Il vento sferzava a brevi raffichele lande ormai desolate.
Le ampie valli boscose di Sosaria erano state abbandonate dal sole estivo e oramai erano avvolte da un autunno gelido e impietoso. Ampie distese di foglie venivano trascinate come onde in un mare in tempesta e i giorni si susseguivano inesorabili, illuminati da un sole pallido come se anch'esso si vergognasse a mostrare il proprio volto al mondo.
Poche le creature che si avventuravano fuori dai ripari di giorno, ancor meno la notte quando l'oscurità e il gelo ghermivano tutto con le loro grinfie crudeli.
Solo una figura di donna avanzavava solitaria e tetra, aggirandosi fra i tronchi nodosi di alberi apparentemente morti,al cui interno però, covava la vita.
Avvolta da un ampio mantello, protetta contro le raffiche solo da un esile tunica, incapace di trattenere un minimo di calore corporeo.
Il respiro esce a rantoli brevi dalle sue livide labbra e la vista è annebbiata dalla stanchezza.
Ha freddo, Ha fame....sente la vita che defluisce dalle sue membra poco a poco.
C'è solo una cosa che la spingeva a continuare. Una voce!
Un suo parto mentale? Un oscuro sortilegio? ...forse semplicemente uno scherzo del destino...
Non aveva idea di cosa fosse, ne da dove proveisse. Iniziò un giorno all'improvvisto e da allora non smise mai di tormentarla.
Era cosciente di una sola cosa....doveva seguire la voce!
La meta è oscura ma la voce stessa guidava i passi della donna lungo un sentiero a lei sconosciuto.
E' un sentiero stretto, ma ben definito. Un sentiero percorso spesso...ma non da creature umane...
Erano oramai giorni che il cammino proseguiva senza sosta, ma la voce non accennava a darle tregua ed il viaggio sembra non finire mai. Aveva percorso molte leghe e durante la marcia aveva assistito solo a scene di morte!
Campi di battaglia, cimiteri, tumuli.....la voce la guidava solo lungo queste calli dove la vita da tempo non albergava piu.
Spaventata ed intimorita era, ma non poteva sottrarsi al sottile bisbiglio della voce. Giorno e notte, incessantemente la conduceva lungo quel sentiero segreto attraverso meandri sconosciuti ai piu.
Passarono i giorni, passarono le settimane.
Durante le lunghe giornate la donna si sfamava con ciò che la natura autunnale aveva da offrirle.
I suoi pasti piu ricchi erano costituiti da radici e bacche, raramente qualche piccolo roditore.
Il tutto condito, con la sua disperazione!
Il paesaggio mutò...non piu foreste senza foglie, bensi aspre colline rocciose, ma in cuor suo sapeva oramai che il viaggio sarebbe finito. In un modo o in un altro...
Infine il viaggio ebbe termine.
Sul calare di un ennesimo giorno cupo e velato, la giovane donna raggiunse una piccola faglia nella roccia.
Entrò...e l'oscurità l'avvolse.
L'odore di umido e marcio era ovunque. Sulle pareti, sul terreno, addosso a lei.
In lontananza si udivano rumori sfuggenti, come se piccole creature della notte sfrecciassero al riparo prevedendo il suo arrivo.
I suoi passi risonavano amplificati dalle ampie volte. C'era odore di morte!
Si accorse di non essere sola.
Da principio percepì solo un forte senso di disagio. Piu avanti lo identificò come vero terrore.
Eccheggiarono dei passi che non erano suoi. Passi pesanti, lenti e precisi.
I passi di una persona conscia di non dover temere nulla, perche devono essere gli altri a temere lui.
"tum.....tum....tum"
L'oscura presenza si fermò e pronunciò il nome della donna, e fu allora.....solo allora, che si accorse di essere oramai perduta e dannata.
Non piu una donna. Non piu un essere umano.
Ma solo un essere pronto al sacrificio in nome degli dei oscuri...i quali avrebbe dovuto servire per l'eternità.
L'ultima cosa che la donna ricordava prima della sua rinascita, era una risata. Una risata di pura malizia e pura malvagità.
Una risata pregna di potere e magia.....e fu proprio quella risata, che le diede i suoi nuovi poteri e le diede la Vita dopo la Morte!
The Nefarious Gessica
The Necromancer.
Le ampie valli boscose di Sosaria erano state abbandonate dal sole estivo e oramai erano avvolte da un autunno gelido e impietoso. Ampie distese di foglie venivano trascinate come onde in un mare in tempesta e i giorni si susseguivano inesorabili, illuminati da un sole pallido come se anch'esso si vergognasse a mostrare il proprio volto al mondo.
Poche le creature che si avventuravano fuori dai ripari di giorno, ancor meno la notte quando l'oscurità e il gelo ghermivano tutto con le loro grinfie crudeli.
Solo una figura di donna avanzavava solitaria e tetra, aggirandosi fra i tronchi nodosi di alberi apparentemente morti,al cui interno però, covava la vita.
Avvolta da un ampio mantello, protetta contro le raffiche solo da un esile tunica, incapace di trattenere un minimo di calore corporeo.
Il respiro esce a rantoli brevi dalle sue livide labbra e la vista è annebbiata dalla stanchezza.
Ha freddo, Ha fame....sente la vita che defluisce dalle sue membra poco a poco.
C'è solo una cosa che la spingeva a continuare. Una voce!
Un suo parto mentale? Un oscuro sortilegio? ...forse semplicemente uno scherzo del destino...
Non aveva idea di cosa fosse, ne da dove proveisse. Iniziò un giorno all'improvvisto e da allora non smise mai di tormentarla.
Era cosciente di una sola cosa....doveva seguire la voce!
La meta è oscura ma la voce stessa guidava i passi della donna lungo un sentiero a lei sconosciuto.
E' un sentiero stretto, ma ben definito. Un sentiero percorso spesso...ma non da creature umane...
Erano oramai giorni che il cammino proseguiva senza sosta, ma la voce non accennava a darle tregua ed il viaggio sembra non finire mai. Aveva percorso molte leghe e durante la marcia aveva assistito solo a scene di morte!
Campi di battaglia, cimiteri, tumuli.....la voce la guidava solo lungo queste calli dove la vita da tempo non albergava piu.
Spaventata ed intimorita era, ma non poteva sottrarsi al sottile bisbiglio della voce. Giorno e notte, incessantemente la conduceva lungo quel sentiero segreto attraverso meandri sconosciuti ai piu.
Passarono i giorni, passarono le settimane.
Durante le lunghe giornate la donna si sfamava con ciò che la natura autunnale aveva da offrirle.
I suoi pasti piu ricchi erano costituiti da radici e bacche, raramente qualche piccolo roditore.
Il tutto condito, con la sua disperazione!
Il paesaggio mutò...non piu foreste senza foglie, bensi aspre colline rocciose, ma in cuor suo sapeva oramai che il viaggio sarebbe finito. In un modo o in un altro...
Infine il viaggio ebbe termine.
Sul calare di un ennesimo giorno cupo e velato, la giovane donna raggiunse una piccola faglia nella roccia.
Entrò...e l'oscurità l'avvolse.
L'odore di umido e marcio era ovunque. Sulle pareti, sul terreno, addosso a lei.
In lontananza si udivano rumori sfuggenti, come se piccole creature della notte sfrecciassero al riparo prevedendo il suo arrivo.
I suoi passi risonavano amplificati dalle ampie volte. C'era odore di morte!
Si accorse di non essere sola.
Da principio percepì solo un forte senso di disagio. Piu avanti lo identificò come vero terrore.
Eccheggiarono dei passi che non erano suoi. Passi pesanti, lenti e precisi.
I passi di una persona conscia di non dover temere nulla, perche devono essere gli altri a temere lui.
"tum.....tum....tum"
L'oscura presenza si fermò e pronunciò il nome della donna, e fu allora.....solo allora, che si accorse di essere oramai perduta e dannata.
Non piu una donna. Non piu un essere umano.
Ma solo un essere pronto al sacrificio in nome degli dei oscuri...i quali avrebbe dovuto servire per l'eternità.
L'ultima cosa che la donna ricordava prima della sua rinascita, era una risata. Una risata di pura malizia e pura malvagità.
Una risata pregna di potere e magia.....e fu proprio quella risata, che le diede i suoi nuovi poteri e le diede la Vita dopo la Morte!
The Nefarious Gessica
The Necromancer.
Commenta