Valentino avrebbe ricevuto un accertamento milionario dall'Agenzia delle entrate. Tutto risalirebbe al trasferimento del pilota di Tavullia a Londra. Una decisione presa, secondo le autorità, per pagare meno tasse allo Stato italiano
ROMA, 8 agosto 2007 - Problemi con il fisco per Valentino Rossi. L'Agenzia delle entrate avrebbe rilevato un'evasione di 60 milioni del pilota negli anni dal 2000 al 2004. Non solo, il campione di Tavullia si sarebbe visto recapitare un accertamento milionario. Dato l'importo molto elevato dell'evasione, scatterà probabilmente una denuncia alla magistratura per il reato di omessa dichiarazione. Nel modello 730 del 2002 dichiarati soltanto 500 euro di redditi da fabbricati.
L'INDAGINE - È su dichiarazioni al fisco come queste, presentate in Italia dal campione di motociclismo plurimilionario Valentino Rossi, residente a Londra dal 2000, che l'Agenzia per le Entrate, Ufficio di Pesaro, ha deciso di andare a fondo, con l'avviso di accertamento relativo ai redditi degli anni 2000-2004 notificato a Rossi a Tavullia, il 3 agosto. Il pilota della Yamaha, lo dice anche la classifica annuale di Forbes, è uno degli sportivi più pagati del mondo: secondo stime giornalistiche, nel 2006 valeva 12 milioni di euro di ingaggio e 25 milioni di euro per attività di sponsorizzazione e merchandising. E benchè le entrate e i contratti di sponsorizzazione siano intestati a società estere, l'Agenzia pesarese ritiene che il cuore degli affari e degli interessi economici del 'Dottorè (una laurea ad honorem in scienze della comunicazione a Urbino, proprio per le sue capacità di marketing) sia ancora in Italia. Investimenti di cui poco si sa, e niente ufficialmente. Mentre a Tavullia, il paese di Rossi, sono di questi ultimi giorni le voci, non confermate, che ci sia pure Valentino fra gli investitori della beauty farm di lusso che l'amico del cuore, Alessio 'Uccio' Salucci sta per aprire in paese.
LONDON CALLING - Tutto risalirebbe alla decisione di Rossi di trasferire la residenza a Londra il 15 marzo del 2000. Il "Valentino-emigrante", non era una versione convincente per l'Agenzia delle entrate. Infatti il pilota sarebbe andato a vivere in Gran Bretagna per pagare meno tasse in Italia. Così, attestando di essere residente ma non domiciliato, ha presentato dichiarazioni tributarie per cifre irrisorie. Rossi, in questi anni, avrebbe dichiarato in Italia i soli redditi di fabbricati, e in Inghilterra i redditi prodotti nell'isola. Quindi, quasi niente. Sarebbero sparite le ricche sponsorizzazioni e il contratto con la Yamaha. I consulenti fiscali di Valentino avrebbero comunque cercato di sviare le autorità costituendo una serie di società estere alle quali sono stati intestati i vari contratti delle (tante) sponsorizzazioni. Questa la reazione di Graziano Rossi, padre di Valentino: "Non so niente, un mio amico mi ha letto qualcosa poco fa, da un sito web, ma io di questa storia non so nulla, e non so neppure dove sia Valentino".
che schifo di uomo
ROMA, 8 agosto 2007 - Problemi con il fisco per Valentino Rossi. L'Agenzia delle entrate avrebbe rilevato un'evasione di 60 milioni del pilota negli anni dal 2000 al 2004. Non solo, il campione di Tavullia si sarebbe visto recapitare un accertamento milionario. Dato l'importo molto elevato dell'evasione, scatterà probabilmente una denuncia alla magistratura per il reato di omessa dichiarazione. Nel modello 730 del 2002 dichiarati soltanto 500 euro di redditi da fabbricati.
L'INDAGINE - È su dichiarazioni al fisco come queste, presentate in Italia dal campione di motociclismo plurimilionario Valentino Rossi, residente a Londra dal 2000, che l'Agenzia per le Entrate, Ufficio di Pesaro, ha deciso di andare a fondo, con l'avviso di accertamento relativo ai redditi degli anni 2000-2004 notificato a Rossi a Tavullia, il 3 agosto. Il pilota della Yamaha, lo dice anche la classifica annuale di Forbes, è uno degli sportivi più pagati del mondo: secondo stime giornalistiche, nel 2006 valeva 12 milioni di euro di ingaggio e 25 milioni di euro per attività di sponsorizzazione e merchandising. E benchè le entrate e i contratti di sponsorizzazione siano intestati a società estere, l'Agenzia pesarese ritiene che il cuore degli affari e degli interessi economici del 'Dottorè (una laurea ad honorem in scienze della comunicazione a Urbino, proprio per le sue capacità di marketing) sia ancora in Italia. Investimenti di cui poco si sa, e niente ufficialmente. Mentre a Tavullia, il paese di Rossi, sono di questi ultimi giorni le voci, non confermate, che ci sia pure Valentino fra gli investitori della beauty farm di lusso che l'amico del cuore, Alessio 'Uccio' Salucci sta per aprire in paese.
LONDON CALLING - Tutto risalirebbe alla decisione di Rossi di trasferire la residenza a Londra il 15 marzo del 2000. Il "Valentino-emigrante", non era una versione convincente per l'Agenzia delle entrate. Infatti il pilota sarebbe andato a vivere in Gran Bretagna per pagare meno tasse in Italia. Così, attestando di essere residente ma non domiciliato, ha presentato dichiarazioni tributarie per cifre irrisorie. Rossi, in questi anni, avrebbe dichiarato in Italia i soli redditi di fabbricati, e in Inghilterra i redditi prodotti nell'isola. Quindi, quasi niente. Sarebbero sparite le ricche sponsorizzazioni e il contratto con la Yamaha. I consulenti fiscali di Valentino avrebbero comunque cercato di sviare le autorità costituendo una serie di società estere alle quali sono stati intestati i vari contratti delle (tante) sponsorizzazioni. Questa la reazione di Graziano Rossi, padre di Valentino: "Non so niente, un mio amico mi ha letto qualcosa poco fa, da un sito web, ma io di questa storia non so nulla, e non so neppure dove sia Valentino".
che schifo di uomo
Commenta