Resoconto del 10 Maggio
Da quando il Consiglio dei Magi aveva annunciato che oggi sarebbe stato un giorno di festa, la gente era praticamente impazzita! Dapprima tutti erano increduli, poi dal Palazzo aveva iniziato a riversarsi una marea di ordinazioni: fabbri, decoratori, falegnami, giardinieri, cuochi, tutti avevano avuto un gran da fare per preparare l’evento.
Il Consiglio era sempre stato generoso, ma mai come in questa occasione si respirava un'atmosfera di gioia e di abbondanza.
In città l’aria ferveva, tutti erano indaffarati e non vedevano l’ora di partecipare. Questa volta Loki il Giusto aveva deciso proprio di invitare tutti, dal primo cavaliere all’ultimo dei viandanti, magari giunti nelle nostre terre per curiosità: per molti era la prima occasione che avevano di partecipare a una festa così importante! Oltre all’allegria per l'evento in sé, quindi, si era aggiunta la curiosità di vedere cosa il Consiglio avesse in serbo.
Negli ultimi giorni, poi, l’atmosfera si era ulteriormente scaldata: a Palazzo avevano cominciato ad affluire una serie di persone e di animali che molti consideravano leggendari, ma soprattutto si erano visti per le terre di Sosaria i più grandi maghi del mondo.
Per primo era giunto Moonlight il Lucente, circondato da un’aura sfavillante; qualche giorno dopo erano arrivati i giovani maghi Lightshade e Rico assieme a un giovane apprendista ancora sconosciuto. Di costoro si narrava che erano di gran cuore, ma anche alle volte piuttosto strani: infatti, durante la loro strada verso il palazzo chiunque avesse tentato di toccare la loro carrozza si era ritrovato le mani dei colori più improbabili: si videro bambini (ma non solo) con mani viola o verde acido, o con del fumo giallo e rosso uscire dalle loro orecchie, per non parlare di cani e gatti color pastello! Fortunatamente, dopo qualche giorno, tutto sarebbe tornato normale.
L’apparizione più stupefacente fu quella dell’Arcimago Eventine il Saggio: di lui si narravano tante di quelle leggende che lui stesso era considerato tale, e la sua esistenza era messa in dubbio dai più. Per quanto riguarda lui, a vederlo, era un uomo normalissimo: alto, magro e con i capelli corvini, ma con uno sguardo penetrante e modi squisiti. Non lo si sarebbe mai scambiato per un mago: vedendo la sua carrozza dirigersi verso il ponte levatoio, al massimo si sarebbe detto che si trattava di un nobile, un conte o forse un arciduca.
La gente si ricredette quando la carrozza del mago si ritrovò nei pressi del fossato che cingeva le mura del castello: semplicemente, la carrozza non si fermò ad attendere la discesa del ponte levatoio: continuò come se nulla fosse, galleggiando sull’aria in direzione del ponte levatoio ancora alzato, mentre il resto della carovana attendeva, sulla terraferma, che il ponte calasse. Come se non fosse abbastanza, la carrozza non si fermò nemmeno davanti alle solide assi del ponte, ma ci passò dentro, con assoluta noncuranza, dirigendosi tranquilla verso il Palazzo. La gente non parlò d’altro per giorni, ma ho già sentito qualcuno mettere in dubbio che fosse accaduto veramente.
Che gioia vedere il cielo! Alzando gli occhi, in pieno giorno, era possibile vedere un piccolo globo rosso vicino al sole che, a dire dei sacerdoti in città, era il segno che gli dei benedicevano questa festa, creando una nuova stella per festeggiare a modo loro.
La gente era sempre più entusiasta dell’evento e aspettava spasmodicamente la sera del 22. Io, però, coglievo continuamente sguardi preoccupati per quella nuova stella, e più volte vidi Eventine sui balconi delle torri del Palazzo, intento a osservarla con un piccolo strumento cilindrico.
Nel pomeriggio si tenne una riunione straordinaria: Eventine volle convocare tutti i maghi a Palazzo. Eventine entrò ultimo nella sala, cupo in volto, attraversando, come suo solito, mura e porte. La discussione fu breve ma senz’altro animata, e pure da lontano si udirono urla e parole concitate, ma nessuno poteva sospettare cosa dissero, e il perché di una tale urgenza.
Terminato il conciliabolo, tutti i maghi uscirono allegri e sorridenti, compresa la vivace Vanth dai capelli rosa sempre scarmigliati. In effetti, a dire il vero, un problema serio c'era stato: pare che Amdir e Loki, due tra i maghi più potenti, avevano incredibilmente fatto confusione con gli ingredienti della torta, che erano spariti dappertutto. Non si poteva certo celebrare il 4° compleanno delle nostre terre senza un dolce adeguato per bontà e dimensioni!
Fu così che chiesero la nostra collaborazione per la ricerca e il recupero degli ingredienti più rari e preziosi. Non fu facile, poiché era rimasta una sola mucca magica dal vello violetto cangiante, che produceva il latte più buono e cremoso, ma era spaventata dai mostri che le sbarravano la strada verso gli alpeggi più fioriti e rigogliosi. La farina era stata rubata da piccoli esseri muschiati che vivevano nelle fogne, ed era davvero pericoloso andarla a recuperare intatta! Ancora, le uova più gustose erano sicuramente quelle delle magiche fenici, ma il loro nido era stato devastato e avevano nascosto le preziose covate addirittura nella tana della temibile Ancient Wyrm!
Da quando il Consiglio dei Magi aveva annunciato che oggi sarebbe stato un giorno di festa, la gente era praticamente impazzita! Dapprima tutti erano increduli, poi dal Palazzo aveva iniziato a riversarsi una marea di ordinazioni: fabbri, decoratori, falegnami, giardinieri, cuochi, tutti avevano avuto un gran da fare per preparare l’evento.
Il Consiglio era sempre stato generoso, ma mai come in questa occasione si respirava un'atmosfera di gioia e di abbondanza.
In città l’aria ferveva, tutti erano indaffarati e non vedevano l’ora di partecipare. Questa volta Loki il Giusto aveva deciso proprio di invitare tutti, dal primo cavaliere all’ultimo dei viandanti, magari giunti nelle nostre terre per curiosità: per molti era la prima occasione che avevano di partecipare a una festa così importante! Oltre all’allegria per l'evento in sé, quindi, si era aggiunta la curiosità di vedere cosa il Consiglio avesse in serbo.
Negli ultimi giorni, poi, l’atmosfera si era ulteriormente scaldata: a Palazzo avevano cominciato ad affluire una serie di persone e di animali che molti consideravano leggendari, ma soprattutto si erano visti per le terre di Sosaria i più grandi maghi del mondo.
Per primo era giunto Moonlight il Lucente, circondato da un’aura sfavillante; qualche giorno dopo erano arrivati i giovani maghi Lightshade e Rico assieme a un giovane apprendista ancora sconosciuto. Di costoro si narrava che erano di gran cuore, ma anche alle volte piuttosto strani: infatti, durante la loro strada verso il palazzo chiunque avesse tentato di toccare la loro carrozza si era ritrovato le mani dei colori più improbabili: si videro bambini (ma non solo) con mani viola o verde acido, o con del fumo giallo e rosso uscire dalle loro orecchie, per non parlare di cani e gatti color pastello! Fortunatamente, dopo qualche giorno, tutto sarebbe tornato normale.
L’apparizione più stupefacente fu quella dell’Arcimago Eventine il Saggio: di lui si narravano tante di quelle leggende che lui stesso era considerato tale, e la sua esistenza era messa in dubbio dai più. Per quanto riguarda lui, a vederlo, era un uomo normalissimo: alto, magro e con i capelli corvini, ma con uno sguardo penetrante e modi squisiti. Non lo si sarebbe mai scambiato per un mago: vedendo la sua carrozza dirigersi verso il ponte levatoio, al massimo si sarebbe detto che si trattava di un nobile, un conte o forse un arciduca.
La gente si ricredette quando la carrozza del mago si ritrovò nei pressi del fossato che cingeva le mura del castello: semplicemente, la carrozza non si fermò ad attendere la discesa del ponte levatoio: continuò come se nulla fosse, galleggiando sull’aria in direzione del ponte levatoio ancora alzato, mentre il resto della carovana attendeva, sulla terraferma, che il ponte calasse. Come se non fosse abbastanza, la carrozza non si fermò nemmeno davanti alle solide assi del ponte, ma ci passò dentro, con assoluta noncuranza, dirigendosi tranquilla verso il Palazzo. La gente non parlò d’altro per giorni, ma ho già sentito qualcuno mettere in dubbio che fosse accaduto veramente.
Che gioia vedere il cielo! Alzando gli occhi, in pieno giorno, era possibile vedere un piccolo globo rosso vicino al sole che, a dire dei sacerdoti in città, era il segno che gli dei benedicevano questa festa, creando una nuova stella per festeggiare a modo loro.
La gente era sempre più entusiasta dell’evento e aspettava spasmodicamente la sera del 22. Io, però, coglievo continuamente sguardi preoccupati per quella nuova stella, e più volte vidi Eventine sui balconi delle torri del Palazzo, intento a osservarla con un piccolo strumento cilindrico.
Nel pomeriggio si tenne una riunione straordinaria: Eventine volle convocare tutti i maghi a Palazzo. Eventine entrò ultimo nella sala, cupo in volto, attraversando, come suo solito, mura e porte. La discussione fu breve ma senz’altro animata, e pure da lontano si udirono urla e parole concitate, ma nessuno poteva sospettare cosa dissero, e il perché di una tale urgenza.
Terminato il conciliabolo, tutti i maghi uscirono allegri e sorridenti, compresa la vivace Vanth dai capelli rosa sempre scarmigliati. In effetti, a dire il vero, un problema serio c'era stato: pare che Amdir e Loki, due tra i maghi più potenti, avevano incredibilmente fatto confusione con gli ingredienti della torta, che erano spariti dappertutto. Non si poteva certo celebrare il 4° compleanno delle nostre terre senza un dolce adeguato per bontà e dimensioni!
Fu così che chiesero la nostra collaborazione per la ricerca e il recupero degli ingredienti più rari e preziosi. Non fu facile, poiché era rimasta una sola mucca magica dal vello violetto cangiante, che produceva il latte più buono e cremoso, ma era spaventata dai mostri che le sbarravano la strada verso gli alpeggi più fioriti e rigogliosi. La farina era stata rubata da piccoli esseri muschiati che vivevano nelle fogne, ed era davvero pericoloso andarla a recuperare intatta! Ancora, le uova più gustose erano sicuramente quelle delle magiche fenici, ma il loro nido era stato devastato e avevano nascosto le preziose covate addirittura nella tana della temibile Ancient Wyrm!
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