La storia sarà narrata a più battute
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Ho errato per gli infiniti campi dell'abisso, là dove le anime tormentate rimpiangono per l'eternità il peccato della carne.
Ho camminato nella valle del sangue e del fuoco, là dove tutti scontano una pena sin troppo grande.
Ho sfidato il mio essere, negando la realtà della mia stessa oscurità, ed infine ho capito...
Le spaventosi fauci erano aperte, il grande demone riusciva a sghignazzare mentre la bava colava tra i suoi terribili canini.
La sua lingua era qualcosa di mostruoso, si estendeva paurosamente, era infetta, avariata e orribili insetti sgorgavano dalla carne marcia.
Balar amava afferrare le sue vittime con i sui grossi arti, muniti di spaventosi artigli,
le infilzava, per poi avvicinarle al suo spaventoso corpo, chiazzato da neri peli, simili ad affilati pugnali che insieme ai mostruosi vermidi famelici, che si protendevano a mordere qualsiasi cosa, deturpava e sfregiava le sue vittime fin nell'intimo del loro essere.
In quel momento il demone stava provando estremo piacere mentre apriva in due il corpo di una vittima e ne divorava le interiora..
Stava tormentando un antico cavaliere, caduto nel peccato in vita..un'oscuro stregone la sua rovina.
Evocava spesso l'immagine di sua moglie e dei suoi figli, li devastava, li spezzava, mentre piangevano e invocavano l'aiuto del padre.
Era il suo gioco preferito, capire le debolezze della vittima, e godere nel vederla soffrire all'infinito.
Un pianto si levò all'improvviso per le lande infernali, la sensibilità di una creatura estranea fece ammutolire quasi il caotico andare dell'infernal terra con la conseguenza di attirare curiosi e famelici demoni, che da milleni bramavano e desideravano tormentare creature gentili come quelle..
Balar si fermò di colpo.
Xon
Sbraitò il demone.
Si mio signore
Fu la calma risposta, che proveniva da un essere di nobile aspetto, apparso immediatamente al pronunciare del suo nome.
Voglio che mi porti subito chiunque abbia intonato questo sinfonia di lacrime.
Ordinò il demone, abbozzando un maligno sorriso con il suo muso canino, immaginando gia quali immensi piaceri avrebbe provato da li a poco.
Mio signore, già molti segugi infernali sono all'opera.
Osò contraddire Xon.
Sei un cavaliere infernale, custode dei cancelli, generale di un elite scelta, tu sei il migliore...e poi questo è un ordine!
Ululò Balar, che facilmente perdeva la pazienza.
Xon non osò controbattere, e in pochi istanti la sua errante figura scomparve...
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Ho errato per gli infiniti campi dell'abisso, là dove le anime tormentate rimpiangono per l'eternità il peccato della carne.
Ho camminato nella valle del sangue e del fuoco, là dove tutti scontano una pena sin troppo grande.
Ho sfidato il mio essere, negando la realtà della mia stessa oscurità, ed infine ho capito...
Le spaventosi fauci erano aperte, il grande demone riusciva a sghignazzare mentre la bava colava tra i suoi terribili canini.
La sua lingua era qualcosa di mostruoso, si estendeva paurosamente, era infetta, avariata e orribili insetti sgorgavano dalla carne marcia.
Balar amava afferrare le sue vittime con i sui grossi arti, muniti di spaventosi artigli,
le infilzava, per poi avvicinarle al suo spaventoso corpo, chiazzato da neri peli, simili ad affilati pugnali che insieme ai mostruosi vermidi famelici, che si protendevano a mordere qualsiasi cosa, deturpava e sfregiava le sue vittime fin nell'intimo del loro essere.
In quel momento il demone stava provando estremo piacere mentre apriva in due il corpo di una vittima e ne divorava le interiora..
Stava tormentando un antico cavaliere, caduto nel peccato in vita..un'oscuro stregone la sua rovina.
Evocava spesso l'immagine di sua moglie e dei suoi figli, li devastava, li spezzava, mentre piangevano e invocavano l'aiuto del padre.
Era il suo gioco preferito, capire le debolezze della vittima, e godere nel vederla soffrire all'infinito.
Un pianto si levò all'improvviso per le lande infernali, la sensibilità di una creatura estranea fece ammutolire quasi il caotico andare dell'infernal terra con la conseguenza di attirare curiosi e famelici demoni, che da milleni bramavano e desideravano tormentare creature gentili come quelle..
Balar si fermò di colpo.
Xon
Sbraitò il demone.
Si mio signore
Fu la calma risposta, che proveniva da un essere di nobile aspetto, apparso immediatamente al pronunciare del suo nome.
Voglio che mi porti subito chiunque abbia intonato questo sinfonia di lacrime.
Ordinò il demone, abbozzando un maligno sorriso con il suo muso canino, immaginando gia quali immensi piaceri avrebbe provato da li a poco.
Mio signore, già molti segugi infernali sono all'opera.
Osò contraddire Xon.
Sei un cavaliere infernale, custode dei cancelli, generale di un elite scelta, tu sei il migliore...e poi questo è un ordine!
Ululò Balar, che facilmente perdeva la pazienza.
Xon non osò controbattere, e in pochi istanti la sua errante figura scomparve...