Apprezzamento del governatore di Bankitalia per la riforma del governo
"Va nel senso della concorrenza e della trasparenza"
Draghi promuove le liberalizzazioni
"Decreto Bersani da condividere"
"E' il momento di abolire i costi di chiusura dei conti correnti"
E sugli assetti bancari: "Ancora ampi spazi per le aggregazioni"
ROMA - Apprezza le liberalizzazioni, anche se chiede delle correzioni. E dà una bacchettata al settore bancario che, negli ultimi anni, sembra soffrire di "un'inerzia strategica". Il governatore di Bankitalia, davanti all'assemblea dell'Abi, ha parole di elogio per il decreto Bersani. Le liberalizzazioni, soprattutto quelle che riguardano gli istituti di credito, piacciono a Mario Draghi, secondo il quale l'operato dell'esecutivo va nel senso della "crescita e della stabilità". La prima, essenziale "per sostenere il deficit". La seconda, indispensabile per evitare le incertezze del futuro. Certo, qualche "modifica ad aspetti non secondari si rende necessaria", ma nel complesso il provvedimento è "da condividere". Anche perché alimenta "trasparenza e concorrenza", due elementi che non possono che essere positivi per un sistema bancario che, negli ultimi anni, sembra come bloccato "dall'inerzia".
Le aggregazioni bancarie. Secondo Draghi, è giunto il momento di abolire i costi di chiusura dei conti correnti. Quanto agli assetti delle banche, il governatore di Bankitalia, non solo si augura che "il processo di consolidamento del settore riprenda", ma intravede "ampi spazi per aggregazioni dove le sinergie superino le complessità". Quindi l'auspicio che il "management bancario italiano sappia affrontare questa sfida con l'impegno profondo, le competenze specialistiche, l'esperienza della riorganizzazione di strutture vaste e articolate che essa richiede".
La politica fiscale. Nella sua relazione Draghi non dimentica poi un accenno alla politica fiscale del governo volta ad "abbandonare il condono quale strumento di politica fiscale" e altrettanto decisa a disporre "interventi che riguardano soprattutto il recupero di basi imponibili evase o erose". In questo ambito è stata innovata la disciplina della cessione o della locazione degli immobili. E, in proposito, Draghi tiene a sottolineare che "una revisione di alcuni aspetti tecnici potrà evitare ricadute negative segnalate dai mercati, riconducendo l'intervento alle proprie finalità".
Il Dpef. Quanto al Dpef, Draghi si è limitato a osservare che il conseguimento dell'obiettivo di finanza pubblica "consentirà di ottemperare agli impegni del Patto di stabilità e crescita e di ricondurre il debito pubblico su un sentiero sostenibile".
Apprezzamento del governatore di Bankitalia per la riforma del governo
"Va nel senso della concorrenza e della trasparenza"
Draghi promuove le liberalizzazioni
"Decreto Bersani da condividere"
"E' il momento di abolire i costi di chiusura dei conti correnti"
E sugli assetti bancari: "Ancora ampi spazi per le aggregazioni"
ROMA - Apprezza le liberalizzazioni, anche se chiede delle correzioni. E dà una bacchettata al settore bancario che, negli ultimi anni, sembra soffrire di "un'inerzia strategica". Il governatore di Bankitalia, davanti all'assemblea dell'Abi, ha parole di elogio per il decreto Bersani. Le liberalizzazioni, soprattutto quelle che riguardano gli istituti di credito, piacciono a Mario Draghi, secondo il quale l'operato dell'esecutivo va nel senso della "crescita e della stabilità". La prima, essenziale "per sostenere il deficit". La seconda, indispensabile per evitare le incertezze del futuro. Certo, qualche "modifica ad aspetti non secondari si rende necessaria", ma nel complesso il provvedimento è "da condividere". Anche perché alimenta "trasparenza e concorrenza", due elementi che non possono che essere positivi per un sistema bancario che, negli ultimi anni, sembra come bloccato "dall'inerzia".
Le aggregazioni bancarie. Secondo Draghi, è giunto il momento di abolire i costi di chiusura dei conti correnti. Quanto agli assetti delle banche, il governatore di Bankitalia, non solo si augura che "il processo di consolidamento del settore riprenda", ma intravede "ampi spazi per aggregazioni dove le sinergie superino le complessità". Quindi l'auspicio che il "management bancario italiano sappia affrontare questa sfida con l'impegno profondo, le competenze specialistiche, l'esperienza della riorganizzazione di strutture vaste e articolate che essa richiede".
La politica fiscale. Nella sua relazione Draghi non dimentica poi un accenno alla politica fiscale del governo volta ad "abbandonare il condono quale strumento di politica fiscale" e altrettanto decisa a disporre "interventi che riguardano soprattutto il recupero di basi imponibili evase o erose". In questo ambito è stata innovata la disciplina della cessione o della locazione degli immobili. E, in proposito, Draghi tiene a sottolineare che "una revisione di alcuni aspetti tecnici potrà evitare ricadute negative segnalate dai mercati, riconducendo l'intervento alle proprie finalità".
Il Dpef. Quanto al Dpef, Draghi si è limitato a osservare che il conseguimento dell'obiettivo di finanza pubblica "consentirà di ottemperare agli impegni del Patto di stabilità e crescita e di ricondurre il debito pubblico su un sentiero sostenibile".
Alla fine non è niente di che, il colore rimane impresso sulla retina, ma in negativo...quindi il negativo del rosso e il blu e viceversa....a esse carino è carino....ma.....
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