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Kakà incantato dalla Roma

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  • Kakà incantato dalla Roma

    Il fuoriclasse del Milan loda la squadra di Spalletti: "È vicina alla nostra mentalità, cerca sempre la bellezza del calcio. Io attaccante? Segnare mi piace, ma parto da dietro, non lavoro spalle alla porta"


    MILANO, 29 agosto 2007 - Kakà non è il tipo che cambia idea facilmente. Prima sbuffavano se tirava troppo, ora c’è chi sbuffa se passa il pallone agli avversari. È che il titolo di capocannoniere della Champions League lo ha portato nella terra promessa dei produttori di gol: ora Kakà non è più un dieci e magari neppure un nove e mezzo, come conterebbe Platini che, come ogni ex campione, ha sempre una formula buona per classificare chi arriva dopo di lui; ora molti vedono in Kakà l’ipotesi dell’attaccante perfetto più che del perfetto giocatore ma appunto il ragazzo fiuta il pericolo di nuove etichette. Così derubrica alla voce "casualità" il fatto di aver finito una stagione a suon
    di gol e aver ricominciato allo stesso modo, cosa mai accaduta prima. "Non sogno un futuro da capocannoniere".

    - Però fa gol sempre più spesso e dei gol a volte ci si innamora.

    "Non dico che non mi piaccia segnare, ma di solito lo faccio partendo da lontano, da dietro. È la mia forza. Io non so giocare spalle alla porta. Costruisco i gol a modo mio, poi per la squadra faccio quello che serve e gioco dove mi mettono".

    - Il Milan nell’almanacco di stagione l’ha pure classificata fra gli attaccanti, non più fra i centrocampisti.
    "Lo so, ma l’ho già detto a tutti, Ancelotti compreso: non sono un attaccante. Potrà succedere magari che finisca da capocannoniere in campionato come è successo in Champions, ma fare gol non è il mio compito principale".

    - Arriva Pato e lo portano subito a giocare in amichevole a Kiev, terra di Shevchenko. Il confronto sarà inevitabile.
    "Pato è un ragazzo di grandi qualità, faremo di tutto perché possa adattarsi prima possibile".

    - Non che si possano paragonare gli uomini al caffè, ma ha visto che una delle voci più importanti di esportazione del Brasile sono i calciatori e che l’incidenza sul volume complessivo di affari aumenta?
    "Personalmente mi piacerebbe che i ragazzi restassero a giocare in Brasile un po’ più a lungo, che crescessero nel nostro Paese. Per loro stessi, per rendere più attraenti i nostri campionati, per facilitare le cose a chi deve impostare un gruppo per la nazionale. Ma tutti vogliono venire in Europa e venirci presto".

    - Paura di restare a vivere da ricchi in Brasile?
    "Principalmente ambizione di fare una buona carriera dove una volta era difficile arrivare perché il mercato era più chiuso. E poi, sì, paura della violenza. L’emigrazione è un fenomeno che non riguarda il calcio, è legato a una situazione sociale. Ma mi spiace che il fenomeno si allarghi, perché venire a giocare in Europa così giovani ci allontana un po’ dal nostro Paese. Ormai dobbiamo giocare anche le amichevoli della nazionale in Europa e i nostri tifosi possono vederci da vicino solo nelle qualificazioni mondiali, nove partite in tutto. Poche".

    - Che effetto le ha fatto tornare da Dunga e partire dalla panchina? "Nessun problema, c’era una bellissima atmosfera. Prima della coppa America io e il c.t. ci eravamo parlati, a Londra, dove giocavamo con l’Inghilterra. Io ho spiegato le mie ragioni e lui le sue, poi c’è stata qualche polemica, ma la vittoria in coppa America ha rimesso le cose a posto. E non voglio più tornare su questo argomento: ho lottato per avere un posto da titolare col San Paolo, il Milan e appunto la Seleçao. L’ho fatto per tutta la vita e lo farò ancora".

    - Parliamo di questa serie A: è arrivato anche Cicinho.

    "Un giocatore di qualità e la Roma è la squadra giusta. Gioca palla a terra, sempre attaccando; a Cicinho piace".

    - Anche a lei, pare.

    "Il calcio della Roma è affine alla nostra cultura. C’è questa idea costante di non buttare mai un pallone, di giocare per la bellezza del calcio. Ma anche qui al Milan stiamo andando bene: ci conosciamo e giochiamo a memoria, senza bisogno di alzare la testa. Anche questo trovarsi con facilità è molto brasiliano: io so quello che fanno Pirlo o Gattuso senza guardarli".

    - Vantaggi di un gruppo che sta insieme da anni, ma tutto questo non crea problemi di prevedibilità? Questo Milan sempre uguale a volte, quando non siete tutti in forma, è un po’ noioso.
    "Le squadre che vincono non sono noiose e noi vinciamo sempre. Abbiamo vinto la Champions League e ripartiamo con molti obiettivi. Una squadra noiosa è quella che non vince".

    - Come giudica la falsa partenza dell’Inter?

    "Un dettaglio che non modifica il punto di partenza: l’Inter è la squadra favorita, anche se è partita male".

    - Anche Adriano è partito male.
    "Non so che cosa stia succedendo fra lui e l’Inter. Non so come si comporti Adri dentro e fuori dal campo e il comportamento è molto importante. Posso soltanto dire che mi dispiace che non giochi, perché è un mio amico e perché è una ricchezza del calcio. Non mi piace vedere Adriano in tribuna: è talento sprecato".
    (P.S., cioè scritto dopo, ma fondamentale: l’intervista è stata rilasciata prima che si sapesse della morte di Puerta. Poi, in linea con le decisioni prese dalla società e rispettate dai compagni, Kakà ha preferito non aggiungere altro. Un lutto non ha bisogno di parole).

    + un uomo e' gretto + le sue affermazioni sono assolute
    Parla in modo sensato ad uno stupido e questi ti chiamerà stupido.
    Accetto qualunque critica ma non accetto insulti
    3. È VIETATO scrivere messaggi senza contenuto (SPAM - solo puntini, emoticons etc..) o fuori argomento, con l'intento, volontario o involontario, di creare flame ed appesantire le discussioni.

  • #2
    Roma, Juve e Milan hanno il miglior gioco.

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    • #3
      Originariamente inviato da shirai Visualizza il messaggio
      Roma, Juve e Milan hanno il miglior gioco.
      forse volevi dire Roma e Milan

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      • #4
        Il gioco della vecchia juventus era impareggiabile, parlo della juve del pre2000
        Sun Tzu dice: ​ Sconfiggere il nemico senza combattere è la massima abilità

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        • #5
          Originariamente inviato da delpietro Visualizza il messaggio
          Il gioco della vecchia juventus era impareggiabile, parlo della juve del pre2000
          gioco muscolare e praticato con l abuso di farmaci...


          puo piacere nn dico di no...ma io preferisco un calcio tecnico come quello di milan,roma e barcellona

          + un uomo e' gretto + le sue affermazioni sono assolute
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          • #6
            il calcio impareggiabile lo aveva il milan di van basten gullit rijkaard maldini ancelotti baresi ecc ecc è da quegli anni che iniziai a tifare il milan
            You got me runnin' wild and free
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            • #7
              Dopo questa intervista...

              Secondo il quotidiano spagnolo AS: " Kakà alla Roma "

              Commenta


              • #8
                Originariamente inviato da Dominae Visualizza il messaggio
                Dopo questa intervista...

                Secondo il quotidiano spagnolo AS: " Kakà alla Roma "
                nn sai quanto mi piacerebbe .....
                Amet Virgo Macer lv4ex Goblin RdC KsK Cmlt X GE Kaos Seax Kaos ZoE
                Eragon pp 4kk
                Eldryn Levante Druid lv3
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                ICQ : 344 565 100

                Fondatore Del R.I.M.S. Rifate Il Macer Sgravo

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                • #9
                  Originariamente inviato da Dominae
                  Secondo il quotidiano spagnolo AS: " Kakà alla Roma "

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                  • #10
                    AS ma in generale gli spagnoli tutti devono solo che tacere.

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