6-8-1945
La bomba che è esplosa al di sopra di un ospedale, al centro della città, ha ucciso in un solo colpo 100.000 persone, il 95% dei quali erano civili. Altre 100.000 persone moriranno di morte lenta, per le conseguenze delle radiazioni nucleari.
«Sedici ore fa - annunciò il presidente Truman - un aereo americano ha sganciato una bomba su Hiroshima, importante base militare giapponese.» (Hiroshima era un insediamento civile, senza alcun obiettivo militare)
Un mese più tardi, il primo reportage sfuggito alle maglie della censura - opera del coraggioso giornalista australiano Wilfred Burchett - descrive le sofferenze indicibili di cui egli stesso è stato testimone, visitando un ospedale improvvisato in tale città.
Il generale Groves, allora direttore militare del Progetto Manhattan, che aveva l'obiettivo di pianificare e produrre la bomba atomica, si affrettò a rassicurare gli esponenti del Congresso, dicendo loro che le radiazioni non provocavano «nessuna sofferenza eccessiva» e che, «in realtà, a quel che si dice, è un modo molto gradevole di morire».
Nel 1946 l'inchiesta sui bombardamenti strategici effettuati dagli Stati uniti concluse che «il Giappone si sarebbe arreso anche senza l'attacco con le bombe atomiche».
Non dimenticate la barbarie americana, non dimenticate il nome dell'unica nazione al mondo ad aver usato su obiettivi civili, per ben due volte, la bomba atomica, la più terribile tra le armi di distruzione di massa.
Non dimenticate.
Commenta