Parigi è pronta alla festa
Tanto rugby, niente birra
Con Francia-Argentina, stasera alle 21 comincia la sesta Coppa del Mondo: dalle 19 la cerimonia d'apertura, poi uno scontro già decisivo. Polemiche per il blocco dell'alcool negli stadi francesi: Cardiff e Edimburgo non si sono adeguati
PARIGI (Francia), 7 settembre 2007 - Frédéric Michalak sorride e propone un panino con l'hamburger. Christophe Dominici è serio e garantisce su uno shampoo antiforfora. Il più rugbista di tutti è Zinedine Zidane, che conquista un pallone (ovale, sia chiaro) in touche con l' "ascensore", e intanto suggerisce l'uso di una rete telefonica. Dovunque è rugby. Nelle edicole: tutte le prime pagine di quotidiani e riviste. Alla posta: una serie di francobolli dedicati. Nelle banche, nei bar, in metropolitana. Perfino un "Sdf", un senza dimora fissa, francese veloce e corretto per definire i vecchi "clochard", chiede a che ora è il rugby.
FEBBRE OVALE - Stasera alle 21 la Francia si ferma: scatta la sesta Coppa del Mondo. Con Francia-Argentina. E che la festa cominci. Perché è una festa. Henri Bru, nell'editoriale che apre un allegato di 20 pagine-lenzuolo al numero odierno dell'Equipe: "Fra sei settimane, promesso, giurato, tutto ritornerà in ordine. Il tifoso di calcio ritroverà il suo trono, il carnevale sarà finito, le luci spente, i costumi dei supporters sistemati saggiamente negli armadi, e la vita normale potrà riprendere il suo corso, un po' grigia, un po' imbronciata, come sempre all'indomani della festa". Ma non è solo festa. Ancora Bru: "Con un'insistenza a volte pesante e al limite del dispetto per gli altri, il rugby rivendica una differenza nell'approccio alla vita, alla competizione, alla sua maniera di essere al mondo. In sei settimane dovrà dimostrare che si comporta bene, al di fuori delle formule già fatte, nel suo particolare modo di fraternizzare, di vivere le emozioni, di ridere e di piangere, di ammirare i forti senza indolatrarli e di rispettare i deboli senza impietosirsi".
NIENTE BIRRA - La vigilia è stata scossa da due polemiche. La prima culturale: il divieto di comprare birra e altri alcolici all'interno degli stadi francesi (Cardiff e Edimburgo non si sono adeguati). La seconda economica: le restrizioni della Irb, la federazione internazionale rugby, al numero di fotografie imposto alle agenzie. Ma lo spettacolo deve andare avanti. Suoni e luci sono a Saint-Denis, alla periferia nord di Parigi, dove sorge lo Stade de France. La cerimonia di apertura comincia alle 19, con uno spettacolo intitolato "80.000 attori", tanti quanti saranno gli spettatori: la scenografia è di Olivier Massart, la coreografia del ballerino, "etoile" all'Opera di Parigi, Kader Belarbi, e a un inno composto da Marco Prince, il cantante del gruppo FFF, sfileranno eroi ovali come l'argentino Hugo Porta, l'australiano John Eales, l'inglese Rob Andrew, il neozelandese Jonah Lomu, lo scozzese John Jeffrey, il gallese Gareth Edwards, l'irlandese Keith Wood e altri 13 grandi del rugby, fra cui Jean-Pierre Rives, ieri "casco d'oro" e oggi scultore. Alle 20.27 è previsto uno show interattivo, 18 minuti a effetti speciali. Poi sarà, finalmente, rugby.
ORE 21, SI COMINCIA - La Francia: padrona di casa, forte, potente, tra le favorite. E l'Argentina: povera di soldi, ma ricca di talento. I Bleus contro i Pumas. Con sfide nella sfida: quella tra le coppie di mediani Mignoni-Skrela e Pichot-Hernandez, con i due argentini che in campionato giocano proprio a Parigi; quella tra Pieter De Villiers e Rodrigo Roncero, piloni, ma compagni di squadra (anche loro qui a Parigi, nello Stade Français) e amici; quella fra un rugby-champagne e un rugby-tango, il primo che si agita in attesa di stapparsi con il botto, il secondo con lunghi preliminari, languidi movimenti e fatali casquet. Poi lunga sarà la notte. Fuori dallo Stade de France ci sarà il mondo del rugby: un villaggio con musica, dibattiti, mostre, un grande schermo e - alla salute di Roselyne Bachelot, ministro francese non solo dello Sport ma anche della Salute - la libertà di bersi una birra.
Tanto rugby, niente birra
Con Francia-Argentina, stasera alle 21 comincia la sesta Coppa del Mondo: dalle 19 la cerimonia d'apertura, poi uno scontro già decisivo. Polemiche per il blocco dell'alcool negli stadi francesi: Cardiff e Edimburgo non si sono adeguati
PARIGI (Francia), 7 settembre 2007 - Frédéric Michalak sorride e propone un panino con l'hamburger. Christophe Dominici è serio e garantisce su uno shampoo antiforfora. Il più rugbista di tutti è Zinedine Zidane, che conquista un pallone (ovale, sia chiaro) in touche con l' "ascensore", e intanto suggerisce l'uso di una rete telefonica. Dovunque è rugby. Nelle edicole: tutte le prime pagine di quotidiani e riviste. Alla posta: una serie di francobolli dedicati. Nelle banche, nei bar, in metropolitana. Perfino un "Sdf", un senza dimora fissa, francese veloce e corretto per definire i vecchi "clochard", chiede a che ora è il rugby.
FEBBRE OVALE - Stasera alle 21 la Francia si ferma: scatta la sesta Coppa del Mondo. Con Francia-Argentina. E che la festa cominci. Perché è una festa. Henri Bru, nell'editoriale che apre un allegato di 20 pagine-lenzuolo al numero odierno dell'Equipe: "Fra sei settimane, promesso, giurato, tutto ritornerà in ordine. Il tifoso di calcio ritroverà il suo trono, il carnevale sarà finito, le luci spente, i costumi dei supporters sistemati saggiamente negli armadi, e la vita normale potrà riprendere il suo corso, un po' grigia, un po' imbronciata, come sempre all'indomani della festa". Ma non è solo festa. Ancora Bru: "Con un'insistenza a volte pesante e al limite del dispetto per gli altri, il rugby rivendica una differenza nell'approccio alla vita, alla competizione, alla sua maniera di essere al mondo. In sei settimane dovrà dimostrare che si comporta bene, al di fuori delle formule già fatte, nel suo particolare modo di fraternizzare, di vivere le emozioni, di ridere e di piangere, di ammirare i forti senza indolatrarli e di rispettare i deboli senza impietosirsi".
NIENTE BIRRA - La vigilia è stata scossa da due polemiche. La prima culturale: il divieto di comprare birra e altri alcolici all'interno degli stadi francesi (Cardiff e Edimburgo non si sono adeguati). La seconda economica: le restrizioni della Irb, la federazione internazionale rugby, al numero di fotografie imposto alle agenzie. Ma lo spettacolo deve andare avanti. Suoni e luci sono a Saint-Denis, alla periferia nord di Parigi, dove sorge lo Stade de France. La cerimonia di apertura comincia alle 19, con uno spettacolo intitolato "80.000 attori", tanti quanti saranno gli spettatori: la scenografia è di Olivier Massart, la coreografia del ballerino, "etoile" all'Opera di Parigi, Kader Belarbi, e a un inno composto da Marco Prince, il cantante del gruppo FFF, sfileranno eroi ovali come l'argentino Hugo Porta, l'australiano John Eales, l'inglese Rob Andrew, il neozelandese Jonah Lomu, lo scozzese John Jeffrey, il gallese Gareth Edwards, l'irlandese Keith Wood e altri 13 grandi del rugby, fra cui Jean-Pierre Rives, ieri "casco d'oro" e oggi scultore. Alle 20.27 è previsto uno show interattivo, 18 minuti a effetti speciali. Poi sarà, finalmente, rugby.
ORE 21, SI COMINCIA - La Francia: padrona di casa, forte, potente, tra le favorite. E l'Argentina: povera di soldi, ma ricca di talento. I Bleus contro i Pumas. Con sfide nella sfida: quella tra le coppie di mediani Mignoni-Skrela e Pichot-Hernandez, con i due argentini che in campionato giocano proprio a Parigi; quella tra Pieter De Villiers e Rodrigo Roncero, piloni, ma compagni di squadra (anche loro qui a Parigi, nello Stade Français) e amici; quella fra un rugby-champagne e un rugby-tango, il primo che si agita in attesa di stapparsi con il botto, il secondo con lunghi preliminari, languidi movimenti e fatali casquet. Poi lunga sarà la notte. Fuori dallo Stade de France ci sarà il mondo del rugby: un villaggio con musica, dibattiti, mostre, un grande schermo e - alla salute di Roselyne Bachelot, ministro francese non solo dello Sport ma anche della Salute - la libertà di bersi una birra.
Grazie Sky dovrò trovare altri modi per vedermi le dirette
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