[CAP. I] Il Risveglio
Grida. Incubi. Notti insonni ad osservare la pioggia. Questo il ricordo del mio passato.
Già... ricordo che nella casa dove sono cresciuto, insieme a molti altri bambini abbandonati, i giorni erano eterni: vi era una sorta di immobilità che ti stringeva il cuore e che non ti lasciava spazio... solo la malinconia, l'odio e la voglia di vendetta verso un mondo che ci aveva emarginato crescevano con noi.
Molti non conoscevano la loro storia, il perchè si trovassero in quel luogo ma a volte l'ignoranza è un bene: a quel tempo non avevo idea del fatto che la conoscenza del passato poteva sconvolgere il futuro... credevo di poterlo forgiare il mio futuro ma il fato si sa non sempre ci accontenta.
Arrivata la maggior età decisi di cambiare vita: non volevo, come tutti gli altri intorno a me, sopravvivere...qualcosa dentro di me mi spingeva a vivere prendendomi sulle spalle gioie e dolori, vittorie e delusioni.
E così, fiero dei miei ideali, usci da quei muri che per 18 anni e più delimitavano il mio mondo, erano il mio mondo.
Quattro stracci indosso, un paio di razioni e la voglia di scoprire chi ero...così mi presentai al mondo che mi aveva rifiutato e messo in disparte.
Avevo sempre mostrato spiccate doti magiche, quasi un dono (l'unico) da parte dei miei procreatori...e così per ogni anno trascorso qualcosa si aggiungeva alla mia conoscenza tramite il sogno, o meglio tramite l'incubo.
Sognavo sempre di un uomo con guanti color rubino e un lungo vestito nero: in tutti i miei incubi lui si avvicinava a me, gridava il mio nome..
<< ...Spike >>
...e dentro di me si accendeva qualcosa, una fiamma che mi nutriva di nuove conoscenze, immagini e ricordi...tutto questo aveva durata brevissima..e quando la fiamma si spegneva si illuminavano i miei occhi e dietro alla figura dal vestito nero scorgevo un ombra seduta su di un trono che ripeteva queste parole:
<<...Non puoi fuggire da me...tu sei parte di me...>> con un ritmo incessante, finchè iniziavo a urlare e mi risvegliavo.
Questo incubo si susseguiva tutti gli anni il giorno del mio compleanno.
Avevo ben in mente dove andare: la mia destinazione era la Capitale del Regno, dove ero sicuro di poter trovare informazioni sul mio passato: le mie doti mi avrebbero aiutato.
#Continua...
Grida. Incubi. Notti insonni ad osservare la pioggia. Questo il ricordo del mio passato.
Già... ricordo che nella casa dove sono cresciuto, insieme a molti altri bambini abbandonati, i giorni erano eterni: vi era una sorta di immobilità che ti stringeva il cuore e che non ti lasciava spazio... solo la malinconia, l'odio e la voglia di vendetta verso un mondo che ci aveva emarginato crescevano con noi.
Molti non conoscevano la loro storia, il perchè si trovassero in quel luogo ma a volte l'ignoranza è un bene: a quel tempo non avevo idea del fatto che la conoscenza del passato poteva sconvolgere il futuro... credevo di poterlo forgiare il mio futuro ma il fato si sa non sempre ci accontenta.
Arrivata la maggior età decisi di cambiare vita: non volevo, come tutti gli altri intorno a me, sopravvivere...qualcosa dentro di me mi spingeva a vivere prendendomi sulle spalle gioie e dolori, vittorie e delusioni.
E così, fiero dei miei ideali, usci da quei muri che per 18 anni e più delimitavano il mio mondo, erano il mio mondo.
Quattro stracci indosso, un paio di razioni e la voglia di scoprire chi ero...così mi presentai al mondo che mi aveva rifiutato e messo in disparte.
Avevo sempre mostrato spiccate doti magiche, quasi un dono (l'unico) da parte dei miei procreatori...e così per ogni anno trascorso qualcosa si aggiungeva alla mia conoscenza tramite il sogno, o meglio tramite l'incubo.
Sognavo sempre di un uomo con guanti color rubino e un lungo vestito nero: in tutti i miei incubi lui si avvicinava a me, gridava il mio nome..
<< ...Spike >>
...e dentro di me si accendeva qualcosa, una fiamma che mi nutriva di nuove conoscenze, immagini e ricordi...tutto questo aveva durata brevissima..e quando la fiamma si spegneva si illuminavano i miei occhi e dietro alla figura dal vestito nero scorgevo un ombra seduta su di un trono che ripeteva queste parole:
<<...Non puoi fuggire da me...tu sei parte di me...>> con un ritmo incessante, finchè iniziavo a urlare e mi risvegliavo.
Questo incubo si susseguiva tutti gli anni il giorno del mio compleanno.
Avevo ben in mente dove andare: la mia destinazione era la Capitale del Regno, dove ero sicuro di poter trovare informazioni sul mio passato: le mie doti mi avrebbero aiutato.
#Continua...
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