Il mio nome è Count Neclord, discendente della gloriosa casata dei Silvershield.
Nacqui a Magincia all'incirca una ventina di anni fa in una notte tempestosa e agitata. La tempesta si placò proprio all'alba e il mondo potè finalmente conoscere un futuro servitore della luce. Passai gran parte della mia infanzia a giocherellare sulla dorata spiaggia dell'isola ma la mia vera esistenza iniziò all'età di dieci anni.
Mio padre, Arthur, un famoso Cavaliere dei Draghi, mi iniziò all'arte della spada. Ogni giorno, dall'alba al tramonto, mi insegnò tecniche di combattimento con tutte le armi da taglio che conosceva, mi metteva spesso alla prova facendomi combattere contro alcuni figli di mercenari che sbarcavano sull'isola e molto spesso riuscivo ad avere la meglio. All'età di quindici anni mi insegnò a cavalcare. All'inizio fu molto dura, date le mie esili dimensioni, ma con molto esercizio riuscii anche ad apprendere il combattimento al galoppo, arte fondamentale per un cavaliere come mio padre.
Due anni dopo raggiunsi una conoscenza nell'arte del combattimento abbastanza elevata che mio padre decise di smettere di allenarmi. Mi consegnò una lettera e mi mise sulla prima galea che salpava per il continente. Ero molto triste al pensiero di lasciare la mia casa, la mia famiglia, tutto ciò che fino ad allora avevo chiamato Mondo.
Ma la mia strada si stava tracciando come una matita su una pergamena, e il mio futuro mi attendeva, nascosto in una lettera che dovevo consegnare ad un nobile di Britain.
Dopo due giorni di navigazione raggiunsi finalmente il porto della capitale, un gran trambusto circondava ogni attività e il caos più totale regnava indisturbato. Decisi allora di allontanarmi da tale inferno e raggiunsi una casa un pò ad est del porto.
Sebbene sembrava stramba come abitazione bussai al portone d'ingresso. Uscì un uomo, molto particolare, indossava un armatura con un effige di un drago e sebbene sembrasse molto pesante la reggeva senza mostrare segni di affaticamento. Mi fece entrare nella sua casa e mi offrì un tè. davanti al suo camino gli consegnai la lettera che aveva scritto mio padre. Il nobile aprì la busta con un tagliacarte, si mise a leggere e alla fine con una risata si rivolse a me. Mi chiese ironicamente se fossi davvero il figlio di Arthur Silvershield, e quando capì che non stavo scherzando scoppiò a ridere divertito. Mi raccontò che egli era stato il maestro di mio padre e che l'aveva addestrato nell'arte più difficile che un uomo possa apprendere, la cavalleria. Il suo nome era Gregor Diamond ed era un vecchio paladino di Lord British oramai ritiratosi da tempo. Con lui passai alcuni degli anni più strani della mia vita, mi insegnò moltissime cose, le virtù dell'uomo, svariate teorie e anche alcuni sortilegi che sarebbero potuti tornarmi utili in futuro. Studiai antichi manoscritti e appresi anche molte verità sulle origini della mia famiglia.
Ho lasciato la casa Diamond qualche mese fa, dopo averlo ringraziato più e più volte e ora ho ripreso il mio cammino nella ricerca di me stesso e di qualcuno che abbia bisogno della mia spada, adempierò il mio dovere di protettore dei giusti e difenderò la fonte di tutta la mia esistenza, la luce e i suoi ideali.
Nacqui a Magincia all'incirca una ventina di anni fa in una notte tempestosa e agitata. La tempesta si placò proprio all'alba e il mondo potè finalmente conoscere un futuro servitore della luce. Passai gran parte della mia infanzia a giocherellare sulla dorata spiaggia dell'isola ma la mia vera esistenza iniziò all'età di dieci anni.
Mio padre, Arthur, un famoso Cavaliere dei Draghi, mi iniziò all'arte della spada. Ogni giorno, dall'alba al tramonto, mi insegnò tecniche di combattimento con tutte le armi da taglio che conosceva, mi metteva spesso alla prova facendomi combattere contro alcuni figli di mercenari che sbarcavano sull'isola e molto spesso riuscivo ad avere la meglio. All'età di quindici anni mi insegnò a cavalcare. All'inizio fu molto dura, date le mie esili dimensioni, ma con molto esercizio riuscii anche ad apprendere il combattimento al galoppo, arte fondamentale per un cavaliere come mio padre.
Due anni dopo raggiunsi una conoscenza nell'arte del combattimento abbastanza elevata che mio padre decise di smettere di allenarmi. Mi consegnò una lettera e mi mise sulla prima galea che salpava per il continente. Ero molto triste al pensiero di lasciare la mia casa, la mia famiglia, tutto ciò che fino ad allora avevo chiamato Mondo.
Ma la mia strada si stava tracciando come una matita su una pergamena, e il mio futuro mi attendeva, nascosto in una lettera che dovevo consegnare ad un nobile di Britain.
Dopo due giorni di navigazione raggiunsi finalmente il porto della capitale, un gran trambusto circondava ogni attività e il caos più totale regnava indisturbato. Decisi allora di allontanarmi da tale inferno e raggiunsi una casa un pò ad est del porto.
Sebbene sembrava stramba come abitazione bussai al portone d'ingresso. Uscì un uomo, molto particolare, indossava un armatura con un effige di un drago e sebbene sembrasse molto pesante la reggeva senza mostrare segni di affaticamento. Mi fece entrare nella sua casa e mi offrì un tè. davanti al suo camino gli consegnai la lettera che aveva scritto mio padre. Il nobile aprì la busta con un tagliacarte, si mise a leggere e alla fine con una risata si rivolse a me. Mi chiese ironicamente se fossi davvero il figlio di Arthur Silvershield, e quando capì che non stavo scherzando scoppiò a ridere divertito. Mi raccontò che egli era stato il maestro di mio padre e che l'aveva addestrato nell'arte più difficile che un uomo possa apprendere, la cavalleria. Il suo nome era Gregor Diamond ed era un vecchio paladino di Lord British oramai ritiratosi da tempo. Con lui passai alcuni degli anni più strani della mia vita, mi insegnò moltissime cose, le virtù dell'uomo, svariate teorie e anche alcuni sortilegi che sarebbero potuti tornarmi utili in futuro. Studiai antichi manoscritti e appresi anche molte verità sulle origini della mia famiglia.
Ho lasciato la casa Diamond qualche mese fa, dopo averlo ringraziato più e più volte e ora ho ripreso il mio cammino nella ricerca di me stesso e di qualcuno che abbia bisogno della mia spada, adempierò il mio dovere di protettore dei giusti e difenderò la fonte di tutta la mia esistenza, la luce e i suoi ideali.