La Negazione in psicologia è un meccanismo di difesa, meno grave della Denegazione (o Diniego o Forclusione).
La negazione determina una compromissione dell'esame di realtà, fino alla completa scotomizzazione dalla coscienza del dato di fatto conflittuale o intollerabile, senza alcuna consapevolezza di ciò.
Presente in genere solo nel caso di psicosi o di gravi traumi, viene utilizzata quando il pericolo potenziale per il mantenimento della struttura psichica è estremo. Ovviamente, l'uso della negazione produce conseguenze negative nei confronti della possibilità di risoluzione di un problema sul piano di realtà; per cui questo meccanismo è in genere gravemente disadattativo e disfunzionale. È disadattivo perché non permette la risoluzione di un problema, e disfunzionale in quanto provoca un danno all'individuo.
La negazione determina una compromissione dell'esame di realtà, fino alla completa scotomizzazione dalla coscienza del dato di fatto conflittuale o intollerabile, senza alcuna consapevolezza di ciò.
Presente in genere solo nel caso di psicosi o di gravi traumi, viene utilizzata quando il pericolo potenziale per il mantenimento della struttura psichica è estremo. Ovviamente, l'uso della negazione produce conseguenze negative nei confronti della possibilità di risoluzione di un problema sul piano di realtà; per cui questo meccanismo è in genere gravemente disadattativo e disfunzionale. È disadattivo perché non permette la risoluzione di un problema, e disfunzionale in quanto provoca un danno all'individuo.
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