tutti geni è realmente possibile che gli altri siano tutti stupdi da non vederlo questo ovvio? Beh grazie a Beppe, povero diavolo, possiamo ancora farci due risate, tristi però, su queste cose: protestiamo, certo, contro il regime mediatico. Cerchiamo di perforarlo con le notizie che nessuno dà, e che sono il miglior antidoto. Ma facciamo pure tesoro della censura per sviluppare la creatività, aguzzare l'ingegno, imparare nuovi sistemi per aggirarla. Certo, bisogna rinunciare a qualcosa per poter dire ancora quel che si vuol dire. Certo, ora che la censura s'è fatta più brutale e scientifica, aggirarla è più difficile di prima. Anche perché la censura riesce a occultare pure la censura stessa. Ed è difficile far capire alla gente che, in questa overdose di informazione, nessuno ci informa davvero. Era molto più facile nella Russia di Brezney, quando c'era solo la «Pravda» e infatti il giornale più letto era il «Washington Post»: tutti sapevano di vivere nel regime della menzogna, e tutti andavano a cercarsi le notizie vere. Oggi siamo pieni di «Pravde» e le scambiamo per tanti «Washington Post». Ci manca l'informazione, ma non lo sappiamo.


              Beh si sotto un certo punto di vista hai anche ragione, alla fin fine la nostra e' soltanto un illusione di liberta', una sorta di autoinganno in cui noi ci crediamo padroni delle nostre vite e delle nostre scelte,in realta' non e' cosi, siamo ancora sotto regimi "pseudodittatoriali", in cui i cosidetti padroni che stanno al potere, muovono le fila dell'intero sistema, facendoci credere di volere quello che loro stessi ci impongono, e'questa la forma piu subdola di governo, ma anche la piu diffusa, la possiamo riscontrare dovunque... non soltanto nel governo, ma anche in gruppi, piccole o grandi comunita', associazioni.......
              Senza nulla togliere alla frase di buckowsky che e' **** -_-

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              • #8
                Originariamente inviato da Scimmia di Rio
                Senza nulla togliere alla frase di buckowsky che e' **** -_-
                Certo che è ****, ma è di Buckowsky, e purtroppo non è qui per poterla argomentare, per quanto possa essere d'impatto citarla, e fondamentalmente non troppo distante dalla realtà, usarla senza discuterla equivale ad usare le scorciatoie della coscienza.

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                • #9
                  Per come la vedo io la dittatura è un togliere la libertà, sotto qualunque forma ,all'essere umano,togliere la creatività,la voglia di essere.Imporre dei comportamenti,dei modi di essere e di fare è l'equivalente di ingabbiare l'animo umano,una gabbia senza via di uscita; e per quanto si possano citare frasi storiche di studiosi,scrittori e chicchesia la libertà sotto ogni forma,che non rechi danno o limiti quella altrui, non puo essere vietata.Nel mondo contemporaneo purtroppo la dittatura c'è,alcune volte velata,altre più palese,altre volte sbeffeggiativa(permettetemi il termine);ma do ragione a ichi quando dice che questa ci permette di aguzzare l'ingegno:trovare nuovi metodi per aggirarla è senza ombra di dubbio un grande stimolo,una sfida sempre piu grande nel riuscire a fare le cose desiderate senza dover "rompere" quelle regole create appositamente per mettere a tacere talune cose

                  Secondo me è un problema di fondo della società contemporanea,troppo legata agli interessi personali piuttosto che a quelli della comunita

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                  • #10
                    La dittatura non è altro che la conquista del potere da parte di una persona tramite l'uso della forza e della paura. Questo porta il popolo a avere paura della persona e quindi in automatico a seguirla, e prendere ordini.

                    Per questo è più semplice che cada una Dittatura anzi che la Democrazia. Una persona si puo tradire in qualsiasi momento.. per tradire le idee ci si mette di più.
                    ModeratoreGDR CARTACEI-WAR GAMES-TCG
                    - UFO-MISTERI-PARANORMALE
                    - Al Bar dello sport

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                    • #11
                      Originariamente inviato da Ichi da killah
                      Ma la domanda era cos'è per voi la dittatura? O cosa è per Buckowsky?
                      Forse citando Bukowski dimostro una certa affinità con il suo pensiero?
                      Il discorso è più complesso, ma è mezzanotte passata.

                      Onestamente penso che la dittatura esplicita, come tu stesso citi sopra, è in un certo senso meno dannosa della dittatura implicita della cosiddetta democrazia.

                      Dico cosiddetta perché la democrazia vera e propria è inattuabile. Empiricamente lo posso verificare pensando alla mia condizione: non c'è un politico con il quale identificarmi, quindi non c'è qualcuno che potrebbe rappresentare il mio pensiero in un eventuale governo. La teoria del "male minore" è essa stessa una limitazione alla mia libertà: non ciò che voglio, ma ciò che gli altri vogliono e che più si avvicina alla mia idea.
                      Tuttavia la democrazia si fonda proprio su questo: il popolo comanda, quindi per gioirne dovrei essere identificabile entro certi criteri con la massa.
                      No, sono un individuo con esigenze e idee diverse da quelle di altri. Lo stesso concetto di popolo sottende l'idea di un certo numero di individui, diversi tra loro per idee e pensieri*.
                      Democrazia implica che io la pensi, più o meno affinemente, nella stessa maniera di un certo gruppo di individui, e che quindi i rappresentanti scelti** da questo gruppo debbano agire senza cozzare contro le idee di ogni singolo individuo appartenente al gruppo. Lo ritengo poco verosimile.
                      Il concetto di democrazia implica quindi un certo grado di calpestamento delle libertà individuali. Credo che la differenza con una dittatura non sia quindi il "quanto", ma il "come". In pratica, in una dittatura saprei da chi guardarmi, potrei discriminare a priori la veridicità e l'affidabilità di una notizia, saprei anche come comportarmi pubblicamente per non destare sospetti nei funzionari degli organi di repressione e vigilanza (presenti anche in "democrazia").

                      Per una dimostrazione quasi formale, rimando al paradosso di Arrow.

                      Da queste (condivisibili o meno, non m'importa) mie considerazioni, posso affermare che la citazione di Bukowski è tristemente simile alla realtà da me percepita.






                      * In teoria.
                      ** Peggio ancora, in un governo democratico, sulle decisioni pesa maggiormente l'opinione della maggioranza. Le persone alle quali io avrei delegato il compito di rappresentarmi, potrebbero non aver voce in capitolo. Con le ultime leggi elettorali in Italia (maggioritario prima, porcata di Calderoli poi) la minoranza numerica è ancora più svantaggiata (esempio lampante: ultime elezioni).

                      P.S. Mi scuso per eventuali errori ortografici o grammaticali, ho del sonno arretrato e sto crollando.

                      Life was like a fantasy / Taken by reality / Does anyone remember me / You once knew me
                      Flashes of the day / I knew I was here to stay / But no one stays the same


                      Lo Spambollino fa FIGO

                      Membro del W.A.M. (War Against Mediaset) e presidente del M.A.I. (Musicians Against Ibanez)

                      Ex Custode della Topa (R.I.P.) [NCdS]

                      Dedico questa riga alla topa. Mi mancherai.

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                      • #12
                        Citare è come mettere in gioco qualcosa che si sa riguardo a.
                        Che poi si voglia la storiella completa beh, è un altro discorso.


                        Per quanto riguarda invece l'informazione..beh, è semplice.
                        Se io sono in ..mettiamo..uhm..sì va, in Italia.
                        E magari sono sotto il governo berlusconi (ex-governo)
                        E mi debbo leggere un giornale americano o inglese che parla della mia nazione come libertà= 0 o stronzate simili..beh..non lo leggo di certo.
                        O se lo faccio mi indigno o ci rido sopra o ci scherzo con amici o altre mille cazzate.
                        E sicuramente rido dietro al sinistroide che mi sbraita d'essere sotto dittatura quando invece il mio rapporto con la "macchina-stato" non è in ribasso.


                        In definitiva la dittatura è un aggettivo dato da chi si sente limitato e/o oppresso dalla macchina-stato.
                        Aggettivo poi realmente sentito o meno.
                        Ed ovviamente è qualcosa di impossibile da eliminare benchè "negativo".


                        That's all.

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                        • #13
                          Originariamente inviato da Dark
                          La dittatura non è altro che la conquista del potere da parte di una persona tramite l'uso della forza e della paura. Questo porta il popolo a avere paura della persona e quindi in automatico a seguirla, e prendere ordini.
                          Non necessariamente, come la presa di potere di Hitler nel '33, come (più o meno) l'ascesa al potere nel '45 del Maresciallo Tito o nel '28 con Stalin. Tutti dittatori che presero il potere con libere e democratiche elezioni.

                          Senza considerare forme di dittatura più insidiose, come il potere che esercita la Chiesa Cattolica.

                          “E la grandezza della mia morale / È proporzionale al mio successo”
                          “Io non credo nei miracoli, io non credo nell'eternità ... io sono vivo.”
                          “Ma io, senza legge, rubai in nome mio,quegli altri, nel nome di Dio”
                          UAAR | The Official GOD Faq

                          Salingar [-X-] - Ve Crino - UoDestiny

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                          • #14
                            La dittatura ? e' la televisione.
                            Tef Siil, icq 110159882

                            Originariamente inviato da Strahd
                            ce ne sono di migliori e cmq questo è uoi non quella cagata di wow....

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                            • #15
                              Originariamente inviato da TESTAMORTA
                              Citare è come mettere in gioco qualcosa che si sa riguardo a.
                              Che poi si voglia la storiella completa beh, è un altro discorso.


                              Per quanto riguarda invece l'informazione..beh, è semplice.
                              Se io sono in ..mettiamo..uhm..sì va, in Italia.
                              E magari sono sotto il governo berlusconi (ex-governo)
                              E mi debbo leggere un giornale americano o inglese che parla della mia nazione come libertà= 0 o stronzate simili..beh..non lo leggo di certo.
                              O se lo faccio mi indigno o ci rido sopra o ci scherzo con amici o altre mille cazzate.
                              E sicuramente rido dietro al sinistroide che mi sbraita d'essere sotto dittatura quando invece il mio rapporto con la "macchina-stato" non è in ribasso.


                              In definitiva la dittatura è un aggettivo dato da chi si sente limitato e/o oppresso dalla macchina-stato.
                              Aggettivo poi realmente sentito o meno.
                              Ed ovviamente è qualcosa di impossibile da eliminare benchè "negativo".


                              That's all.
                              La pensiamo esattamente allo stesso modo.

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