Visto che dei rigori sappiamo già tutto e che Wang continua a dire che la Roma ha giocato di rimessa, per vedere se è vero ciò che dice mi sono preso la briga di confrontare con voi alcune statistiche.
Intanto prendiamo i dati primari di possesso palla:
La Juventus ha tenuto il possesso palla per il 44.2%, e la Roma, conseguentemente, per il 55.8%.
Questo vuol dire che tutto sommato, la Roma ha tenuto più palla. Non è un dato esemplare del dominio territoriale, ma già è interessante per capire se ha giocato di rimessa (e cioè, appena recuperato il pallone, se ha innescato subito le punte).
È interessante invece vedere che nel match precedente giocato in casa, contro il Cesena, la Juve ha tenuto palla per il 74%, mentre la Roma, sempre fuori casa col Parma, per il 64,7%.
Questi dati servono per capire quale delle due squadre abbia giocato come fa di solito, e quale invece abbia dovuto cambiare strategia. La Juventus si è trovata in evidente difficoltà, non potendo esprimere il proprio dominio del possesso come invece le capita di solito, costretta a concedere sul campo uno shockante 30% di possesso. Anche la Roma ha dovuto concedere qualcosa, circa dieci punti percentuali. Questo per ribadire che le due squadre si sono equivalse e il match era incerto per il grande valore degli atleti in campo e dei loro moduli di gioco, ma che tutto sommato, la Roma si è trovata a fare la sua partita di sempre.
Per ciò che riguarda il dominio territoriale, invece, la Juventus, che giocava in casa e dove non aveva mai perso prima, si è trovata più della Roma sulla trequarti avversaria: 143 passaggi sui 341 effettuati dalla Juve, sono avvenuti nella trequarti della Roma. Di essi, sono 9 le occasioni su azione, delle quali nessuna si è rivelata vincente. Al contrario, i capitolini ne hanno effettuato 106 su 443, producendo 4 occasioni su azione, delle quali una vincente. La potenza offensiva della Juventus è quindi superiore (il doppio delle occasioni), anche se la capacità sotto porta non è stata da manuale (0 gol segnati).
Quando analizziamo il dettaglio dei passaggi, scopriamo che la Roma ha un gioco più votato all'attacco incondizionato, mentre la Juve gioca in attesa che la squadra avversaria sbagli la fase difensiva: infatti i due giocatori della Juve che si sono passati di più la palla sono stati la coppia Chiellini - Bonucci (24 passaggi dal primo al secondo e, viceversa, 20 passaggi da Bonucci a Chiellini); al terzo posto di questa statistica per la Juve, ancora due difensori: Asamoah a Chiellini (13 volte, e non viceversa, sia chiaro(solo 9 volte in quel caso)). Questo si spiega anche col fatto che Allegri fa fare parecchia densità sulla trequarti e l'unico modo per dare sfogo al gioco è una rete di passaggi tra i difensori (è pure un fatto classico del 352). I due esterni infatti non hanno partecipato alla fase di impostazione del gioco, ma hanno fatto molta densità a trequarti, cercando di allargare la difesa romanista.
Nella Roma, invece, la combinazione principale è avvenuta tra Keita e Maicon (17 volte), il contrario (15 volte) e infine Totti-Maicon(13 volte). Questo è un dato che mi piace perché segnala bene l'inizio dell'azione: la Juve gioca con la linea difensiva molto alta ma che in realtà produce molto poco gioco offensivo: si passano la palla tra loro in attesa che si sviluppi un movimento corretto delle punte o di Pogba; la Roma invece cerca parecchio il gioco sull'asse destro e spinge parecchio con i terzini e i centrocampisti. Infatti se guardiamo le statistiche personali di Maicon, ha giocato parecchio oltre la metà campo, cioè quello che dovrebbe fare un terzino offensivo (Holebas un po' meno, ma comunque più della norma per un terzino).
Questo quadro è già sufficiente per dire che la Roma non gioca di rimessa, ma imposta il gioco e lo dirige sulle fasce (se hai Maicon, di gran lunga il più forte terzino destro della serie A, non puoi che far giocare la tua squadra sulla fascia), ma non si può dire neppure che la Roma abbia schiacciato la Juve.
Di sicuro, delle due squadre, la Roma ha imposto il proprio gioco classico, mentre la Juventus ha dovuto adattarsi un po', nonostante giocasse in casa. Probabilmente, se alla Juventus ci fosse stato ancora Conte, questa partita sarebbe stata persa, perché alla sua Juventus mancava la capacità di gestire una partita nonostante le difficoltà. Avremmo visto un gioco più isterico.
La Roma non è votata al contropiede, anzi produce gioco coi centrocampisti e lo dirige sulle fasce dove trova sempre i terzini, che salgono moltissimo; infine, non gioca mai a lanci lunghi (un solo recupero di testa in tutta la partita da parte della Juve). In questo, però pesa l'assenza di De Rossi, che oltre a essere un immenso schermo difensivo, ha anche la capacità di cambiare il gioco.
Intanto prendiamo i dati primari di possesso palla:
La Juventus ha tenuto il possesso palla per il 44.2%, e la Roma, conseguentemente, per il 55.8%.
Questo vuol dire che tutto sommato, la Roma ha tenuto più palla. Non è un dato esemplare del dominio territoriale, ma già è interessante per capire se ha giocato di rimessa (e cioè, appena recuperato il pallone, se ha innescato subito le punte).
È interessante invece vedere che nel match precedente giocato in casa, contro il Cesena, la Juve ha tenuto palla per il 74%, mentre la Roma, sempre fuori casa col Parma, per il 64,7%.
Questi dati servono per capire quale delle due squadre abbia giocato come fa di solito, e quale invece abbia dovuto cambiare strategia. La Juventus si è trovata in evidente difficoltà, non potendo esprimere il proprio dominio del possesso come invece le capita di solito, costretta a concedere sul campo uno shockante 30% di possesso. Anche la Roma ha dovuto concedere qualcosa, circa dieci punti percentuali. Questo per ribadire che le due squadre si sono equivalse e il match era incerto per il grande valore degli atleti in campo e dei loro moduli di gioco, ma che tutto sommato, la Roma si è trovata a fare la sua partita di sempre.
Per ciò che riguarda il dominio territoriale, invece, la Juventus, che giocava in casa e dove non aveva mai perso prima, si è trovata più della Roma sulla trequarti avversaria: 143 passaggi sui 341 effettuati dalla Juve, sono avvenuti nella trequarti della Roma. Di essi, sono 9 le occasioni su azione, delle quali nessuna si è rivelata vincente. Al contrario, i capitolini ne hanno effettuato 106 su 443, producendo 4 occasioni su azione, delle quali una vincente. La potenza offensiva della Juventus è quindi superiore (il doppio delle occasioni), anche se la capacità sotto porta non è stata da manuale (0 gol segnati).
Quando analizziamo il dettaglio dei passaggi, scopriamo che la Roma ha un gioco più votato all'attacco incondizionato, mentre la Juve gioca in attesa che la squadra avversaria sbagli la fase difensiva: infatti i due giocatori della Juve che si sono passati di più la palla sono stati la coppia Chiellini - Bonucci (24 passaggi dal primo al secondo e, viceversa, 20 passaggi da Bonucci a Chiellini); al terzo posto di questa statistica per la Juve, ancora due difensori: Asamoah a Chiellini (13 volte, e non viceversa, sia chiaro(solo 9 volte in quel caso)). Questo si spiega anche col fatto che Allegri fa fare parecchia densità sulla trequarti e l'unico modo per dare sfogo al gioco è una rete di passaggi tra i difensori (è pure un fatto classico del 352). I due esterni infatti non hanno partecipato alla fase di impostazione del gioco, ma hanno fatto molta densità a trequarti, cercando di allargare la difesa romanista.
Nella Roma, invece, la combinazione principale è avvenuta tra Keita e Maicon (17 volte), il contrario (15 volte) e infine Totti-Maicon(13 volte). Questo è un dato che mi piace perché segnala bene l'inizio dell'azione: la Juve gioca con la linea difensiva molto alta ma che in realtà produce molto poco gioco offensivo: si passano la palla tra loro in attesa che si sviluppi un movimento corretto delle punte o di Pogba; la Roma invece cerca parecchio il gioco sull'asse destro e spinge parecchio con i terzini e i centrocampisti. Infatti se guardiamo le statistiche personali di Maicon, ha giocato parecchio oltre la metà campo, cioè quello che dovrebbe fare un terzino offensivo (Holebas un po' meno, ma comunque più della norma per un terzino).
Questo quadro è già sufficiente per dire che la Roma non gioca di rimessa, ma imposta il gioco e lo dirige sulle fasce (se hai Maicon, di gran lunga il più forte terzino destro della serie A, non puoi che far giocare la tua squadra sulla fascia), ma non si può dire neppure che la Roma abbia schiacciato la Juve.
Di sicuro, delle due squadre, la Roma ha imposto il proprio gioco classico, mentre la Juventus ha dovuto adattarsi un po', nonostante giocasse in casa. Probabilmente, se alla Juventus ci fosse stato ancora Conte, questa partita sarebbe stata persa, perché alla sua Juventus mancava la capacità di gestire una partita nonostante le difficoltà. Avremmo visto un gioco più isterico.
La Roma non è votata al contropiede, anzi produce gioco coi centrocampisti e lo dirige sulle fasce dove trova sempre i terzini, che salgono moltissimo; infine, non gioca mai a lanci lunghi (un solo recupero di testa in tutta la partita da parte della Juve). In questo, però pesa l'assenza di De Rossi, che oltre a essere un immenso schermo difensivo, ha anche la capacità di cambiare il gioco.
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