Il tramonto rosso sangue del settimo giorno dall'inizio delle ostilità. gettava una cupa ombra sulle mura dell'antica piramide dei Cavalieri Infernali, l'anziano maestro scese dal suo fedele mastino, un nobile cu side, che solo il pelo dorato ne conservava la purezza, dato che come il suo padrone, la bestia trasudava sangue e peccato, dai suoi occhi, dalle sue bave, era orribile a vedersi...
Avanzò a passo incerto, benché quella era la dimora della confraternita, l'anziano maestro sapeva bene che trattare con l'ingannatore era sempre pericoloso.
Il signore degli inferi, che assaporando il lento passo timoroso del suo servo, sedeva sul nero trono, come immagine di ombra è oscurità, degna del suo terrore, ghignava mentre con fare elegante beveva da un calice dorato la preziosa linfa che dava vita ai mortali.
L'anziano maestro si chinò “mio signore”
“Non mi basta” replicò di rimando la nera figura, anticipando qualunque trattativa aveva in serbo l'anziano maestro.
“troppe poche morti, troppo poco sangue” continuava con fare sempre calmo, con la sua voce spaventosa e profonda.
L'anziano maestro non osò replicare e rimase in silenzio ad ascoltare.
“Voglio premiarti però per le poche anime che hai mandato al tuo signore” disse la nera figura con tono ironico assaporando già la smorfia nel viso del suo servo
“Sarai tu stesso a portarmi ancora più anime, ti premio con una vita di assassinio e dolore, al servizio del tuo signore, è questo il destino del primo Cavaliere Infernale”
L'anziano maestro rimase impassibile, già troppe morti aveva mietuto, ed accettò il verdetto del suo signore senza battere ciglio.
La cupa alba dell'ottava giorno accoglieva Shun, che ramingo si aggirava, per le vallate di Britain, in cerca di anime per il suo signore, di sangue, di perpetuo peccato...
In nomine di fiamma
In nomine di inferno
In nomine di Primo Cavaliere Infernale.
Avanzò a passo incerto, benché quella era la dimora della confraternita, l'anziano maestro sapeva bene che trattare con l'ingannatore era sempre pericoloso.
Il signore degli inferi, che assaporando il lento passo timoroso del suo servo, sedeva sul nero trono, come immagine di ombra è oscurità, degna del suo terrore, ghignava mentre con fare elegante beveva da un calice dorato la preziosa linfa che dava vita ai mortali.
L'anziano maestro si chinò “mio signore”
“Non mi basta” replicò di rimando la nera figura, anticipando qualunque trattativa aveva in serbo l'anziano maestro.
“troppe poche morti, troppo poco sangue” continuava con fare sempre calmo, con la sua voce spaventosa e profonda.
L'anziano maestro non osò replicare e rimase in silenzio ad ascoltare.
“Voglio premiarti però per le poche anime che hai mandato al tuo signore” disse la nera figura con tono ironico assaporando già la smorfia nel viso del suo servo
“Sarai tu stesso a portarmi ancora più anime, ti premio con una vita di assassinio e dolore, al servizio del tuo signore, è questo il destino del primo Cavaliere Infernale”
L'anziano maestro rimase impassibile, già troppe morti aveva mietuto, ed accettò il verdetto del suo signore senza battere ciglio.
La cupa alba dell'ottava giorno accoglieva Shun, che ramingo si aggirava, per le vallate di Britain, in cerca di anime per il suo signore, di sangue, di perpetuo peccato...
In nomine di fiamma
In nomine di inferno
In nomine di Primo Cavaliere Infernale.
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