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[BG] Jacques De Molay

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  • [BG] Jacques De Molay

    Poi se vi piace e se ne avrò voglia scrivo anche quello di Enea, il mio primo piggì ... E siccome mi piace una cifra inventarmi background li scrivo anche su ordinazione se volete ^^ (210118686). Questo lo trovate anche nella lista background del sito, se volete darci una votata

    Non è più il vecchio Jacques De Molay quello che ora scioglie le proprie lacrime davanti a un bicchiere mezzo vuoto di vino quando gli chiedono di raccontare la propria storia. Non è più quel Jacques De Molay, gran maestro dei Templari, di cui qualcuno ogni tanto ricorda ancora il nome. La mattina del 18 Marzo 1314 Parigi si svegliò al freddo. Ma non lui, la sua ora era segnata, di fronte agli occhi del papa e del re di Francia. Certamente non si aspettava che quel rogo sarebbe stato solo l'inizio di un fuoco ben più vigoroso che lo avrebbe arso non fuori ma dentro. A molti parve di vedere una figura luminosa scendere dal cielo a cavallo di un unicorno. Molti nelle taverne raccontarono che una donna bellissima scese dalle nuvole e prese per mano il condannato, riportandolo da dove era arrivata. Tutti furono messi a tacere dal potere. Così solo Jacques (da nessuno egli si fa chiamare in questo modo) sa qual è il vero destino della sua anima. L'aria che lo accolse al suo risveglio lo fece star male. Era più caldo di quel febbrile Marzo parigino. Lei stava lì, lo guardava dall'alto al basso, a cavallo del suo unicorno. Jacques si sentiva debole, fragile, non era più il vigoroso capo dei Cavalieri del Tempio. La donna smontò con grazia dalla sua cavalcatura e s'inginocchiò davanti a lui. Lo curò e gli spiegò dove si trovava. Quella dea della Luce lo aveva portato in un mondo parallelo, Trammel. Lo fece rinascere, gli diede un'altra possibilità, lo istruì con l'amore di una madre. "Questo è il giorno in cui nasci di nuovo" disse. Jacques cominciò ad apprendere le arti magiche, una sorta di nuova ribellione contro il potere corrotto che lo aveva portato sul rogo, ripromettendosi come suo scopo ultimo quello di trovare un modo di tornare sulla Terra, dove i suoi confratelli lo aspettano. Ancora il suo spirito non era domato. Poi successe. La sua sete di potere era grande, l'avidità forse perfino di più. Voleva tutto. Voleva anche il potere della dea sua salvatrice, portandosi addirittura a cercare di rubarle la sua essenza. Venne scoperto, poichè Trammel era ancora un mondo straniero per lui. E perse la sua salvatrice. Solo in quell'istante si rese conto di quello che aveva fatto, di quello che aveva gettato, l'essenza stessa della sua anima. Cominciò a vagare per Trammel. Mesi su mesi, cercando nuovamente la sua salvatrice, cercando di farle capire che era cambiato, che tutto era diverso ora. Ma non riusciva ad ingannare nemmeno se stesso. La ritrovò. Si gettò ai suoi piedi. La bontà di quell'essere eccezionale era sopra ogni cosa: per puro altruismo lo aveva salvato dal rogo, e lo perdonò. Ma una cosa non poteva fare: non poteva accogliere nuovamente il suo Jacques come prima perchè un pezzo della sua anima era volato via, disperso dal gesto scellerato del vecchio Templare. Da allora il nuovo De Molay, poetico e melanconico, piange la scomparsa del suo unico frammento d'amore, ed è quell'ala d'anima che cerca, ogni giorno, per le lande di questo nuovo mondo. Questo è ciò che si scioglie, ogni giorno, sul fondo di un bicchiere di vetro rotto...
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