Un sogno che si è avverato
Le emozioni di una città sono sempre nuove, intense e profonde, e tornando a casa riesci a percepirle come se fossero una cosa sola.
Tornare in città con la coppa. Attraversare le strade, le nostre strade, che dall'altra notte sono rossonere. Vedo le bandiere che sventolano dalle finestre e dai balconi. Guardo le sciarpe che compaiono qua e là: sui cruscotti delle auto, fuori dai finestrini, nelle vetrine dei negozi e sui banconi dei bar. E penso che dietro ogni segno rossonero di cui oggi è colorata Milano c'è una storia. Ci sono figli che hanno vissuto la notte magica di Atene accanto ai padri, ci sono famiglie che sono state attaccate alla Tv, e poi migliaia di bambini. Oggi riesco quasi ad immaginare le loro facce, tutte insieme, mentre soffrivano durante gli attacchi del Liverpool, si illuminavano di meraviglia per le giocate di Kakà, sono esplose di gioia per i gol di Pippo. Ecco, noi eravamo là a correre e lottare anche per loro, per tutti loro. E non conta quante volte hai vinto la Champions League. Perché le emozioni di una città sono sempre nuove, intense e profonde, e tornando a casa riesci a percepirle come se fossero una cosa sola, un'aria comune. E allora pensi che vuoi andare avanti, vuoi continuare ad allenarti, faticare e vincere. Soprattutto per loro, per tutti i bambini e i tifosi. Quelli che oggi dicono grazie al Milan. Con un segno rossonero sui palazzi di Milano
Paolo Maldini
Le emozioni di una città sono sempre nuove, intense e profonde, e tornando a casa riesci a percepirle come se fossero una cosa sola.
Tornare in città con la coppa. Attraversare le strade, le nostre strade, che dall'altra notte sono rossonere. Vedo le bandiere che sventolano dalle finestre e dai balconi. Guardo le sciarpe che compaiono qua e là: sui cruscotti delle auto, fuori dai finestrini, nelle vetrine dei negozi e sui banconi dei bar. E penso che dietro ogni segno rossonero di cui oggi è colorata Milano c'è una storia. Ci sono figli che hanno vissuto la notte magica di Atene accanto ai padri, ci sono famiglie che sono state attaccate alla Tv, e poi migliaia di bambini. Oggi riesco quasi ad immaginare le loro facce, tutte insieme, mentre soffrivano durante gli attacchi del Liverpool, si illuminavano di meraviglia per le giocate di Kakà, sono esplose di gioia per i gol di Pippo. Ecco, noi eravamo là a correre e lottare anche per loro, per tutti loro. E non conta quante volte hai vinto la Champions League. Perché le emozioni di una città sono sempre nuove, intense e profonde, e tornando a casa riesci a percepirle come se fossero una cosa sola, un'aria comune. E allora pensi che vuoi andare avanti, vuoi continuare ad allenarti, faticare e vincere. Soprattutto per loro, per tutti i bambini e i tifosi. Quelli che oggi dicono grazie al Milan. Con un segno rossonero sui palazzi di Milano
Paolo Maldini
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