Ciao orso
Orso si sposta goffamente con passo irregolare
nel flusso irregolare della gente che scontra;
le mani dentro a un buco, tasche sfinite
vociare di monete obsolete
Orso ci vede nebulosamente, nebulosamente: già
Le luci del giorno gli danno quel non so che lo turba
gli manca quel buio che non si trova in fondo
alla via - in fondo alla via - luci del giorno che danno
quel non so che ti turba e ti fanno lievitare!
Fragori nella mente, rumori, dolori
lampi, tuoni e saette, schianti di latte
fragori e albori di guerre universali, scontri letali
sonica, sonica...
Eh già…è stato come se mi avessi detto che i Kuntz smettevano di suonare.
Diciamo che mi hai divisa in due. C’è Ale, contenta di vedere che sei stato capace di assaporare la magia finché ne restavano le briciole, e te ne se venuto felice per ciò che è stato e per ciò che non sei diventato. Poi c’è Marlene, lei ancora non capisce, la solita niubba sognatrice di nuovi universi, tutti comunque differenti da quello, troppo freddo, troppo grigio, troppo vero, reale. E la resta in mano un mantello, quello che aveva tanto desiderato, che ti avrebbe ora volentieri tirato addosso quando le hai detto che la lasciavi sola a sognare. Con il tempo capirà.
Con il tempo saprà pure ringraziarti per averle mostrato nuovi mondi, averle insegnato a cavalcare, per esserci stato quando moriva dai blood scappando e attirandone altri e tu, con pazienza ad ucciderglieli tutti. Per averle mostrato gli unicorni, i centauri ( ricordi che belli?), la fontana con le fate… Saprà ringraziarti per l’altra sera, quando l’hai cercata per avvertirla e, anche se avrebbe desiderato essere l’ultima a saperlo, è stata la prima. Questo non prenderlo come un addio ( ma bea!) solo un saluto,volevo salutarti da qua, da questo, ancora, bellissimo mondo.
Ti verrò io a trovare nella realtà allora, per portarti un po’ di sana e pura magia.
Un bacio, ciao orso
Marlene :*
Orso si sposta goffamente con passo irregolare
nel flusso irregolare della gente che scontra;
le mani dentro a un buco, tasche sfinite
vociare di monete obsolete
Orso ci vede nebulosamente, nebulosamente: già
Le luci del giorno gli danno quel non so che lo turba
gli manca quel buio che non si trova in fondo
alla via - in fondo alla via - luci del giorno che danno
quel non so che ti turba e ti fanno lievitare!
Fragori nella mente, rumori, dolori
lampi, tuoni e saette, schianti di latte
fragori e albori di guerre universali, scontri letali
sonica, sonica...
Eh già…è stato come se mi avessi detto che i Kuntz smettevano di suonare.
Diciamo che mi hai divisa in due. C’è Ale, contenta di vedere che sei stato capace di assaporare la magia finché ne restavano le briciole, e te ne se venuto felice per ciò che è stato e per ciò che non sei diventato. Poi c’è Marlene, lei ancora non capisce, la solita niubba sognatrice di nuovi universi, tutti comunque differenti da quello, troppo freddo, troppo grigio, troppo vero, reale. E la resta in mano un mantello, quello che aveva tanto desiderato, che ti avrebbe ora volentieri tirato addosso quando le hai detto che la lasciavi sola a sognare. Con il tempo capirà.
Con il tempo saprà pure ringraziarti per averle mostrato nuovi mondi, averle insegnato a cavalcare, per esserci stato quando moriva dai blood scappando e attirandone altri e tu, con pazienza ad ucciderglieli tutti. Per averle mostrato gli unicorni, i centauri ( ricordi che belli?), la fontana con le fate… Saprà ringraziarti per l’altra sera, quando l’hai cercata per avvertirla e, anche se avrebbe desiderato essere l’ultima a saperlo, è stata la prima. Questo non prenderlo come un addio ( ma bea!) solo un saluto,volevo salutarti da qua, da questo, ancora, bellissimo mondo.
Ti verrò io a trovare nella realtà allora, per portarti un po’ di sana e pura magia.
Un bacio, ciao orso
Marlene :*
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