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A Lanzie.

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  • A Lanzie.

    E' il nome del giocatore che ha segnato nella prima partita in serie A della Lazio. Era contro il Bologna, il 6 ottobre 1929. Se Shakespeare si chiedeva cosa fosse un nome, Pastore tre secoli dopo gli ha trovato la risposta: un destino. Niente di originalissimo visto che già lo dicevano i latini (nomen omen) ma questa è la controfirma: un gol segnato 81 anni fa da un giocatore della Lazio come risposta al monologo di Giulietta. "In fondo, che cos'è un nome? Quella che noi chiamiamo una rosa, con qualsiasi altro nome, profumerebbe altrettanto dolcemente". Sì, la rosa profumerebbe uguale, ma se qualcosa invece si chiama Roma non può essere un'altra cosa, non può che essere
    Roma. Col suo profumo d'arancio e Curva Sud. E' storia nota, è storia: oltre al nome,
    ne abbiamo i colori e il simbolo, e mai come nel derby più importante di sempre questa cosa è evidente. E' evidente apposta, è capitato apposta che ci giochiamo questo 18 aprile (un giorno forse sarà un nuovo primo maggio, un altro venticinque dicembre) col capitano che è romano e romanista, col vice-capitano romano e romanista, con l'allenatore romano e romanista, col presidente romano e romanista. C'è pure un
    massaggiatore che sta qua da più di cinquant'anni che è romano e romanista.
    Qui sono sempre stati sinonimi. Sono i nomi della rosa.
    Dall'altra parte c'è Firmani, che l'anno scorso era il numero 44 di una
    squadra di Dubai e che a Roma ha giocato con la Lodigiani, quella sì seconda
    squadra della città visto che era espressione di un quartiere cosa che pure il
    Chievo a Verona è. La Lazio poi ha un allenatore che non voleva lasciare Spalato
    perché il cuore goriziano batte per quei posti. Poi è tutto da capire: chi è il
    capitano? Rocchi? Brocchi? Tare? Capocchiano? E soprattutto, come ha detto
    Ilary, Lotito è un calciatore? Di certo nel solco della tradizione bucolica sono
    tutti nipotini di Pastore. La romanità è una categoria, è un modo di pensare, di vivere, una grande filosofia che può appartenere anche a chi non è romano. Anzi Roma è proprio questo: è di chi l'ama. Apposta è nostra. Provate a chiedere a De Rossi qualcosa in questi giorni. Anzi no, non provateci. Lui Roma la respira, se la ingurgida, ci dorme affianco, ci si sveglia, ci va in viaggio. Questa partita per uno come
    lui vale sempre tutto e oggi che vale di più qual è il totale? Non si può immaginare. Sono i suoi confini. Lui di Roma è il mare. Totti, invece, di Roma è un' altra cosa: un monumento. Totti è il Colosseo, con quell'aria scanzonata di chi ha visto millenni di storie, passeggiate, tradimenti, governi, rivoluzioni, inghippi e notti di coppe e di campioni. Lui l'aspetta con la smorfietta sul labbro questa partita, ma è dentro che se la conserva, che se la tiene, che la fa crescere. Totti ha pianto per la Roma, così
    come De Rossi, così come ogni tifoso. Il nonno di Rosella Sensi è stato uno dei fondatori di Campo Testaccio, da quelle parti ci è nato Claudio Ranieri.
    Sono i nostri punti cardinali oggi, anche se poi l'ago, la bussola, la stella polare da seguire è la curva Sud. Il cielo si piega sul campo stasera. Quello di Roma è un po' più bello degli altri. Lo sa chi è romano e anche solo chi c'ha fatto
    una passeggiata: Stendhal, Goethe, Prohaska...
    Roma è di chi l'ama, e un romano non ha altre scelte (la partita di oggi è proprio contro chi ha creduto di farne altre). La loro tradizione pastorizia è appena cronaca, documento, così come il simbolo della Ciociaria sull'edizione Panini del '64. Non è quello il punto. Anche perché Losi è di Cremona, ma è più romano di mezza Roma. Maldera, milanese, è venuto a Roma e ha deciso di restarci per sempre, come Delvecchio.
    C'è pure la tradizione "cisalpina" che va da Candela a Mexes, di una Francia che preferisce Trastevere alla Torre Eiffel. O poeti "veneti" come Zigoni.
    E poi c'è il più grande romanista di tutti che non può non rientrare in questa nostra tradizione: lui è nato ad Arzignano, in provincia di Vicenza, ma quello che ha fatto per questa città è un atto d'amore infinito. Proprio ieri ha fatto il compleanno e allora è per forza un segno. Nel derby del tridente abbiamo una protezione in più. Altro che Pastore. Si chiama Paolo Negro.
    E ora è giunta l'ora di andare allo stadio. Ciao burini.


    Clan Spammer Severi ma giusti.

  • #2
    Originariamente inviato da KoroshiyaIchi Visualizza il messaggio
    E' il nome del giocatore che ha segnato nella prima partita in serie A della Lazio. Era contro il Bologna, il 6 ottobre 1929. Se Shakespeare si chiedeva cosa fosse un nome, Pastore tre secoli dopo gli ha trovato la risposta: un destino. Niente di originalissimo visto che già lo dicevano i latini (nomen omen) ma questa è la controfirma: un gol segnato 81 anni fa da un giocatore della Lazio come risposta al monologo di Giulietta. "In fondo, che cos'è un nome? Quella che noi chiamiamo una rosa, con qualsiasi altro nome, profumerebbe altrettanto dolcemente". Sì, la rosa profumerebbe uguale, ma se qualcosa invece si chiama Roma non può essere un'altra cosa, non può che essere
    Roma. Col suo profumo d'arancio e Curva Sud. E' storia nota, è storia: oltre al nome,
    ne abbiamo i colori e il simbolo, e mai come nel derby più importante di sempre questa cosa è evidente. E' evidente apposta, è capitato apposta che ci giochiamo questo 18 aprile (un giorno forse sarà un nuovo primo maggio, un altro venticinque dicembre) col capitano che è romano e romanista, col vice-capitano romano e romanista, con l'allenatore romano e romanista, col presidente romano e romanista. C'è pure un
    massaggiatore che sta qua da più di cinquant'anni che è romano e romanista.
    Qui sono sempre stati sinonimi. Sono i nomi della rosa.
    Dall'altra parte c'è Firmani, che l'anno scorso era il numero 44 di una
    squadra di Dubai e che a Roma ha giocato con la Lodigiani, quella sì seconda
    squadra della città visto che era espressione di un quartiere cosa che pure il
    Chievo a Verona è. La Lazio poi ha un allenatore che non voleva lasciare Spalato
    perché il cuore goriziano batte per quei posti. Poi è tutto da capire: chi è il
    capitano? Rocchi? Brocchi? Tare? Capocchiano? E soprattutto, come ha detto
    Ilary, Lotito è un calciatore? Di certo nel solco della tradizione bucolica sono
    tutti nipotini di Pastore. La romanità è una categoria, è un modo di pensare, di vivere, una grande filosofia che può appartenere anche a chi non è romano. Anzi Roma è proprio questo: è di chi l'ama. Apposta è nostra. Provate a chiedere a De Rossi qualcosa in questi giorni. Anzi no, non provateci. Lui Roma la respira, se la ingurgida, ci dorme affianco, ci si sveglia, ci va in viaggio. Questa partita per uno come
    lui vale sempre tutto e oggi che vale di più qual è il totale? Non si può immaginare. Sono i suoi confini. Lui di Roma è il mare. Totti, invece, di Roma è un' altra cosa: un monumento. Totti è il Colosseo, con quell'aria scanzonata di chi ha visto millenni di storie, passeggiate, tradimenti, governi, rivoluzioni, inghippi e notti di coppe e di campioni. Lui l'aspetta con la smorfietta sul labbro questa partita, ma è dentro che se la conserva, che se la tiene, che la fa crescere. Totti ha pianto per la Roma, così
    come De Rossi, così come ogni tifoso. Il nonno di Rosella Sensi è stato uno dei fondatori di Campo Testaccio, da quelle parti ci è nato Claudio Ranieri.
    Sono i nostri punti cardinali oggi, anche se poi l'ago, la bussola, la stella polare da seguire è la curva Sud. Il cielo si piega sul campo stasera. Quello di Roma è un po' più bello degli altri. Lo sa chi è romano e anche solo chi c'ha fatto
    una passeggiata: Stendhal, Goethe, Prohaska...
    Roma è di chi l'ama, e un romano non ha altre scelte (la partita di oggi è proprio contro chi ha creduto di farne altre). La loro tradizione pastorizia è appena cronaca, documento, così come il simbolo della Ciociaria sull'edizione Panini del '64. Non è quello il punto. Anche perché Losi è di Cremona, ma è più romano di mezza Roma. Maldera, milanese, è venuto a Roma e ha deciso di restarci per sempre, come Delvecchio.
    C'è pure la tradizione "cisalpina" che va da Candela a Mexes, di una Francia che preferisce Trastevere alla Torre Eiffel. O poeti "veneti" come Zigoni.
    E poi c'è il più grande romanista di tutti che non può non rientrare in questa nostra tradizione: lui è nato ad Arzignano, in provincia di Vicenza, ma quello che ha fatto per questa città è un atto d'amore infinito. Proprio ieri ha fatto il compleanno e allora è per forza un segno. Nel derby del tridente abbiamo una protezione in più. Altro che Pastore. Si chiama Paolo Negro.
    E ora è giunta l'ora di andare allo stadio. Ciao burini.
    Sto andando anche io.

    Ovviamente tribuna anche se stavolta tevere centrale.

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    • #3

      e vabbè

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      • #4
        Originariamente inviato da WANGd Visualizza il messaggio
        Sto andando anche io.

        Ovviamente tribuna anche se stavolta tevere centrale.
        stai andando a tifare roma...
        quindi se per caso oggi la roma dovesse venir fulminata, sappiamo tutti il motivo.
        ModeratoreGDR CARTACEI-WAR GAMES-TCG
        - UFO-MISTERI-PARANORMALE
        - Al Bar dello sport

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        • #5
          daje rega
          [Amdir]Firma Irregolare[/Amdir]

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          • #6
            e il primo naso e' saltato

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            • #7
              pagherei per vedere la faccia di macca in questo momento
              [Amdir]Firma Irregolare[/Amdir]

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              • #8
                Vincerà la Roma 1-2.
                "Sei un pensionato demerd*."
                "Lo so, anziché guardare i cantieri in real vedo gli scripter lavorare sul POL."

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                • #9
                  Guardiamo in faccia la realtà, la roma ha lo scudetto in tasca in quanto vincerà questa partita 3 a 1, mi dispiace è così Wang ha ragione

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                  • #10
                    impossibile che la roma si faccia rubare lo scudetto dai laziali.

                    nel secondo tempo almeno 2 gol li fanno sicuro.
                    Randy Warlord [M|A]
                    Randy Warlord[AoT]

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                    • #11
                      hanno gia vinto...
                      ModeratoreGDR CARTACEI-WAR GAMES-TCG
                      - UFO-MISTERI-PARANORMALE
                      - Al Bar dello sport

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                      • #12
                        Secondo me vince la lazio 3 a zero
                        Questa è la sua storia. Di come mi possiede. Di come una canzone ti entra in testa e non se ne va più. Di come uno pensa che dovrebbe essere la vita.
                        Di come le cose catturano la tua attenzione. Di come il passato ti insegue in ogni singolo giorno del tuo futuro.

                        Ognuno di noi possiede qualcuno, e al tempo stesso è posseduto da qualcun altro.

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                        • #13
                          Ragazzi, non c'è bisogno di Gufare....Wang e' allo stadio a tifare Roma....

                          E sopratutto dopo il pronostico su Martedi all'Inter hanno assegnato un arbitro portoghese e per la prima volta dopo anni erutta un vulcano e fa fare un viaggio di centinaia di chilometri al barca in pullman
                          Bilancio 2008/2009: euro -28.848
                          Bilancio 2009/2010: euro -24.147
                          Bilancio 2010/2011: euro +11.765
                          Bilancio 2011/2012: euro +3.961

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                          • #14
                            Li mortacci vostra se la roma perde vi crolla casa ve lo dico.

                            Commenta


                            • #15
                              Originariamente inviato da Randywarlord Visualizza il messaggio
                              impossibile che la roma si faccia rubare lo scudetto dai laziali.

                              nel secondo tempo almeno 2 gol li fanno sicuro.
                              cvd


                              i miei pronostici, sono quasi profezie.
                              Randy Warlord [M|A]
                              Randy Warlord[AoT]

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                              Sto operando...
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