Quel giorno, quel fatidico giorno, sembrava essere iniziato come un normale giorno d'estate. I primi raggi dell'alba salutavano i paladini di ronda sulla cinta muraria di Luna. La notte era trascorsa tranquilla, decisamente tranquilla, e Milo, giovane paladino da poco consacrato, si chiedeva come mai i superiori avessero deciso di incrementare le forze di guardia alle mura della città. I Necromanti erano lontani e non potevano superare il Grande Vuoto che separava Luna da Umbra, eppure, il Priorato, così era chiamata la riunione dei membri più anziani, era turbato... doveva esserlo, anche se non lo mostrava apertamente... si, doveva esserci qualcosa che turbava i Priori, altrimenti non ci sarebbe stato motivo di aumentare le difese della città. Ma non potevano essere i Necromanti, no... loro erano lontani...
Mentre un piccolo pettirosso si posava sullo spallaccio destro della sua scintillante armatura, coperta della rugiada mattutina, Milo continuava ad interrogarsi sul perché di quelle ronde continue, quando ad un tratto si sentì percorrere da un brivido freddo. Il pettirosso volò via, terrorizzato, per poi cader morto dopo pochi metri. Quasi contemporaneamente si udì il corno d'allarme del muro Sud. Milo fu inviato con altri 4 confratelli a dar rinforzo. Lo spettacolo che gli si parò dinanzi non può essere descritto con poche parole, così come le emozioni che suscitava nell'animo umano non hanno termini per esser rappresentate.
Un'orda spettrale, guidata dai necromanti più potenti di cui le Antiche Cronache hanno mai narrato, era a meno di un chilometro di distanza dal muro sud di Luna! Tutto ciò era impossibile! Il Grande Vuoto... no... non poteva essere!
"Infine è accaduto... - mormorò la voce dell'anziano Priore Massimo - L'allineamento dei pianeti ha permesso ai Necromanti di riportare in vita (se vita si può chiamare) le spoglie mortali dei loro progenitori". Queste parole suonarono alle orecchie di Milo come il verso orribile di un Drago pronto a sbranare la preda, ma non per questo si perse d'animo. Corse a rapporto dal proprio comandante, e rimase con i propri confratelli in attesa di ordini. Frattanto le Armate Oscure avanzavano. Ora era possibile distinguere nettamente schiere di non-morti e demoni marciare a passo cadenzato, divisi in gruppi ben ordinati, come nei migliori eserciti di Sosaria. Cavalieri scheletrici, Ombre, Massacratori, Collezionisti d'Anime, Succubi, Elementali di Sangue... tutti i peggiori figli del mondo delle tenebre erano lì radunati, al comando dei Necromanti, che avanzavano tetri sui propri destrieri scheletrici. Mentre si avvicinavano, tutto ciò che era vivente, perdeva la propria forza vitale. I prati bruciavano, gli animali morivano e la luce non illuminava più la terra.
"All'armi! All'armi!" Fu il grido che riecheggiò per la città di Luna. In pochi minuti Cavalieri e Fanti erano pronti a dare la propria vita per la salvezza della città. Salvare la città significava salvare Sosaria dal ritorno di Lord Mondain... e se Mondain fosse tornato, sarebbe stata la fine, per tutti.
Milo fu assegnato alla prima carica. Purtroppo, i più giovani erano sempre destinati alla prima carica. Erano gagliardi e virtuosi. I più anziani erano troppo preziosi per morire subito. Mentre ai cavalieri venivano distribuite le famose "Lance di Luna", le mitiche armi che aumentavano la forza delle consacrazioni dei paladini, si udirono delle grida. Un gruppetto di demoni si era alzato in volo e stava attaccando le mura. Una fitta pioggia di freccie iniziò a cadere sugli assalitori, ma questi non sembravano risentirne.
Al momento giusto, quando gli assalitori erano a meno di cinquanta metri dalle mura, furono aperti i portoni e partì la carica. Milo carezzò il libro rilegato in pelle di Viverna Bianca che custodiva in sè tutto il sapere di un paladino e, spronato il cavallo, gridò, all'unisono con gli altri, le magiche parole "Consecrus Arma". La benedizione dell'arma si manifestò con un chiaro bagliore che sembrava fluire dalle mani del ragazzo direttamente nella propria lancia. "Ognuno di voi si scelga un nemico!" urlò il comandante. Recitato il mantra "Forul Sorum", ognuno di loro decise di scagliarsi contro un nemico, nemico che sarebbe stato considerato il peggior nemico di sempre. Gli occhi di Milo e dei suoi amici più fedeli, si focalizzarono su quelle bestie immonde che, ancora oggi, sono conosciute come Elementali di Sangue. Giganteschi ammassi gelatinosi di sangue rappreso. Forti oltre ogni immaginazione, sono estremamente difficili da abbattere, anche per un gruppo di giovani e baldi paladini... ma questo non scoraggiò Milo e gli altri, che, in preda ad un sacro fervore, caricarono le orrorifiche bestie... Lo scontro finale tra Luce e Tenebre era appena iniziato!
Mentre un piccolo pettirosso si posava sullo spallaccio destro della sua scintillante armatura, coperta della rugiada mattutina, Milo continuava ad interrogarsi sul perché di quelle ronde continue, quando ad un tratto si sentì percorrere da un brivido freddo. Il pettirosso volò via, terrorizzato, per poi cader morto dopo pochi metri. Quasi contemporaneamente si udì il corno d'allarme del muro Sud. Milo fu inviato con altri 4 confratelli a dar rinforzo. Lo spettacolo che gli si parò dinanzi non può essere descritto con poche parole, così come le emozioni che suscitava nell'animo umano non hanno termini per esser rappresentate.
Un'orda spettrale, guidata dai necromanti più potenti di cui le Antiche Cronache hanno mai narrato, era a meno di un chilometro di distanza dal muro sud di Luna! Tutto ciò era impossibile! Il Grande Vuoto... no... non poteva essere!
"Infine è accaduto... - mormorò la voce dell'anziano Priore Massimo - L'allineamento dei pianeti ha permesso ai Necromanti di riportare in vita (se vita si può chiamare) le spoglie mortali dei loro progenitori". Queste parole suonarono alle orecchie di Milo come il verso orribile di un Drago pronto a sbranare la preda, ma non per questo si perse d'animo. Corse a rapporto dal proprio comandante, e rimase con i propri confratelli in attesa di ordini. Frattanto le Armate Oscure avanzavano. Ora era possibile distinguere nettamente schiere di non-morti e demoni marciare a passo cadenzato, divisi in gruppi ben ordinati, come nei migliori eserciti di Sosaria. Cavalieri scheletrici, Ombre, Massacratori, Collezionisti d'Anime, Succubi, Elementali di Sangue... tutti i peggiori figli del mondo delle tenebre erano lì radunati, al comando dei Necromanti, che avanzavano tetri sui propri destrieri scheletrici. Mentre si avvicinavano, tutto ciò che era vivente, perdeva la propria forza vitale. I prati bruciavano, gli animali morivano e la luce non illuminava più la terra.
"All'armi! All'armi!" Fu il grido che riecheggiò per la città di Luna. In pochi minuti Cavalieri e Fanti erano pronti a dare la propria vita per la salvezza della città. Salvare la città significava salvare Sosaria dal ritorno di Lord Mondain... e se Mondain fosse tornato, sarebbe stata la fine, per tutti.
Milo fu assegnato alla prima carica. Purtroppo, i più giovani erano sempre destinati alla prima carica. Erano gagliardi e virtuosi. I più anziani erano troppo preziosi per morire subito. Mentre ai cavalieri venivano distribuite le famose "Lance di Luna", le mitiche armi che aumentavano la forza delle consacrazioni dei paladini, si udirono delle grida. Un gruppetto di demoni si era alzato in volo e stava attaccando le mura. Una fitta pioggia di freccie iniziò a cadere sugli assalitori, ma questi non sembravano risentirne.
Al momento giusto, quando gli assalitori erano a meno di cinquanta metri dalle mura, furono aperti i portoni e partì la carica. Milo carezzò il libro rilegato in pelle di Viverna Bianca che custodiva in sè tutto il sapere di un paladino e, spronato il cavallo, gridò, all'unisono con gli altri, le magiche parole "Consecrus Arma". La benedizione dell'arma si manifestò con un chiaro bagliore che sembrava fluire dalle mani del ragazzo direttamente nella propria lancia. "Ognuno di voi si scelga un nemico!" urlò il comandante. Recitato il mantra "Forul Sorum", ognuno di loro decise di scagliarsi contro un nemico, nemico che sarebbe stato considerato il peggior nemico di sempre. Gli occhi di Milo e dei suoi amici più fedeli, si focalizzarono su quelle bestie immonde che, ancora oggi, sono conosciute come Elementali di Sangue. Giganteschi ammassi gelatinosi di sangue rappreso. Forti oltre ogni immaginazione, sono estremamente difficili da abbattere, anche per un gruppo di giovani e baldi paladini... ma questo non scoraggiò Milo e gli altri, che, in preda ad un sacro fervore, caricarono le orrorifiche bestie... Lo scontro finale tra Luce e Tenebre era appena iniziato!
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