La notte s'era fatta tetra e la nebbia aleggiava come fine tessuto coprendo i pochi barlumi d'una luna calante.
I lupi correvano ricolmi di rabbiosa follia come fantasmi inquieti in quella foresta uccisa dall'arrivo d'un rigido inverno che uccise la maggior parte degli animali.
Odore di morte e putrefazione regnavano otturando i sensi e mettendo terrore anche nel piu coraggioso degli eroi.
In questa foresta dimenticata dagli dei un calpestio di zoccoli pesanti irrompeva in quell'innaturale silenzio; qui iniziò, per cosi dire, la storia.
Nelle antiche leggende si parla d'una donna il cui aspetto,splendido e inumano, trascinava gli sventurati a morte certa.
Molti dicevano che era una sirena maledetta, cacciata dalle acque e rifugiata in quella che una volta era una rigogliosa foresta, altri solean dire ch'era una succube, un demone di sembianze femminili...
Ma io invece lo so, non era ne demone ne mostro, ma una semplice umana e il suo nome era Morgane le Fay.
I suoi occhi rossi come insanguinati rubini potevan vedere oltre il tempo, oltre ogni blocco dei primordiali e spaventosi secreti dei mondi.
Sola, vestita di reagali e neree vesti solea cavalcar tra quei posti come se fossero una casa.
Ma un giorno mentre il sole albeggia a cercava di rischiarare quei luoghi ella parti, parti per altre terre per portare la corruzione con la sua bellezza suadente, tingere del rosso scarlatto del sangue la neve e le terre con la sua magia... per far pagare agli uomini quello che loro avevano fatto pagare a lei per un male che non ebbe mai fatto.
I lupi correvano ricolmi di rabbiosa follia come fantasmi inquieti in quella foresta uccisa dall'arrivo d'un rigido inverno che uccise la maggior parte degli animali.
Odore di morte e putrefazione regnavano otturando i sensi e mettendo terrore anche nel piu coraggioso degli eroi.
In questa foresta dimenticata dagli dei un calpestio di zoccoli pesanti irrompeva in quell'innaturale silenzio; qui iniziò, per cosi dire, la storia.
Nelle antiche leggende si parla d'una donna il cui aspetto,splendido e inumano, trascinava gli sventurati a morte certa.
Molti dicevano che era una sirena maledetta, cacciata dalle acque e rifugiata in quella che una volta era una rigogliosa foresta, altri solean dire ch'era una succube, un demone di sembianze femminili...
Ma io invece lo so, non era ne demone ne mostro, ma una semplice umana e il suo nome era Morgane le Fay.
I suoi occhi rossi come insanguinati rubini potevan vedere oltre il tempo, oltre ogni blocco dei primordiali e spaventosi secreti dei mondi.
Sola, vestita di reagali e neree vesti solea cavalcar tra quei posti come se fossero una casa.
Ma un giorno mentre il sole albeggia a cercava di rischiarare quei luoghi ella parti, parti per altre terre per portare la corruzione con la sua bellezza suadente, tingere del rosso scarlatto del sangue la neve e le terre con la sua magia... per far pagare agli uomini quello che loro avevano fatto pagare a lei per un male che non ebbe mai fatto.