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Eyes of Soul Guild Background

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    Ed eccoci qui con il BG della mia amata gilda, ke non poteva assolutamente mancare! ^^
    Premetto che questa storia non l'ho scritta io, ma un nostro gildato che attualmente non gioca più! E' passato tanto tempo e ho pensato di farvela leggere (sto anche scrivendo il continuo ^_-)
    Grazie Neclord!

    GLI OCCHI DELL'ANIMA RISPLENDERANNO NELLE TENEBRE

    Molti anni fa, vicino alla capitale del regno degli uomini, si ergeva un piccolo villaggio di nome "Villa delle Rose". Questa località, accessibile solo percorrendo uno stretto sentiero di montagna, era un piccolo agglomerato di casupole immerse nel verde. Tutt'attorno al villaggio si ergevano maestose le montagne che separavano il regno di Britannia dal principato di Minoc.
    Così come suggerisce il suo nome, Villa delle Rose era un giardino botanico in tutto e per tutto e faceva sfoggio dei suoi colori e dei suoi profumi a tutti i viaggiatori che la visitavano.
    In questo piccolo paradiso viveva Lain, una giovane ragazza dai lunghi capelli castani. Una timida creatura figlia di un alchimista che svolgeva anche la funzione di Sindaco della cittadina.
    Lain viveva nella più sfarzosa e colorata dimora di tutta la zona e spendeva le sue giornate principalmente passeggiando lungo i sentieri fioriti, studiando i comportamenti degli animali e litigando con il fratello. Quest'ultimo, irrequieto e coraggioso giovincello di provincia, aveva ben presto abbandonato il suo nome di battesimo per adottare quello che più gli si addiceva, Chaos.
    Mentre Lain era ancora affascinata da libri e studiosi d'ogni sorta, Chaos aveva lasciato alle sue spalle il suo passato da scolaretto irrequieto per inseguire il suo sogno di ricevere l’investitura di cavaliere. Così facendo in pochi anni, con la supervisione del padre e il rigido addestramento dello zio, era diventato Guardia d'Elite del paese.

    A molte leghe da quella regione, precisamente a Luna, la città dell'Ordine, un lesto comandante delle legioni magiche guidava i suoi uomini nel fragore di una battaglia. Il suo nome era Leaf, mago di corte e ministro della difesa.
    Era in corso un assedio da parte dell'esercito degli orchi provenienti dal deserto meridionale. Il numero dei nemici era nettamente superiore a quello degli umani, ma la strategia militare messa in atto dalla città di Luna era decisamente meglio articolata.
    Leaf ordinò ai suoi uomini di evocare elementali della terra, la cui resistenza fisica si dimostrò vincente contro le frecce nemiche che divennero del tutto inefficaci contro la dura corazza elementale.
    L'orda del sud, così era chiamata l'armata degli orchi delle sabbie, decise allora di passare alla fase conclusiva del loro assedio. Si scagliarono tutti contro le porte della città, guidati in testa da due arieti infuocati. Ma la difesa di Luna era tutt'altro che una semplice accozzaglia di maghi da strapazzo. Nugoli di frecce magiche, fulmini, sfere infuocate e lance furono scagliate dalla sommità della torre più alta, quella che sovrasta tutta la città, la leggendaria "torre delle otto Virtù". Dai fianchi del nemico sbucarono all'improvviso due reparti di cavalleria dotati di lunghe lance color perla, le famose "Luna Lances", le quali decimarono i fianchi del nemico separando di fatto l'esercito in due parti. La parte anteriore, quella situata davanti alle mura della città fu investita da fiamme che sembravano provenire dall'inferno stesso, mentre la parte posteriore, approfittò della confusione per una ritirata massiccia verso il bianco ponte che conduce al deserto.

    Mentre il campo di battaglia si stava svuotando, i primi avvoltoi e soccorritori facevano la loro comparsa nel paesaggio devastato dalla guerra.
    Leaf uscì dalle mura per andare a salutare i compagni morti valorosamente per la difesa di Luna. Un paesaggio desolato, dove l'odore di morte era nauseante e dove perfino il cielo sembrava macchiato di sangue. Leaf fu incuriosito da un uomo a terra che sofferente sembrava contorcersi prima di esalare l'ultimo respiro. Gli si avvicinò, lo prese fra le braccia e cercò di confortarlo. Il poverino aveva ancora qualche minuto di vita, dilaniato dalle frecce e senza una gamba. Prima di morire però diede a Leaf uno strano oggetto che emanava un'insolita luce sussurrando solo tre parole: "Villa delle Rose...". L'oggetto era una collana, fatta d'argento e che terminava con una pietra a goccia che emanava un bagliore magico.
    Leaf, molto provato da quest'esperienza e esausto dalla battaglia si ritirò nelle sue stanze e si distese sul candido letto. Sebbene la stanchezza non gli dava nemmeno la forza di reggersi in piedi, quella notte non riuscì a chiudere occhio.
    L'indomani mattina, esausto e provato dalla notte insonne, si diresse nelle biblioteche reali e iniziò a consultare tutti i libri di magia che gli capitavano a tiro. L'oggetto che quell'uomo, del quale non sapeva nemmeno il nome, gli aveva affidato, aveva qualcosa che lo incuriosiva e lo turbava allo stesso tempo.
    Passò due interi giorni dentro alla biblioteca, cercando affannosamente qualche indizio che collegasse quell'oggetto alle parole pronunciate da quell'uomo, "Villa delle Rose".
    Dopo due giorni, senza mangiare e dormire, Leaf uscì distrutto dalla biblioteca e si diresse verso le sue stanze molto deluso. Mentre attraversava la via maestra della città ascoltava il fastidioso stillare dei mercanti che popolavano i sobborghi ogni mattina. Uno di loro stava vendendo dei fiori e Leaf fu attirato da un cartello che questo mercante aveva esposto. Il cartello, sebbene scritto in qualche dialetto regionale, diceva pressappoco così: "200 monete per 5 semi di ciliegio! Direttamente dalla Villa delle Rose".
    Molto sorpreso Leaf si avvicinò al mercante e gli chiese il significato preciso di quel cartello. Grande fu lo stupore del mago quando apprese che Villa delle Rose era una località situata nel regno di Britannia.
    La notte stessa, con indecifrabili ore di sonno arretrato, Leaf partì alla volta del piccolo villaggio sperduto insieme ai suoi fedelissimi soldati, Elparis, Elminster, Vincent e Gatsu.

    Nel frattempo, nella regione settentrionale del regno di Britannia, precisamente nella città di Yew, si stava tenendo la festa elfica del solstizio di primavera. Un'incantevole cerimonia di danze e banchetti in onore di Elendhil, la sacra luce elfica. In questo tripudio di regalità e stile vi era anche un umana, una di quelli che si possono definire "amiche degli elfi". Il suo nome era Poison e la sua vera identità è ancora sconosciuta agli storici. Alla fine dell'evento la donna fu convocata nel tempio delle stelle, la sala del trono elfico.
    Una lunga conversazione si dilungò lungo le ore che separavano la notte dall'alba. Alla fine di questo incontro fu affidato a Poison il compito di consegnare uno scrigno al tempio della Luna, un santuario mistico sperduto nei boschi di un villaggio umano del sud.
    Il caso volle che quel villaggio si chiamasse "Villa delle Rose".
    Una coincidenza che suona come un preludio di morte per chi è abituato a leggere leggende e racconti.
    La mattina stessa Poison partì alla volta di quel villaggio che, pur essendo sconosciuto a molti, stava rapidamente diventando una meta turistica un pò troppo affollata.

    Dopo cinque giorni di marcia frenetica, i cinque cavalieri di Luna giunsero alla volta di Villa delle Rose.
    Avevano fatto affidamento a tutti i canali magici e sentieri rapidi che conoscevano per essere al più presto a destinazione. La sera era già calata e i cinque erano esausti.
    Si accamparono nella locanda del paese, una confortevole taverna chiamata "La locanda dei Cinghiale Selvaggio". Seduti ad un tavolo a sorseggiare idromele, i cinque furono ben presto l'oggetto dell'attenzione dei paesani.
    Ben presto il sindaco della città si fece avanti porgendo i suoi omaggi ai viaggiatori, ma essi furono più attratti dalla compagnia del gentiluomo. Lain aveva infatti accompagnato il padre nel dare il benvenuto agli stranieri, tradizione che sembrava non dispiacerle, non tanto quanto a Chaos che mal sopportava le smancerie e le formalità.
    Lain e Leaf incrociarono lo sguardo, solo per un attimo, ma bastò per far imbarazzare i due che si voltarono entrambi dall'altra parte. Sbrigate le formalità il sindaco lasciò la locanda assieme alla figlia, mentre le frecciatine di Vincent e Gatsu prendevano posto nelle discussioni della tavolata. Dopo la cena gli ospiti della locanda si accomodarono nelle loro stanze, e giusto qualche istante prima di chiudere la sala da pranzo, sulla porta comparve una figura femminile avvolta in un mantello scuro, con tenui ricami elfici. Era Poison, che al galoppo di un destriero del nord era giunta a destinazione e si apprestava ad una notte di meritato riposo.

    Un nuovo giorno stava sorgendo, vestito di un velo di rugiada e di un'alba quasi magica.
    Poison non attese molto e si avviò verso il sentiero che conduce al tempio della Luna. Il suo incalzare non fu però solitario, infatti Leaf e i suoi uomini, insospettiti dalla presenza di un emissario elfico coincidente con la loro visita, si erano messi sulle sue tracce e ne studiavano ogni movimento. Giunta alla porta del tempio, Poison tolse il cappuccio che la copriva sfoggiando dei bellissimi capelli biondi. Neanche il tempo di fare un altro passo che una lama le si posò sul collo. Era la spada di Gatsu, braccio destro di Leaf.
    Quest'ultimo intimò alla donna di dichiarare le sue intenzioni e i suoi affari in quella regione. La giovane non si fece di certo impressionare, con agilità disarmò Gatsu e fuggì all'interno del tempio. I cinque si buttarono all'inseguimento della donna e scomparvero nelle profondità del santuario.
    Ad assistere alla scena, maldestramente nascosti su un ramo, c'erano Lain e Chaos. I due sbigottiti scesero dalle sommità dell'albero e iniziarono a discutere su quello che avevano visto.
    Ultima modifica di Caska_; 05-12-2008, 16:04.
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  • #2
    Vi starete chiedendo cosa stessero facendo quei due su di un albero?! Bhe, la risposta è tutt'altro che azzardata. Lain era una ricercatrice e studiava gli animali e il loro comportamento. Chaos era forte, molto forte, e spesso seguiva Lain nelle sue esplorazioni, anche quando per osservare un nido dovevano arrampicarsi su alberi di venti passi.
    Chaos, rispettoso nell’osservanza dei suoi doveri di Guardia della città corse ad avvisare le autorità e il Sindaco.
    Lain, invece, dopo un momento di incertezza fu pervasa dalla curiosità che la sua professione di ricercatrice le aveva donato. Varcò le porte del tempio e scomparve anch'essa nell'ombra.

    Nel buio più totale Lain strizzava gli occhi alla ricerca di qualche luce impercettibile. Camminando appoggiandosi con le mani sulle pareti dell'ingresso si scontrò contro una roccia che stava nelle vicinanze di qualche strana costruzione in pietra. Cercò di esaminarla toccandola e all'improvviso una fiammata scaturì dalle pareti.
    Lain cadde per terra dallo spavento e osservò che sui muri del tempio si stavano azionando delle fiaccole ad olio. Involontariamente la giovane aveva appena attivato il sistema di illuminazione ben celato nell’oscurità.
    Con le tenebre sconfitte Lain riuscì a costatare che il tempio non era altro che un lunghissimo tunnel tortuoso del quale non si vedeva la fine.
    Intanto Poison, che aveva preceduto tutti i presenti fuggendo dall’aggressione dei soldati di Luna, aveva acceso una torcia e aveva raggiunto un'enorme stanza con tre accessi.
    Sulla sommità di ogni porta vi era incisa una scritta.
    Sulla prima si poteva leggere: "Solo il legame più sincero potrà vincere le ombre".
    Sulla seconda era inciso: "Solo la forza più audace abbatterà i nemici della luce".
    Sulla terza invece vi era una scritta parzialmente oscurata dai segni del tempo. Di tutta la frase si riusciva a leggere solo la parte finale: "...catene del tempo".

    Tutto ad un tratto le pareti della stanza si illuminarono con le torce attivate all'insaputa da Lain, e Poison, credendo che fossero arrivati i suoi inseguitori, si gettò nell’entrata di mezzo.
    Di lì a poco arrivarono Leaf e i suoi compagni. Videro le tre porte e le fiaccole accese. Discussero sul da farsi finché Elminster consigliò di dividersi in tre gruppi.

    Nella 1° porta entrarono Gatsu e Vincent, nella 2° porta Elparis e Elminster e nella terza entrò solo Leaf.

    Non passò molto tempo che Gatsu e Vincent si trovarono di fronte una distesa di specchi di tutte le dimensioni. Strane figure si muovevano nell'ombra e i due si prepararono per un combattimento.
    Una voce dalle tenebre disse "Solo il legame più sincero potrà vincere le ombre". I due, visibilmente spazientiti si addentrarono nella distesa di specchi. Intorno a loro si rispecchiava la loro immagine.
    Tutto ad un tratto le loro stesse copie iniziarono ad attaccarli! Gatsu e Vincent si trovarono a combattere le copie dei loro opposti. Dopo alcuni colpi i due si persero di vista, non riuscendo più a distinguersi fra i nemici. Ad un certo punto la paura di ferire il proprio compagno iniziava a frenare la loro foga. Gatsu si limitava a respingere i colpi e Vincent li schivava perlopiù. Il terrore che quella fosse la fine spinse i due a gettare le armi a terra. Quasi nello stesso momento i due decisero di rinunciare a combattere per evitare di ferirsi a vicenda. Appena le armi dei due toccarono terra le centinaia di specchi esplosero all'unisono, quasi come contrariati dalla resa dei due.
    La voce nell'ombra si fece risentire e echeggiò: "L'amicizia ha avuto il sopravvento sulle ombre, avete superato la vostra prova".

    Nel frattempo Elparis e Elminster si accingevano a percorrere una lunghissima scalinata che alternava tratti in discesa a ripide salite. All'improvviso si trovarono di fronte un'immensa grotta sotterranea, al centro della quale riposava un'orrida creatura. Un Drago d'Ombra!
    Accanto alla bestia c'era Poison che stava cercando di superare il problema nel migliore dei modi, ignorandolo.
    I due spaventati a morte si incamminarono in punta di piedi per attraversare l'area e raggiungere Poison alle spalle del drago.
    Purtroppo i loro incauti movimenti svegliò l'immonda creatura la quale si levò in tutta la sua magnificenza sputando fiamme in ogni direzione. Poison allora decise di aiutare i due pazzi sprovveduti e si mise al loro fianco.
    Il drago prima di mangiare le sue prede esclamò con voce tonante: "Solo la forza più audace abbatterà i nemici della luce". E detto questo si scagliò addosso ai tre.
    Dal canto loro, i cavalieri di Luna e l'audace Poison non parvero del tutto sprovveduti. Si divisero e accerchiarono il drago. Decisero di tentare il tutto per tutto. Ormai la morte sembrava avere la mano vincente della partita, e consci del fatto che forse non avrebbero più visto la luce del sole, i tre iniziarono a dare battaglia al mostro.
    Fendenti e fulmini colpirono la bestia che dopo pochi colpi esclamò soddisfatta: "Il vostro coraggio ha annientato i nemici della luce". E detto questo il drago d'ombra si dissolse in una nuvola di fumo e fiamme.
    Elparis ed Elminster si trovarono ora da soli con Poison. Un duello impari che i cavalieri di Luna non avrebbero mai accettato, così come il codice della cavalleria imponeva loro.
    Iniziarono a parlare, chiedendo quante più informazioni possibili a Poison, e presa visione del fatto che ella non rappresentava un pericolo i tre decisero di proseguire uniti per affrontare gli eventuali pericoli celati lungo il cammino.

    Nell'ultimo percorso, quello che Leaf aveva affrontato da solo, non vi era l'ombra di nessuna trappola o nemico di dimensioni draconiche. Si trovò in una stanza molto strana, una specie di sala delle torture. Su ogni strumento vi era una gran quantità di sangue e ossa. Di certo non un posticino romantico.
    Tutto ad un tratto davanti a Leaf comparve una figura avvolta in un mantello nero. Essa intimò a Leaf di fermarsi, ma il giovane ministro, temendo un incantamento o qualche rituale magico scagliò una sfera di fuoco addosso al nemico prima che potesse anche solo pronunciar parola alcuna.
    Leaf, soddisfatto del suo tempismo, proseguì la sua ricerca di Poison, ma dopo aver fatto qualche passo una botola sotto di lui si spalancò inghiottendolo nell'ombra.

    Pochi passi più indietro era sbucata la giovane Lain. Era entrata nella 3° porta spinta dalla curiosità e dall'intuito che quella fosse la direzione giusta per venire a capo di questa vicenda.
    Entrata nella Stanza delle torture Lain ebbe come un attacco di panico e iniziò a correre verso l'uscita che stava a pochi passi da lì. La fretta le fu da cattiva consigliera e anch'essa finì nella botola che la trascinò nell'ombra.
    Lain cadde sopra qualcosa di morbido, ma non fece in tempo a ringraziare il cielo per la fortunosa caduta che sotto di lei iniziarono a provenire dei vistosi lamenti. Leaf e Lain si trovarono faccia a faccia.
    Sebbene non si conoscessero e il luogo nel quale i due si trovavano non era di certo la locanda di Villa delle rose, i due non si riconobbero come una minaccia. Leaf ricordava lo sguardo di quella ragazza, e l'espressione imbarazzata di Lain ne tradì l'identità. I due iniziarono a parlare, e ben presto dalle presentazioni scaturì un dialogo vivace del tutto inaspettato. Sebbene i due fossero intrappolati chissà dove e chissà per quanto tempo, i vivaci dialoghi sulla natura e sulla magia tenevano occupati le loro menti.
    Dopo qualche ora però, Lain iniziò ad aver nostalgia dell'aria aperta. Tutto quel parlare di natura e magia le aveva riportato alla mente la sua bella dimora, i suoi adorati libri e i suoi amati animali. Qualche lacrima scese sul viso della giovane ricercatrice. Leaf gli si accostò per consolarla e la abbracciò. Con parole dolci ma sagge cercò di rinfrancare le speranze di Lain di tornare alla sua vita.
    Rimasero abbracciati per alcuni minuti, come se qualche strana forza avesse preso il sopravvento su di loro.
    Tutto a d'un tratto fra i due scattò un bacio improvviso. Nessuno dei due comprese le vere ragioni che li spinsero a quel gesto, semplicemente sembrava scritto nel loro destino. Appena i due si staccarono, guardandosi intorno, si trovarono all'esterno della botola precisamente nella stanza successiva a quella delle torture. Una voce silenziosa disse: "Solo il più tenero amore potrà spezzare le catene del tempo".
    Ultima modifica di Caska_; 29-09-2008, 16:39.
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    • #3
      I tre gruppi proseguirono lungo il cammino che avevano scelto e si ricongiunsero nella sala principiale del tempio. Riuniti in un’unica stanza i presenti furono costretti a svelare le loro distinte intenzioni e motivazioni per giustificare la loro presenza in quel luogo. Leaf parlò a nome dei soldati di Luna, raccontò come era venuto a conoscenza del villaggio, disse che un uomo in fin di vita gli aveva affidato uno strano pendente a forma di lacrima che emanava una luce di origine ignota. Sottolineò come fosse strano che la raffinata raccolta di libri di Luna non contenesse informazioni a proposito di quell’artefatto.
      Fu interrotto da Poison, che da uno scrigno elfico estrasse un pendente simile a quello di leaf e con la stessa luce magica.
      “Non tutti i segreti del passato sono stati scritti” disse come preludio ad una lunga storia che parlava di un antico stregone che aveva racchiuso 3 lacrime di ninfa e le aveva incantate con poteri magici dalla forza inaudita.
      Questo mago, chiamato “Nightingale”, era un potente stregone che aveva fatto della magia il suo unico scopo di vita. Aveva fatto studi sulle creature del bosco, le ninfee, magiche e delicate creature la cui essenza si diceva potesse dare l’immortalità. Poison sosteneva che a Villa delle Rose esisteva un antico artefatto creato dal mago prima di morire. Il suo nome era “Occhi dell’Anima”, ed era un gioiello in grado di conferire al possessore risorse magiche infinite. Inutile sottolineare come la caduta di un oggetto di tale potere in mani sbagliate avrebbe causato devastazioni immani.
      Ma proprio il racconto di Poison fece sorgere qualche dubbio ai presenti. La storia sembrava chiara, ben articolata, ma mancava ancora un elemento fondamentale al discorso. Ossia dove era celata la terza lacrima.

      Nel frattempo Lain si era leggermente allontanata dal gruppo, quasi come per celarsi dietro alle colonne del tempio che sorreggevano il soffitto. Ad un tratto dalle mani di Lain scaturì una luce molto simile alle altre due gemme. Tutti si voltarono scioccati osservando la giovane che disse con tono di voce sensibilmente sottile:
      “Questo è l’ultimo ricordo di mia madre. Mi fu dato alla sua morte e da allora fa parte di me. Non posso consegnarvelo, per nessuna ragione”.

      Mentre Lain pronunciava queste parole da uno dei 3 accessi alla stanza entrarono, brandendo spade e lance, 3 soldati della milizia cittadina. Era Chaos con i suoi due amici, Clarisse e Linda, e senza nemmeno valutare se fosse il caso di attaccare non si lasciarono sfuggire l’effetto sorpresa e si scagliarono contro i presenti.
      Ci fu una breve battaglia, senza nè morti nè feriti, ma nel fragore che si era creato e nella confusione generale qualcuno dei presenti mise il piede su una trappola che chiuse i 3 tunnel che da accessi si erano trasformati nelle loro uniche vie di uscita.
      Data la situazione i presenti smisero di combattere e i 3 miliziani furono anch’essi aggiornati sui fatti. Da li a poco le torce sui muri si spensero, e anche quelle brandite dai presenti non durarono molto.
      Restarono in balia delle tenebre illuminati solamente dalla luce delle tre gemme.
      Sul muro in fondo al tempio si accese uno strano triangolo magico alle cui estremità si potevano intravedere 3 piccole fessure. Forse quella era la loro unica possibilità di uscire da quel posto. Senza nemmeno parlare Poison e Leaf misero le loro rispettive lacrime di ninfa all’interno di due fori. Ora era il turno di Lain che sembrava visibilmente contrariata, sebbene il buio ne nascondesse l’espressione del volto. Anche la terza gemma fu posta nella fessura e una luce accecante si sprigionò dalla parete, come un prigioniero incatenato per mille anni. La violenza della luce fu tale che la parete stessa crollò svelando una stanza dietro di se.

      Grande fu lo stupore dei presenti alla vista dell’amuleto dello stregone. Le tre gemme erano state fuse ad un pendente a forma di occhi che rilasciava una luce divina. Per un po’ nessuno volle avvicinarsi all’oggetto, poiché tanto era lo stupore quanta la paura delle conseguenze che quel potere avrebbe portato sulle loro vite.
      Leaf prese per mano Lain e insieme si avvicinarono all’oggetto. Il mago lo prese fra le mani e lo mise al collo della giovane che lo fissava negli occhi.
      Una sensazione di pace assoluta e di forza infinita pervase la mente di Lain, che per la prima volta nella sua vita fece la conoscenza della magia.
      Si voltò verso gli spettatori che la osservavano esterrefatti. Levò la mano sinistra e scagliò una palla di fuoco contro una delle porte di pietra che oscuravano le uscite.

      La voce mistica che aveva accompagnato i nostri eroi lungo quest’avventura si fece sentire un ultima volta, possente e mistica, quasi compiaciuta dall’esito di quest’avventura, essa esclamò:

      “Io vi ringrazio, il mio potere vi accompagnerà, gli occhi dell’anima risplenderanno nelle tenebre”


      Dedicato agli EOS
      23/04/2006 - Count Neclord

      ------------------------------
      A presto con il continuo!
      Lain Von Luen
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      • #4
        ua da quanto tempo nn lo rileggevo *_*

        stupendo
        • Keira Von Luen
        • EOS per sempre
        • Elder Knight[LvX]
        • TB Faction Reborn
        • ICQ NUOVO:583739764

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        • #5
          ogni volta che lo leggo mi commuovo

          bravo Nec ^^

          E ora forza Boss vogliamo il seguito
          Cadaveria [EOS] - Lycia Von Luen [EOS] - Draco McKilvid [EOS] - Slave of draco [EOS] -

          Rain in blood [LVX]

          icq 211-412-803

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          • #6
            bella lì ragazzi come al solito sempre buone cose scrivete

            il nonno



            Fai click QUI e scoprirai il mondo EOS!

            "Tu pensi che un uomo può cambiare il suo destino? - Io penso che un uomo fa ciò che può finché il suo destino si rivela".

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            • #7
              interessante
              Jumpy Von Luen


              LargitorLucis:
              no nn è che spawnano li.... a dire il vero ti vedono entrare a Labirint dal loro dungeon di Destard... e per la nuova Ai han la facoltà di segnarsi le coordinate e trakkarti in qualsiasi punto tu stai
              infatti se stai a doom... prima di uscire assicurati di aver killato tutti i mob o si corre il rischio di trovarsi Abyssmal o DF che chiedono info a Luna per trovarti!
              EyesofSoul in the heart.

              Commenta


              • #8
                sigpic

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                • #9
                  Wa si ghiut a piscà e muort *_*


                  Che nostalgia T_T
                  Gatsu Enk'Varr [AoT]
                  Gatsu Enk'Varr [LvX]



                  Icq: 468-192-342

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                  • #10
                    Bellaa
                    I am tired, I am weary
                    I could sleep for a thousand years
                    A thousand dreams that would awake me
                    Different colors made of tears

                    Velvet Underground

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                    • #11
                      molto molto bello


                      Ho la firma + orrenda di tutto il Forum!

                      Rizlas [4c] - Pagliacci Di Ghiaccio
                      Vengeance

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                      • #12
                        bellissimo *_*

                        Complimenti allo scrittore
                        ICQ: 273062286
                        Powered by Virgo :*:*

                        Commenta


                        • #13
                          Molto bello
                          Lion:
                          ringraziamo l'AoTimtribù per il servizio di panick reso alla comunity

                          icq:273062286

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                          • #14
                            complimenti..bellissimo bg!!
                            SpiLL[NoX]
                            ReD PaSSioN[LorD]
                            OlD Man Nox[HaTe]

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                            • #15
                              bella storia
                              In Game:

                              Bartolomeo [HOD]
                              El Barto [HATE]
                              Ramiro Hernandez
                              Ulaire Toldea
                              Disobey

                              ICQ:677639456

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