La Volturna Commedia (Canto I)
Nel mezzo del cammin di nostra rete
mi ritrovai per una shard oscuro
ché la fluida via era smarrita.
Ahi quanto a pvpar qual era è cosa dura
esto shard selvaggio ed aspro e forte
che nella lag rinova la paura!
Tanto sono i niubbi che poco è più morti;
ma per trattar dei player ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' fraggai.
Io non so ben ridir com'i' vi loggai,
tant'era pien di player a quel punto
che la vita sociale abbandonai.
Ma poi ch'i' fui alla banca d'un paese giunto,
là dove c'era tanta gente
che m'avea di rosik l'animo riempito,
guardai in alto, e vidi un camioncino
vestito già de'ombre rosse dell'imponenza
che mena dritto altrui per ogne gilda.
Allor fu la paura un poco queta
che nel pulmino testè salii
la notte ch'i' passai con esta gilda.
E come quei che con lena affannata
uscito fuor del furgone a la sede
si volge a territori perigliosi e guati,
così l'animo mio, ch'ancor rosicava,
si volse a retro a rimirar lo punketto
che non lasciò già mai persona viva,dopo che la lootava.
Poi ch'èi posato un poco il jackal,
riprese la via per l' gate diserto,
sì che 'l gater arciere sempre era quello più niubbo.
Ed ecco, quasi al cominciar de la battaglia,
una furia leggera e molto presta,
che di azzurrin mantel era coverta;
e non mi si partia dinanzi al volto,
anzi 'mpediva tanto il mio cammino con un parablow,
ch'i' fui per ritornar più volte,anche in loss.
Temp'era dal principio del mattino,
e 'l sol montava 'n sù con quelle stelle
ch'eran con lui quando il Giemmo
mosse i champion dai loro spawn;
sì ch'a bene sperar m'ero costretto
di quella fiera e audace gilda
l'ora del tempo e la dolce guerra;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un Lamer.
Questi parea che contra me venisse
con la test'alta e con fluida parlantina,
sì che parea che lo shard laggasse.
Ed un suo complice, che di tutte brame
sembrava carico ne la sua saggezza,
e molte genti fece vivere vite grame,
a questo porsi tanto di jackal
con la paura che mi lamerasse,
ch'io perdei la speranza nei player di UoD.
E qual è quei che volontieri acquista,
e giugne l'tempo dove ti fregano,
che 'n tutt'i suoi pensier piange e s'attrista;
tal mi fece il lamer sanza pace,
che, venendomi 'ncontro, a poco a poco
mi spingeva là dove la banca tace.
Mentre io mi rovinavo in basso loco,
dinanzi a li occhi mi si fu offerto
chi per breve tempo mi sembrava un gioco.
Quando vidi costui nelle lost lands
«Lamerare non me», gridai a lui,
«qual che tu sii, o player onesto o lamer certo!».
Rispuosemi: «Non player, poichè player già fui,
e li parenti miei furon Giemmi,
Milanesi per patria ambedui.
Nacqui sotto Gwineth, ancor che fosse Admin,
e vissi a Gamesnet sotto 'l buon Nessuno
nel tempo de li dèi falsi e bugiardi.
Niubbo fui, e cantai di gusto ch'io
figliuol di padre che venne di Venus,
poi che 'l superbo Shard fu combusto.
Ma tu perché ritorni a tanta noia?
perché non raidi il dilettoso champ
ch'è principio e ragion di tutta gioia?».
«Ora se' tu sei quel Volturno e quella fonte
che spandi di parlar sarebbe la Lag?»,
rispuos'io lui con indignata fronte.
«O de li altri Giemmi onore e frag
vagliami 'l lungo script e 'l grande lavoro
che v'ha fatto eliminar la lag.
Tu se' lo mio maestro e 'l mio mentore;
tu se' solo colui da cu' io chiesi
lo bello jackal che m'ha fatto onore.
Vedi l'artefatto per cu' io mi volsi:
aiutami da Gwineth, famoso saggio,
ch'ella mi fa bannar l'account che già un tempo tolsi».
«A te convien tenere altro arte»,
rispuose poi che rosicar mi vide,
«se vuo' fraggar in'esta parte:
ché questo Giemmo, per il qual tu preghi,
non lascia altrui artefatto passar per la sua via,
ma tanto fa rosicar ch'uccide;
e ha natura sì malvagia e meschina,
che mai non riempie la bramosa voglia,
e dopo'l premium ha più fame che prima.
Molti son li Giemmi a cui s'appoggia,
e più saranno ancora, infin che 'l Admin
verrà, che la farà rosicar con voglia.
Questi non bannerà ne player ne account,
ma sapienza, amore e virtute,
e sua fazion sarà tra Player e Giemme.
Di quella umile Uodreams farà salute
per cui morì la vergine Gwineth,
Maestro Park e Punketto e Korgan.
Questi li caccerà per ogne tile,
fin che non avrà reskillati ne lo 'nferno,
là onde l'rosik prima attanaglia.
Quindi io per te mi preoccupo
che tu mi segui, e io sarò tua guida,
e di rosicar smetterai,se me ne occupo
ove udirai le disperate grida,
vedrai li ADE dolenti,
ch'a la troppa insure ciascuno perda;
e vederai AoT che son contenti
al champ, perché speran di trovar
le SoP dei niubbi più incompetenti.
A le Green Acres poi se tu vorrai salire,
anima mia a ciò più di me degna:
con Loki ti lascerò nel mio rosicare;
ché quello Giemmo che là sù regna,
perch'i' fu' osi style con la sua legge,
fia che Amdir nel maneggiar li script avesse ingegna.
In tutte parti comanda e lo shard hosta;
qui è la il suo mondo,e il suo regno:
oh felice colui che ai suoi artefatti si accosta!».
E io a lui: «Volturno, io ti ringrazio
per quello jackal che tu mi addasti,
acciò ch'io fragghi multi player in esto spazio,
che tu mi porti dove tu dicesti,
sì ch'io vega i confini del rosik
e color cui tu cotanti artefatti addasti e poi togliesti».
Allor si mosse,e io mi misi in macro.
Che Dante Alighieri abbia pietà per me.
La ho scritta mentre sono a casa in preda all'influenza quindi perdonatemi eventuali errori.
Ci vediamo al prossimo canto!
Nel mezzo del cammin di nostra rete
mi ritrovai per una shard oscuro
ché la fluida via era smarrita.
Ahi quanto a pvpar qual era è cosa dura
esto shard selvaggio ed aspro e forte
che nella lag rinova la paura!
Tanto sono i niubbi che poco è più morti;
ma per trattar dei player ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' fraggai.
Io non so ben ridir com'i' vi loggai,
tant'era pien di player a quel punto
che la vita sociale abbandonai.
Ma poi ch'i' fui alla banca d'un paese giunto,
là dove c'era tanta gente
che m'avea di rosik l'animo riempito,
guardai in alto, e vidi un camioncino
vestito già de'ombre rosse dell'imponenza
che mena dritto altrui per ogne gilda.
Allor fu la paura un poco queta
che nel pulmino testè salii
la notte ch'i' passai con esta gilda.
E come quei che con lena affannata
uscito fuor del furgone a la sede
si volge a territori perigliosi e guati,
così l'animo mio, ch'ancor rosicava,
si volse a retro a rimirar lo punketto
che non lasciò già mai persona viva,dopo che la lootava.
Poi ch'èi posato un poco il jackal,
riprese la via per l' gate diserto,
sì che 'l gater arciere sempre era quello più niubbo.
Ed ecco, quasi al cominciar de la battaglia,
una furia leggera e molto presta,
che di azzurrin mantel era coverta;
e non mi si partia dinanzi al volto,
anzi 'mpediva tanto il mio cammino con un parablow,
ch'i' fui per ritornar più volte,anche in loss.
Temp'era dal principio del mattino,
e 'l sol montava 'n sù con quelle stelle
ch'eran con lui quando il Giemmo
mosse i champion dai loro spawn;
sì ch'a bene sperar m'ero costretto
di quella fiera e audace gilda
l'ora del tempo e la dolce guerra;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un Lamer.
Questi parea che contra me venisse
con la test'alta e con fluida parlantina,
sì che parea che lo shard laggasse.
Ed un suo complice, che di tutte brame
sembrava carico ne la sua saggezza,
e molte genti fece vivere vite grame,
a questo porsi tanto di jackal
con la paura che mi lamerasse,
ch'io perdei la speranza nei player di UoD.
E qual è quei che volontieri acquista,
e giugne l'tempo dove ti fregano,
che 'n tutt'i suoi pensier piange e s'attrista;
tal mi fece il lamer sanza pace,
che, venendomi 'ncontro, a poco a poco
mi spingeva là dove la banca tace.
Mentre io mi rovinavo in basso loco,
dinanzi a li occhi mi si fu offerto
chi per breve tempo mi sembrava un gioco.
Quando vidi costui nelle lost lands
«Lamerare non me», gridai a lui,
«qual che tu sii, o player onesto o lamer certo!».
Rispuosemi: «Non player, poichè player già fui,
e li parenti miei furon Giemmi,
Milanesi per patria ambedui.
Nacqui sotto Gwineth, ancor che fosse Admin,
e vissi a Gamesnet sotto 'l buon Nessuno
nel tempo de li dèi falsi e bugiardi.
Niubbo fui, e cantai di gusto ch'io
figliuol di padre che venne di Venus,
poi che 'l superbo Shard fu combusto.
Ma tu perché ritorni a tanta noia?
perché non raidi il dilettoso champ
ch'è principio e ragion di tutta gioia?».
«Ora se' tu sei quel Volturno e quella fonte
che spandi di parlar sarebbe la Lag?»,
rispuos'io lui con indignata fronte.
«O de li altri Giemmi onore e frag
vagliami 'l lungo script e 'l grande lavoro
che v'ha fatto eliminar la lag.
Tu se' lo mio maestro e 'l mio mentore;
tu se' solo colui da cu' io chiesi
lo bello jackal che m'ha fatto onore.
Vedi l'artefatto per cu' io mi volsi:
aiutami da Gwineth, famoso saggio,
ch'ella mi fa bannar l'account che già un tempo tolsi».
«A te convien tenere altro arte»,
rispuose poi che rosicar mi vide,
«se vuo' fraggar in'esta parte:
ché questo Giemmo, per il qual tu preghi,
non lascia altrui artefatto passar per la sua via,
ma tanto fa rosicar ch'uccide;
e ha natura sì malvagia e meschina,
che mai non riempie la bramosa voglia,
e dopo'l premium ha più fame che prima.
Molti son li Giemmi a cui s'appoggia,
e più saranno ancora, infin che 'l Admin
verrà, che la farà rosicar con voglia.
Questi non bannerà ne player ne account,
ma sapienza, amore e virtute,
e sua fazion sarà tra Player e Giemme.
Di quella umile Uodreams farà salute
per cui morì la vergine Gwineth,
Maestro Park e Punketto e Korgan.
Questi li caccerà per ogne tile,
fin che non avrà reskillati ne lo 'nferno,
là onde l'rosik prima attanaglia.
Quindi io per te mi preoccupo
che tu mi segui, e io sarò tua guida,
e di rosicar smetterai,se me ne occupo
ove udirai le disperate grida,
vedrai li ADE dolenti,
ch'a la troppa insure ciascuno perda;
e vederai AoT che son contenti
al champ, perché speran di trovar
le SoP dei niubbi più incompetenti.
A le Green Acres poi se tu vorrai salire,
anima mia a ciò più di me degna:
con Loki ti lascerò nel mio rosicare;
ché quello Giemmo che là sù regna,
perch'i' fu' osi style con la sua legge,
fia che Amdir nel maneggiar li script avesse ingegna.
In tutte parti comanda e lo shard hosta;
qui è la il suo mondo,e il suo regno:
oh felice colui che ai suoi artefatti si accosta!».
E io a lui: «Volturno, io ti ringrazio
per quello jackal che tu mi addasti,
acciò ch'io fragghi multi player in esto spazio,
che tu mi porti dove tu dicesti,
sì ch'io vega i confini del rosik
e color cui tu cotanti artefatti addasti e poi togliesti».
Allor si mosse,e io mi misi in macro.
Che Dante Alighieri abbia pietà per me.
La ho scritta mentre sono a casa in preda all'influenza quindi perdonatemi eventuali errori.
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Ci vediamo al prossimo canto!
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