Sottotitolo:
La mamma mi aveva consigliato di fare il dentista.
In qualsiasi parte del mondo e' da sempre risaputo che il lavoro del minatore e' piu' duro di quanto si possa immaginare, nonostante cio' il giorno in cui scelsi di intraprendere quella strada non avrei mai avuto idea di quanto potesse essere realmente arduo fare il cercatore di minerali.
Non ero ero nulla di piu' di un giovane sbarbatello quando un bel giorno dissi ai miei genitori che avrei lasciato interamente a mio padre la conduzione della bottega di famiglia per iniziare a lavorare per conto mio. Oggi che sono cresciuto mi pento amaramente di quella scelta e mi rendo conto che se fossi restato con la mia famiglia adesso farei una vita molto piu' agiata e tranquilla, ma ormai quel che e' fatto e' fatto e non posso far altro che sperare nel futuro. Ma torniamo alla nostra storia. Stavo dicendo che avevo scelto di lavorare da solo e pensavo che non avrei avuto grossi problemi grazie al fatto che mi ritenvo un artigiano piuttosto abile, gli anni passati ad aiutare mio padre nella bottega mi avevano insegnato molte cose utili per il mio lavoro ma sicuramente non abbastanza per poter concorrere con gli altri artigiani, quelli veri. In ogni caso decisi di non allontanarmi dalla mia citta' natale e percio' mi diressi verso la miniera di minoc per estrarre le materie prime che sarebbero servite al mio lavoro.
Non ero da solo, ero seguito da Shputacchio il lama da soma con cui avevo passato felicemente l'infanzia, arrivato al ponte vicino al monte Kendall inbracciai con fierezza la piccozza nella mano libera(nell'altra tenevo l'ombrello... quando ti segue Shputacchio non se ne puo' fare a meno!) e mi avventai con veemenza sulla prima roccia che mi capito' a tiro. Inziai a minare:" pikk!-pikk!-pikk!-sbrang!" "oh cavolo si e' rotta la picca, ne vado a comprare un'altra" torno alla miniera e attacco un'altra roccia:"pikk!" "oh... non c'e' nulla...sara' meglio cambiare roccia" "pikk!" "nulla anche qui, cambiamo" "pikk!" "ancora nulla, ma ci vuole pazienza" "sbrang!" "NOOOOOOOO (Pedroooo) la picca s'e' roooooooottt di nuovo!!!".
Questo fu il mio tragico esordio nel mondo dei minatori ma le cose non andarono cosi' a lungo, col passare del tempo diventai sempre piu' bravo ed estraevo quantita' sempre maggiori di metalli finche' non arrivai al punto in cui cio' che estraevo non era abbastanza.
Mi arrivo' voce che nelle desolate terre di Felucca si potesse raccogliere materiale in quantita' doppie del normale, e fu cosi' che presi tutta la mia roba, oltrepassai il portale e traslocai in una Minoc molto piu' deserta di quella che conoscevo. Minare sul monte Kendall per me era la normalita' e fu proprio questo il mio errore. "Bene si comincia!" dissi e mi rimboccai le maniche e presi una delle tante piccozze con cui avevo riempito lo zainetto di Shputacchio, puntai una roccia e...:"pikk!" "Che bello! quanto ferro!" "pikk!" "oh qui' c'e' del bronzo!" "pikk!" "addirittura dell'agapite, ma e' proprio una giornata fortunata oggi!"... "sbrang!"... questa volta non era il rumore della picca che si rompeva ma era quello della mia testa che veniva aperta in due come un cocomero da uno spietato ladro assassino, costui non pago di avermi brutalmente ammazzato, con un secondo colpo d'ascia squarto' il mio umido amico Shputacchio mentre io non potevo fare altro che assistere alla tragedia sotto forma di spirito.
E' in momenti come questi che un uomo si trova davanti all'amletico dubbio su che cosa sia meglio tra lasciarsi morire o continuare a vivere una mesta esistenza. Scelsi di tornare a vivere. Ormai avevo perso tutto lo spirito che un tempo animava il mio giovane cuore ed ero caduto in un abisso di depressione, avrei desiderato poter fare un viaggio, esplorare il mondo ma la mia situazione non me lo consentiva e cosi' fui costretto a tornare a lavorare.
Comprai due cavalli da trasporto, per fare il lavoro che una volta era del mio amato (e umido) amico Shputacchio, e mi feci seguire da loro verso le miniere a nord nella speranza che gli assassini non si spingessero tanto lontano a cercare le loro prede.
Lungo la strada verso le miniere i miei due cavalli decisero che era di gran lunga piu' divertente andare a farsi ammazzare da un orco intravisto in lontananza piuttosto che seguire me, la loro stupidita' non gli fece guadagnare nemmeno una lacrima per la loro morte. Decisi che avrei potuto fare benissimo a meno di quei due equini ritardati e che con un po' di sacrificio avrei riguadagnato tutto cio' che avevo perso.
Mentre proseguivo per la mia strada un feroce Troll inizio' a inseguirmi da destra. Iniziai a correre. Subito dopo un orco panzone inizio' a inseguirmi da sinistra. Iniziai a scappare. E poi subito davanti a me un muro. No la montagna. No un vicolo cieco!
"PUM!" "SMASH!" "PUNCH!" "BOTT!" "CALCH!" "SANG!" "MORT!"
Ed eccomi qui che vi scrivo dalla placida Heaven dove mi sono ritirato nella tranquillita' e dove mi guadagno da vivere costruendo giocattoli per bambini. La mia vita ora e' pacifica e senza particolari emozioni ma questo non significa che in un futuro io non possa tornare l'intrepido giovane di un tempo.
Infine vi volevo dire che mi e' stato regalato un cucciolo di lama, lo sto allevando con tanto affetto, indovinate come l'ho chiamato? ShputacchioII!!!!!!!
by
Faust
La mamma mi aveva consigliato di fare il dentista.
In qualsiasi parte del mondo e' da sempre risaputo che il lavoro del minatore e' piu' duro di quanto si possa immaginare, nonostante cio' il giorno in cui scelsi di intraprendere quella strada non avrei mai avuto idea di quanto potesse essere realmente arduo fare il cercatore di minerali.
Non ero ero nulla di piu' di un giovane sbarbatello quando un bel giorno dissi ai miei genitori che avrei lasciato interamente a mio padre la conduzione della bottega di famiglia per iniziare a lavorare per conto mio. Oggi che sono cresciuto mi pento amaramente di quella scelta e mi rendo conto che se fossi restato con la mia famiglia adesso farei una vita molto piu' agiata e tranquilla, ma ormai quel che e' fatto e' fatto e non posso far altro che sperare nel futuro. Ma torniamo alla nostra storia. Stavo dicendo che avevo scelto di lavorare da solo e pensavo che non avrei avuto grossi problemi grazie al fatto che mi ritenvo un artigiano piuttosto abile, gli anni passati ad aiutare mio padre nella bottega mi avevano insegnato molte cose utili per il mio lavoro ma sicuramente non abbastanza per poter concorrere con gli altri artigiani, quelli veri. In ogni caso decisi di non allontanarmi dalla mia citta' natale e percio' mi diressi verso la miniera di minoc per estrarre le materie prime che sarebbero servite al mio lavoro.
Non ero da solo, ero seguito da Shputacchio il lama da soma con cui avevo passato felicemente l'infanzia, arrivato al ponte vicino al monte Kendall inbracciai con fierezza la piccozza nella mano libera(nell'altra tenevo l'ombrello... quando ti segue Shputacchio non se ne puo' fare a meno!) e mi avventai con veemenza sulla prima roccia che mi capito' a tiro. Inziai a minare:" pikk!-pikk!-pikk!-sbrang!" "oh cavolo si e' rotta la picca, ne vado a comprare un'altra" torno alla miniera e attacco un'altra roccia:"pikk!" "oh... non c'e' nulla...sara' meglio cambiare roccia" "pikk!" "nulla anche qui, cambiamo" "pikk!" "ancora nulla, ma ci vuole pazienza" "sbrang!" "NOOOOOOOO (Pedroooo) la picca s'e' roooooooottt di nuovo!!!".
Questo fu il mio tragico esordio nel mondo dei minatori ma le cose non andarono cosi' a lungo, col passare del tempo diventai sempre piu' bravo ed estraevo quantita' sempre maggiori di metalli finche' non arrivai al punto in cui cio' che estraevo non era abbastanza.
Mi arrivo' voce che nelle desolate terre di Felucca si potesse raccogliere materiale in quantita' doppie del normale, e fu cosi' che presi tutta la mia roba, oltrepassai il portale e traslocai in una Minoc molto piu' deserta di quella che conoscevo. Minare sul monte Kendall per me era la normalita' e fu proprio questo il mio errore. "Bene si comincia!" dissi e mi rimboccai le maniche e presi una delle tante piccozze con cui avevo riempito lo zainetto di Shputacchio, puntai una roccia e...:"pikk!" "Che bello! quanto ferro!" "pikk!" "oh qui' c'e' del bronzo!" "pikk!" "addirittura dell'agapite, ma e' proprio una giornata fortunata oggi!"... "sbrang!"... questa volta non era il rumore della picca che si rompeva ma era quello della mia testa che veniva aperta in due come un cocomero da uno spietato ladro assassino, costui non pago di avermi brutalmente ammazzato, con un secondo colpo d'ascia squarto' il mio umido amico Shputacchio mentre io non potevo fare altro che assistere alla tragedia sotto forma di spirito.
E' in momenti come questi che un uomo si trova davanti all'amletico dubbio su che cosa sia meglio tra lasciarsi morire o continuare a vivere una mesta esistenza. Scelsi di tornare a vivere. Ormai avevo perso tutto lo spirito che un tempo animava il mio giovane cuore ed ero caduto in un abisso di depressione, avrei desiderato poter fare un viaggio, esplorare il mondo ma la mia situazione non me lo consentiva e cosi' fui costretto a tornare a lavorare.
Comprai due cavalli da trasporto, per fare il lavoro che una volta era del mio amato (e umido) amico Shputacchio, e mi feci seguire da loro verso le miniere a nord nella speranza che gli assassini non si spingessero tanto lontano a cercare le loro prede.
Lungo la strada verso le miniere i miei due cavalli decisero che era di gran lunga piu' divertente andare a farsi ammazzare da un orco intravisto in lontananza piuttosto che seguire me, la loro stupidita' non gli fece guadagnare nemmeno una lacrima per la loro morte. Decisi che avrei potuto fare benissimo a meno di quei due equini ritardati e che con un po' di sacrificio avrei riguadagnato tutto cio' che avevo perso.
Mentre proseguivo per la mia strada un feroce Troll inizio' a inseguirmi da destra. Iniziai a correre. Subito dopo un orco panzone inizio' a inseguirmi da sinistra. Iniziai a scappare. E poi subito davanti a me un muro. No la montagna. No un vicolo cieco!
"PUM!" "SMASH!" "PUNCH!" "BOTT!" "CALCH!" "SANG!" "MORT!"
Ed eccomi qui che vi scrivo dalla placida Heaven dove mi sono ritirato nella tranquillita' e dove mi guadagno da vivere costruendo giocattoli per bambini. La mia vita ora e' pacifica e senza particolari emozioni ma questo non significa che in un futuro io non possa tornare l'intrepido giovane di un tempo.
Infine vi volevo dire che mi e' stato regalato un cucciolo di lama, lo sto allevando con tanto affetto, indovinate come l'ho chiamato? ShputacchioII!!!!!!!
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Faust
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