Pensavate di esservi liberati di me? -.-
Certamente io pensavo di essermi liberata di Uo,ma ho avuto una ricaduta e il dottore sta in ferie,per cui annuncio,anche se non ve ne frega niente,il mio ritorno dopo 6 mesi e passa di astinenza ascetica,e lo faccio,tanto per cambiare,con un BG.
E' un po' lunghetto,non mi morite per strada
++++"L'intenso dolore,l'atroce sofferenza delle carni torturate da quell'inarrestabile quanto desiderato mutamento e' cio' che con piu' violenza riaffiora alla mia memoria. Nel vivido affresco di quella terribile notte in cui varcai decisa e disperata i cancelli dell'inferno,sono molti i particolari che ancora s'agitano confusi ed inafferrabili nel lugubre danzare dei miei pensieri.
Mai potrei dire per quanto tempo dovetti giacere inerme tra le purpuree sete di quel letto,prima che la veglia venisse nuovamente a cogliere il mio spirito esausto ; certo e' che fu in quel preciso istante che ebbe inizio la straziante agonia del mio corpo morente.
Mille e mille altri artigli si accanivano impietosi su pallide carni,e bocche affamate divoravano ingorde quel cuore che mai piu' avrebbe potuto pulsare.
Quante volte in quelle tremende ore invocai la morte,rivendicando la promessa di un oblio senza fine,senza avvedermi che ella gia' mi stringeva nel suo gelido pugno,e che ben altre sarebbero state le sue intenzioni.
"Justine...mia dolce Justine..." ...immensamente lontana nel tempo e nello spazio,ridondante e sottile,mi giunse quella voce...essa scivolava con elegante distacco nel vorticoso e sconnesso turbine dei miei pensieri,lenendo e tamponando le suppuranti ferite del mio spirito tormentato.
"Non temere ,piccola Justine,non e' questa crudele lotta che puo' abbatterti,non le detestabili leggi degli dei che potranno impedirti di compiere il tuo destino...poiche' infinitamente piu' forte e' la tua volonta'...pazienta ancora dunque,pazienta ed attendi il trionfo che ti spetta"
Erano solo brillanti braci nelle tenebre,e canini d'un bianco abbagliante che accanto a me,come appesi nel nulla,fluttuavano nello spazio circostante....eppure ella era li',certamente sedeva al mio fianco,osservando con distacco cio' che lei stessa aveva provocato,attendendo che questa piccola farfalla si liberasse dall'ingombrante peso della suo bozzolo. Un'esempio certamente calzante,vista la situazione,ma,vi assicuro,immensamete lontano da ogni poesia o delicatezza. Non era un'istante di liberta' che m'attendeva,ne' gli sgargianti colori dei fiori di primavera...solo un'eternita' nella quale i tormenti del corpo avrebbero lasciato posto a quelli,piu' crudeli,dell'anima.
Non posso tuttavia rimproverarla per cio' che mi fece,in fondo fui io stessa a chiederlo,ed ancora non mi pento di quella scelta,anche se,ne sono certa,prima o poi ,ahime',accadra'.
"Viene ora il tuo tempo,mia adorata,la' dove il mio e' terminato...siamo gli estremi della medesima spirale,e nelle nostre vene scorre ora lo stesso sangue corrotto. Lascerai che prenda il sopravvento,gli permetterai d'affogare e seppellire ogni virtu' che ancora a questo mondo vorrebbe legarti,e tutto diverra' diverso per te,come lo e' sempre stato per me....."
Madida di sudore,vinta e stremata dall'impari lotta che il mio corpo stava inutilmente sostenendo,mi sforzai di sollevare ancora lo sguardo su di lei...attraverso l'ondeggiante luce delle candele,nell'impenetrabile ombra della stanza,la mia nuova Madre attendeva solenne la nascita del suo nero angelo. Sulle antiche e corrose statue di Britannia,sugli imponenti monumenti che ornano i giardini di Moonglow,debbo giurarvi,non trovereste un'eguale maestosita', ne' una pari bellezza di quella che trovereste sul volto di quell'essere.....eppure tutto in lei era male e crudelta',la' dove gli occhi fallivano,il cuore vi avrebbe rivelato cio' che sotto quella maschera si celava..gli appuntiti canini,il perenne inverno di quelle pupille vi avrebbero certo messo in guardia contro il piu' pericoloso e mortale dei serpenti,e tuttavia non avreste potuto opporre alcuna resistenza,poiche' cosi' facile e' scivolare nella perdizione,cedere al suadente invito di quelle labbra velenose.....ed io,siatene certi,posso ben testimoniarlo.
Anelavo il suono della sua voce,lo desideravo come il moribondo desidera la vita,e forse anche di piu',giacche' essa piu' forte mi stringeva al suo incantesimo e,per quei brevi istanti,tutto era dimenticato..il dolore,il buio,il gelo della mia incombente morte...
"Prima che l'alba sorga,prima che venga il tuo ultimo giorno,sarai cio' che hai sempre voluto essere...tua la scelta,tuo l'immane peso di questa maledizione,per tutti i secoli che ancora dovrai veder sorgere....ma cio' che piu' rattrista il mio cuore,mia prediletta,e' che mai piu' avremo ad incontrarci...nn siamo che complici d'una sola notte ,in bilico sull'anello che unisce passato e futuro,ci apparterremo in eterno..e mai piu'.
Lascia allora che ti intrattenga nelle ore che ancora debbon trascorrere,e permettimi,ti chiedo,di prestarmi ancora attenzione,e ti narrero' cio' che io non ebbi mai la possibilita' di conoscere...la storia del sangue che scorre nelle mie vene,il cammino abbandonato da colui che fu mio Padre Oscuro e su cui dovetti proseguire....ed ora,come immagini,appartiene a te soltanto.
Non ebbi nobili natali,non sete e non servi ad accogliere la mia nascita...solo il calore d'una mattina d'estate,tra le polverose pareti della nostra casa. Non appena trassi il mio primo respiro,mia madre esalo' il suo ultimo..assassina ancor prima di aprire gli occhi su questo tetro mondo.....
Mio padre m'insegno cio' che piu' mi avrebbe aiutata nei secoli che m'attendevano : l'odio cieco,profondo,inarrestabile. Divenni nella sua mente la sola colpevole del fato che aveva colpito sua moglie e ,alla luce di cio' che avvenne poi,ancor oggi non potrei esser cosi' certa del contrario.
Crebbi nella culla del rancore,guardata con sospetto e diffidenza da quelli che erano la mia famiglia,il sangue del mio sangue. Oh,cosi' terribile puo' essere l'esistenza,dolce Justine,e cosi' pallido e gelido il sole,quando null'altro che disprezzo si riflette negli occhi di coloro che ti osservano ,ma questo gia' lo sai,certamente lo sai,se sei qui ora,se hai bevuto da me quell'elisir che,solo,puo' allontanarti da tutto cio'...non temere,funzionera',cosi' come ha funzionato per me..fin troppo,temo.
In ogni caso...l'unica pace,quell'oblio che da sempre inseguivo per sopire il lancinante dolore del vivere,giungeva al calar del sole,tra le buie foreste che circondavano il mio villaggio. Come un ratto scivolavo fuori dalla porta,e per ore ed ore mi perdevo nel silenzio della notte,aggirandomi come un fantasma tra i giganteschi alberi,respirando profondamente il profumo inebriante della liberta',dell'essere nulla in mezzo al nulla....
Sfortunatamente,le mie eccentriche passeggiate acuirono ulteriormente i sospetti degli ignoranti contadini,troppo ottusi per comprendere davvero quella che era la mia natura. Erano tempi difficili,figlia mia,l'inquisizione era giunta come una tempesta,spargendo generosamente i semi dell'ignoranza e del fanatismo,ed il lezzo dei roghi ammorbava l'aria col suo lugubre monito. Non fu necessario condurre indagini,e nemmeno interrogarmi,mio padre parlo' ampiamente di me col sacerdote inviato appositamente da Britannia...le streghe cominciavano a scarseggiare,e valeva ben la pena di spostarsi in quello sperduto villaggio ."
Certamente io pensavo di essermi liberata di Uo,ma ho avuto una ricaduta e il dottore sta in ferie,per cui annuncio,anche se non ve ne frega niente,il mio ritorno dopo 6 mesi e passa di astinenza ascetica,e lo faccio,tanto per cambiare,con un BG.
E' un po' lunghetto,non mi morite per strada
++++"L'intenso dolore,l'atroce sofferenza delle carni torturate da quell'inarrestabile quanto desiderato mutamento e' cio' che con piu' violenza riaffiora alla mia memoria. Nel vivido affresco di quella terribile notte in cui varcai decisa e disperata i cancelli dell'inferno,sono molti i particolari che ancora s'agitano confusi ed inafferrabili nel lugubre danzare dei miei pensieri.
Mai potrei dire per quanto tempo dovetti giacere inerme tra le purpuree sete di quel letto,prima che la veglia venisse nuovamente a cogliere il mio spirito esausto ; certo e' che fu in quel preciso istante che ebbe inizio la straziante agonia del mio corpo morente.
Mille e mille altri artigli si accanivano impietosi su pallide carni,e bocche affamate divoravano ingorde quel cuore che mai piu' avrebbe potuto pulsare.
Quante volte in quelle tremende ore invocai la morte,rivendicando la promessa di un oblio senza fine,senza avvedermi che ella gia' mi stringeva nel suo gelido pugno,e che ben altre sarebbero state le sue intenzioni.
"Justine...mia dolce Justine..." ...immensamente lontana nel tempo e nello spazio,ridondante e sottile,mi giunse quella voce...essa scivolava con elegante distacco nel vorticoso e sconnesso turbine dei miei pensieri,lenendo e tamponando le suppuranti ferite del mio spirito tormentato.
"Non temere ,piccola Justine,non e' questa crudele lotta che puo' abbatterti,non le detestabili leggi degli dei che potranno impedirti di compiere il tuo destino...poiche' infinitamente piu' forte e' la tua volonta'...pazienta ancora dunque,pazienta ed attendi il trionfo che ti spetta"
Erano solo brillanti braci nelle tenebre,e canini d'un bianco abbagliante che accanto a me,come appesi nel nulla,fluttuavano nello spazio circostante....eppure ella era li',certamente sedeva al mio fianco,osservando con distacco cio' che lei stessa aveva provocato,attendendo che questa piccola farfalla si liberasse dall'ingombrante peso della suo bozzolo. Un'esempio certamente calzante,vista la situazione,ma,vi assicuro,immensamete lontano da ogni poesia o delicatezza. Non era un'istante di liberta' che m'attendeva,ne' gli sgargianti colori dei fiori di primavera...solo un'eternita' nella quale i tormenti del corpo avrebbero lasciato posto a quelli,piu' crudeli,dell'anima.
Non posso tuttavia rimproverarla per cio' che mi fece,in fondo fui io stessa a chiederlo,ed ancora non mi pento di quella scelta,anche se,ne sono certa,prima o poi ,ahime',accadra'.
"Viene ora il tuo tempo,mia adorata,la' dove il mio e' terminato...siamo gli estremi della medesima spirale,e nelle nostre vene scorre ora lo stesso sangue corrotto. Lascerai che prenda il sopravvento,gli permetterai d'affogare e seppellire ogni virtu' che ancora a questo mondo vorrebbe legarti,e tutto diverra' diverso per te,come lo e' sempre stato per me....."
Madida di sudore,vinta e stremata dall'impari lotta che il mio corpo stava inutilmente sostenendo,mi sforzai di sollevare ancora lo sguardo su di lei...attraverso l'ondeggiante luce delle candele,nell'impenetrabile ombra della stanza,la mia nuova Madre attendeva solenne la nascita del suo nero angelo. Sulle antiche e corrose statue di Britannia,sugli imponenti monumenti che ornano i giardini di Moonglow,debbo giurarvi,non trovereste un'eguale maestosita', ne' una pari bellezza di quella che trovereste sul volto di quell'essere.....eppure tutto in lei era male e crudelta',la' dove gli occhi fallivano,il cuore vi avrebbe rivelato cio' che sotto quella maschera si celava..gli appuntiti canini,il perenne inverno di quelle pupille vi avrebbero certo messo in guardia contro il piu' pericoloso e mortale dei serpenti,e tuttavia non avreste potuto opporre alcuna resistenza,poiche' cosi' facile e' scivolare nella perdizione,cedere al suadente invito di quelle labbra velenose.....ed io,siatene certi,posso ben testimoniarlo.
Anelavo il suono della sua voce,lo desideravo come il moribondo desidera la vita,e forse anche di piu',giacche' essa piu' forte mi stringeva al suo incantesimo e,per quei brevi istanti,tutto era dimenticato..il dolore,il buio,il gelo della mia incombente morte...
"Prima che l'alba sorga,prima che venga il tuo ultimo giorno,sarai cio' che hai sempre voluto essere...tua la scelta,tuo l'immane peso di questa maledizione,per tutti i secoli che ancora dovrai veder sorgere....ma cio' che piu' rattrista il mio cuore,mia prediletta,e' che mai piu' avremo ad incontrarci...nn siamo che complici d'una sola notte ,in bilico sull'anello che unisce passato e futuro,ci apparterremo in eterno..e mai piu'.
Lascia allora che ti intrattenga nelle ore che ancora debbon trascorrere,e permettimi,ti chiedo,di prestarmi ancora attenzione,e ti narrero' cio' che io non ebbi mai la possibilita' di conoscere...la storia del sangue che scorre nelle mie vene,il cammino abbandonato da colui che fu mio Padre Oscuro e su cui dovetti proseguire....ed ora,come immagini,appartiene a te soltanto.
Non ebbi nobili natali,non sete e non servi ad accogliere la mia nascita...solo il calore d'una mattina d'estate,tra le polverose pareti della nostra casa. Non appena trassi il mio primo respiro,mia madre esalo' il suo ultimo..assassina ancor prima di aprire gli occhi su questo tetro mondo.....
Mio padre m'insegno cio' che piu' mi avrebbe aiutata nei secoli che m'attendevano : l'odio cieco,profondo,inarrestabile. Divenni nella sua mente la sola colpevole del fato che aveva colpito sua moglie e ,alla luce di cio' che avvenne poi,ancor oggi non potrei esser cosi' certa del contrario.
Crebbi nella culla del rancore,guardata con sospetto e diffidenza da quelli che erano la mia famiglia,il sangue del mio sangue. Oh,cosi' terribile puo' essere l'esistenza,dolce Justine,e cosi' pallido e gelido il sole,quando null'altro che disprezzo si riflette negli occhi di coloro che ti osservano ,ma questo gia' lo sai,certamente lo sai,se sei qui ora,se hai bevuto da me quell'elisir che,solo,puo' allontanarti da tutto cio'...non temere,funzionera',cosi' come ha funzionato per me..fin troppo,temo.
In ogni caso...l'unica pace,quell'oblio che da sempre inseguivo per sopire il lancinante dolore del vivere,giungeva al calar del sole,tra le buie foreste che circondavano il mio villaggio. Come un ratto scivolavo fuori dalla porta,e per ore ed ore mi perdevo nel silenzio della notte,aggirandomi come un fantasma tra i giganteschi alberi,respirando profondamente il profumo inebriante della liberta',dell'essere nulla in mezzo al nulla....
Sfortunatamente,le mie eccentriche passeggiate acuirono ulteriormente i sospetti degli ignoranti contadini,troppo ottusi per comprendere davvero quella che era la mia natura. Erano tempi difficili,figlia mia,l'inquisizione era giunta come una tempesta,spargendo generosamente i semi dell'ignoranza e del fanatismo,ed il lezzo dei roghi ammorbava l'aria col suo lugubre monito. Non fu necessario condurre indagini,e nemmeno interrogarmi,mio padre parlo' ampiamente di me col sacerdote inviato appositamente da Britannia...le streghe cominciavano a scarseggiare,e valeva ben la pena di spostarsi in quello sperduto villaggio ."
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