Come era ormai consuetudine Allanon e Arcanus si ritrovarono alla banca di Haven decisi ad andare alla ricerca di fama e fortuna.
Indossate le vecchie armature e prese le armi si misero in cammino verso terre lontane.
Erano trascorse gia sette lune dalla loro partenza e il viaggio fino a quel momento non era stata l’avventura che i due giovani avevano tanto bramato, non avevano incontrato anima viva da quando si erano addentrati nella foresta.
Proprio nel momento in cui lo sconforto si stava impossessando di loro e li stava spingendo ad abbandonare l’impresa videro in lontananza un gruppo di case.
Decisero che vi avrebbero trascorso la notte e il giorno seguente al sorgere del sole sarebbero tornati nella loro città.
Il piccolo villaggio era deserto, ma essendo la luna gia alta nel cielo da diverso tempo non furono sorpresi.
“Arcanus guarda” il giovane arciere indicava l’unico edificio dalle cui finestre provenisse luce.
“Deve essere una locanda”
“D’accordo Allanon lì passeremo la notte anziché dormire ai piedi di una quercia come abbiamo fatto fin ora”.
Risero entrambi.
Aprirono la porta e furono colti da grande meraviglia quando si resero conto che la locanda era vuota, ma i due ragazzi erano troppo stanchi per porsi delle domande così si limitarono all’oste un pasto caldo e un giaciglio dove passare la notte.
Durante la notte Arcanus fu destato da un improvviso ed intenso bagliore.
Il silenzio che aveva avvolto il loro sonno era squarciato da forti grida e da antiche formule che il giovane mago conosceva fin troppo bene.
Decise di svegliare Allanon ma quando si voltò verso di lui si accorse che il suo compagno aveva lo sguardo fisso verso la finestra; senza scambiare alcuna parola i due uscirono dalla locanda e sellati i destrieri corsero verso il luogo da cui provenivano le luci e grida.
Si trovarono in cima ad una collina ai piedi della quale si estendeva un piano in cui centinaia di uomini stavano lottando, lo spettacolo era raccapricciante, la piana sembrava solcata da un fiume di sangue e a terra giacevano molti corpi esanimi.
La battaglia proseguì cruenta per ore, ma all’alba il silenzio avvolse la pianura, i pochi superstiti si dirigevano lentamente verso la collina dove i due avventurieri avevano assistito impotenti allo spettacolo di morte.
Un anziano si fermò di fronte a loro e li osservò a lungo
“Vedo orrore e disperazione nei vostri occhi, ma non temete…il sacrificio dei nostri figli non è stato vano, molte vittime ci sono state tra le fila dei tutori dell’ordine” ripeté quelle ultime parole con disprezzo e sputò a terra.
“Allanon torniamo a casa”
Abbandonarono il vecchio guerriero e si recarono alla locanda, dove radunare le loro poche cose.
Si rimisero subito in viaggio alla volta di Haven, cavalcarono vicini ma la loro mente era lontana mille leghe, per molte ore rimasero in silenzio.
“Arcanus cosa pensi di ciò che i nostri occhi hanno veduto?”
“Hai osservato il cielo?”
Allanon fermò il suo cavallo voltandosi verso il suo compagno.
“ Mi parli del cielo?!? Non hai visto quanta morte e distruzione?”
Il mago si fermò e sorrise all’amico.
“Questa notte non c’erano stelle nel cielo quasi gli dei volessero coprire con l’oscurità quello scempio cosicché nessuno potesse vedere”
Allanon volse gli occhi al cielo e comprese quelle parole.
“Tutti combattono per il potere, nessuno si batte per mantenere il giusto equilibrio…non mi importa chi sia a comandare, vorrei solo che finissero tutte queste lotte: che vinca il più forte e si prosperi nella pace”
“Battiamoci noi per l’equilibrio”
Allanon rise.
“Sono serio, possiamo farcela, raduniamo chi come noi vuole che terminino questi massacri”
“Mio caro Arcanus…e sia ! Mai più che una notte dovrà essere insonne per l’imperversare delle battaglie: saremo noi a proteggerla. Se sarà necessario combatteremo, ma lo faremo solo al calar del sole quando l’oscurità sarà il nostro mantello”
“Da oggi saremo i Guardiani della Notte e il colore delle tenebre sarà dipinto sulle nostre vesti a memoria della notte senza stelle che ci ha visto morire come uomini e rinascere come guerrieri. Allanon affrettiamoci a tornare a casa abbiamo bisogno di valorosi che si uniscano a noi”
Il sole splendeva alto nel cielo e i due uomini galoppavano veloci verso il loro destino.
Indossate le vecchie armature e prese le armi si misero in cammino verso terre lontane.
Erano trascorse gia sette lune dalla loro partenza e il viaggio fino a quel momento non era stata l’avventura che i due giovani avevano tanto bramato, non avevano incontrato anima viva da quando si erano addentrati nella foresta.
Proprio nel momento in cui lo sconforto si stava impossessando di loro e li stava spingendo ad abbandonare l’impresa videro in lontananza un gruppo di case.
Decisero che vi avrebbero trascorso la notte e il giorno seguente al sorgere del sole sarebbero tornati nella loro città.
Il piccolo villaggio era deserto, ma essendo la luna gia alta nel cielo da diverso tempo non furono sorpresi.
“Arcanus guarda” il giovane arciere indicava l’unico edificio dalle cui finestre provenisse luce.
“Deve essere una locanda”
“D’accordo Allanon lì passeremo la notte anziché dormire ai piedi di una quercia come abbiamo fatto fin ora”.
Risero entrambi.
Aprirono la porta e furono colti da grande meraviglia quando si resero conto che la locanda era vuota, ma i due ragazzi erano troppo stanchi per porsi delle domande così si limitarono all’oste un pasto caldo e un giaciglio dove passare la notte.
Durante la notte Arcanus fu destato da un improvviso ed intenso bagliore.
Il silenzio che aveva avvolto il loro sonno era squarciato da forti grida e da antiche formule che il giovane mago conosceva fin troppo bene.
Decise di svegliare Allanon ma quando si voltò verso di lui si accorse che il suo compagno aveva lo sguardo fisso verso la finestra; senza scambiare alcuna parola i due uscirono dalla locanda e sellati i destrieri corsero verso il luogo da cui provenivano le luci e grida.
Si trovarono in cima ad una collina ai piedi della quale si estendeva un piano in cui centinaia di uomini stavano lottando, lo spettacolo era raccapricciante, la piana sembrava solcata da un fiume di sangue e a terra giacevano molti corpi esanimi.
La battaglia proseguì cruenta per ore, ma all’alba il silenzio avvolse la pianura, i pochi superstiti si dirigevano lentamente verso la collina dove i due avventurieri avevano assistito impotenti allo spettacolo di morte.
Un anziano si fermò di fronte a loro e li osservò a lungo
“Vedo orrore e disperazione nei vostri occhi, ma non temete…il sacrificio dei nostri figli non è stato vano, molte vittime ci sono state tra le fila dei tutori dell’ordine” ripeté quelle ultime parole con disprezzo e sputò a terra.
“Allanon torniamo a casa”
Abbandonarono il vecchio guerriero e si recarono alla locanda, dove radunare le loro poche cose.
Si rimisero subito in viaggio alla volta di Haven, cavalcarono vicini ma la loro mente era lontana mille leghe, per molte ore rimasero in silenzio.
“Arcanus cosa pensi di ciò che i nostri occhi hanno veduto?”
“Hai osservato il cielo?”
Allanon fermò il suo cavallo voltandosi verso il suo compagno.
“ Mi parli del cielo?!? Non hai visto quanta morte e distruzione?”
Il mago si fermò e sorrise all’amico.
“Questa notte non c’erano stelle nel cielo quasi gli dei volessero coprire con l’oscurità quello scempio cosicché nessuno potesse vedere”
Allanon volse gli occhi al cielo e comprese quelle parole.
“Tutti combattono per il potere, nessuno si batte per mantenere il giusto equilibrio…non mi importa chi sia a comandare, vorrei solo che finissero tutte queste lotte: che vinca il più forte e si prosperi nella pace”
“Battiamoci noi per l’equilibrio”
Allanon rise.
“Sono serio, possiamo farcela, raduniamo chi come noi vuole che terminino questi massacri”
“Mio caro Arcanus…e sia ! Mai più che una notte dovrà essere insonne per l’imperversare delle battaglie: saremo noi a proteggerla. Se sarà necessario combatteremo, ma lo faremo solo al calar del sole quando l’oscurità sarà il nostro mantello”
“Da oggi saremo i Guardiani della Notte e il colore delle tenebre sarà dipinto sulle nostre vesti a memoria della notte senza stelle che ci ha visto morire come uomini e rinascere come guerrieri. Allanon affrettiamoci a tornare a casa abbiamo bisogno di valorosi che si uniscano a noi”
Il sole splendeva alto nel cielo e i due uomini galoppavano veloci verso il loro destino.
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