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[COLOR="Yellow"] Vanth è la divinità etrusca del fato ormai certo, dell'ineluttabile destino degli uomini, rappresentata sotto forma di donna bella e spesso alata, con la citata simbologia di chiavi e serpenti (notare che il significato di questi simboli è variato di molto nel corso dei secoli). E' spesso stato travisata la sua "onniscienza" e la sua conoscenza del destino degli uomini con un banale "avvisa quando l'uomo in questione sta per schiattare", ma fortunatamente Vanth aveva altro da fare che star lì a gufare! Successivamente, è stata trasformata (assieme alle 3 Moire greche) nelle 3 Parche dai Romani, che hanno assorbito e fuso assieme diversi miti tra cui Etrusco e Greco. Vanth è spesso indicata come compagna di Chaerun o Charun, divinità dell'aldilà che per gli Etruschi era un luogo in genere tutt'altro che triste. Sempre i Romani hanno poi "retrocesso" a semidio di minor valore il povero Charun, costretto a chiamarsi Caronte e a traghettare i morti agli Inferi: per via di una successiva acquisizione del culto Cristiano, gli Inferi hanno assunto la connotazione di male, associati al peccato e luogo dove espiare le pene, naturale opposto del Paradiso. A quel punto, la povera Vanth si è persa nella memoria dei tempi poiché, si dice, l'uomo è artefice e padrone del proprio destino (e anche perché ai tempi suonava male avere una topolona alata e seminuda che gironzolava per l'aldilà). Solo la vostra singola personale esperienza di vita potrà dire chi, per voi, ha avuto ragione! [/COLOR]
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