Non è un divorzio all'italiana ma alla spagnola: Rafa Benitez, salvo improbabili ricuciture, ha ormai le ore contate sulla panchina dell'Inter, nonostante la freschissima vittoria del Mondiale per Club. La ricomposizione del rapporto tra il tecnico e Moratti secondo quanto si apprende è altamente improbabile. Tra bollicine di champagne e feste di popolo, la decisione di dare il benservito all'allenatore dopo il clamoroso exploit di ieri sera, è matura. Si punta a un tecnico giovane, non per età anagrafica ma per anni di carriera. Il profilo di Leonardo, per esempio, ma non quelli di Capello o Spalletti.
Nella rosa resta Walter Zenga e nelle speranze future di Guardiola o un ritorno (difficile) di Mourinho. Clima surreale dopo la conquista, per la terza volta nella storia del club, in casa Inter. Si va a rotta di collo verso la catarsi finale: tra il tecnico spagnolo e il club i rapporti, sostanzialmente, sono finiti ieri. È stato il clou di una stagione di veleni e amarezze, ripicche e dispetti: Benitez, fino a questo momento, ha incassato molto. Rafa sceglie il palcoscenico internazione per tirare fuori tutto. Chiaro, netto e preciso: un addio senza giri di parole, nè convenevoli o titubanze. Moratti, oggi come ieri, ribadisce il suo pensiero, poche e scarne parole affilate come la lama di un coltello: «Di Benitez non parlo. Le sue parole sono arrivate in un momento inadeguato».
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Nella rosa resta Walter Zenga e nelle speranze future di Guardiola o un ritorno (difficile) di Mourinho. Clima surreale dopo la conquista, per la terza volta nella storia del club, in casa Inter. Si va a rotta di collo verso la catarsi finale: tra il tecnico spagnolo e il club i rapporti, sostanzialmente, sono finiti ieri. È stato il clou di una stagione di veleni e amarezze, ripicche e dispetti: Benitez, fino a questo momento, ha incassato molto. Rafa sceglie il palcoscenico internazione per tirare fuori tutto. Chiaro, netto e preciso: un addio senza giri di parole, nè convenevoli o titubanze. Moratti, oggi come ieri, ribadisce il suo pensiero, poche e scarne parole affilate come la lama di un coltello: «Di Benitez non parlo. Le sue parole sono arrivate in un momento inadeguato».
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