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[BG]Piccolo Popolo

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  • [BG]Piccolo Popolo

    Un'esiliata di nome Lothien, una maga che viene da molto lontano, che ha subito delle persecuzioni per la sua arte, che l'ha portata a fuggire dal suo luogo di origine, quando arriva a Sosaria si trova spiazzata, come un pesce fuor d'acqua, ma continua ad ampliare le sue arti magiche. L'incontro con Andrea, un mago più potente di lei, per le strade di Haven, è l'inizio di un'altra grande avventura. Memore delle persecuzioni è restia a fidarsi, ma insieme con il compagno di avventure, Guy de Valois, decide di entrare nella gilda della Sacra Catena, sotto la giuda di quel mago, per poter apprendere sempre di più, famelica del potere che solo la magia sa dare. Passa poco tempo prima che la sua Arte superi quella del suo Capitano Andrea, e subentra al suo posto, anche aiutata da un'esilio forzato del suo Capitano. La gloria arriva presto per Lothien che da prova del suo valore mentre accresce la sua Arte.
    Stufa di stare sotto gli ordini di qualcun'altro, ben consapevole del suo valore, decide di allontanarsi dalla gilda che l'ha aiutata ad ambientarsi nelle terre di Sosaria, per fondare il suo Regno.
    Comincia a reclutare grandi valorosi all'interno della sua vecchia gilda, la sua brama di Potere costringe in ginocchio la sua vecchia Gilda che piano piano scompare, mentre il Suo Piccolo Popolo continua a crescere. Solo i valorosi, solo i migliori...
    Prima pochi sparuti guerrieri, in pochi giorni qualche decina e poi altri e altri, si sommano per formare una delle più grandi gilde di Sosaria. Gli avventurieri bussano frequentemente alla porta di Lothien, ora...in cerca di asilo nella sua gilda, a volte assassini, a volte grandi ammaestratori con le loro belve fameliche, a volte maghi potenti, a volte miseri viandanti ancora in cerca di una strada. La Regina scruta con i suoi occhi grigi chi le si pone davanti, in silenzio valuta, cerca una scintilla negli occhi altrui, fino a rendersi conto se chi ha davanti merita o meno la sua fiducia.
    Il Piccolo Popolo continua a crescere.....
    Ultima modifica di Lothien; 10-04-2005, 13:18.

  • #2
    GULLO

    GULLOOOOOO MANNAGGIA ATTE E ACCHI NON T'AMMAZZA DA PICCOLO...
    ebbene si, la vita di gullo cominciò così con un insulto...il tempo passava e gullo cresceva cresceva cresceva e con la crescità si sa...i primi problemi di acne e come tutti i primi brufoli sotto le ascelle che sicuramente gli davano fastidio ma certo mai quanto quelli sotto la pianta dei piedi...quelli si che erano dolori.Gullo continuo a crescere infischiandone e scavalcando,come solo un grande uomo sa fare,i suoi problemi di acne e di eiaculazione precoce anche se questi ultimi gli diedero ben piu' grattacapi, soprattutto dato il suo recente interesse verso la sfera femminile;gullo si era finalmente innamorato,di lei le piaceva quel suo fare aggrazziato quel suo muoversi leggiadra quei sospiri che faceva quando lui la toccava quel suo fascino mediterraneo...ma la madre di gullo, la signora Gulla, ne era molto preoccupata perchè non era sicura che questa morbosa attrazione verso una gatta siamese di nome giuffrida fosse del tutto normale,cmq lui la rassicurò spiegandole che l'amore non ha confini e che ,soprattutto la gatta a differenza delle donne aveva ben 8 capezzoli e quindi lui si trovava con un ampia scelta...E andando avanti imperterrito verso il suo destino arrivò il giorno,mentre cavalcava sul suo fedele destriero scandroglio,in cui fece l'incontro piu' importante della sua vita, quello con il drago SCANNACHIAPPOLO.Gullo incuriosito dal l'inusuale nome della creatura ne chiese spiegazioni ed il rettile all'istante prese una saponetta e la lancio per terra chiedendogli gentilmente di raccoglierla e....Gullo capì e si incamminò a gambe larghe verso nuove avventure con il suo nuovo amico SCANNACHIAPPOLO.
    Ultima modifica di -Squall-; 17-10-2005, 12:47.


    VAMP!RLA Banzaii -ADE-
    FUSTACCHIONE on RoC

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    • #3
      Circa un anno fà tremor presa la sua lira s'incammino verso le immense terre di sosaria per poter praticare le sue antiche arti bardiche tramandate di generazione in generazione sin dall'inizio dei tempi;una volta giunto ad havenscopri un inarrestabile voglia di pregare e cosi cominciò ad avere contatti con il divino il quale lo guidava in ogni circostanza e lo curava in caso di ferite; un giorno camminando per destard s'imbattette in una violenta tempest e correndo sulla sua nera cavalcatura magica trovò riparo in una enorme e scura caverna mentre aspettava ke la tempesta cessasse un enore dragone dall scura pelle squamosa lo attaccò ,nello stesso momento vide gente scappare dai dragoni in furia altri li attaccavano per ucciderli,ma lui no si sedette mentre il dragone continuava a sputargli fuoco addosso e presa la sua lira dallo zaino comincio a suonare melodie il dragone si fermò di colpo e si accuccio ai suoi piedi allietato dalla sua musica,non perse tempo a chiedere al dragone se lo accompagnasse nelle sue avventure e quest'ultimo accettò di proteggere tremor in cambio di un pò di cibo e qualche coccola qual'ora ne avesse avuto bisogno da quel giorno tremor e Kosmos divennerò ottimi amici e compagni inseparabili di avventure che nn ebbero mai più fine...trascorsi i primi mesi di residenza nelle terre di sosaria tremor si ambientò molto velocemente e si stabili a luna dove conoscette tanta gente cominciò a frequentare molte gilde ma ben presto si stancò e continuo le sue avventure da solo ,quando un giorno ritrovò una sua vecchia conoscenza che gli chiese se avrebbe voluto unirsi alla gilda della quale faceva parte e accettò con la speranza di trovarsi meglio e cosi si mise a completa disposizione della regina lothien sovrana indiscussa del Piccolo Popolo giurandole fedeltà e protezione finkè il suo Dio nn lo avrebbe chiamato a se...

      --------------------------------------------------------------------------------

      "Anni di duro addestramento ti aspettano" queste sono le prime parole che sentì Mr. Dekar dal maestro di gilde a Moongloow, diventare un mago è da sempre stato il suo sogno fin da bambino, e nonostante suo padre si opponesse alla sua partenza, per via dei continui attacchi degli orchi della fattoria, e avrebbe voluto che seguisse le orme combattive del fratello Sethard, Mr. Dekar partì, da Britain a Moongloow il viaggio fù lungo ma nn si scoraggiò e giunto alla gilda dei Maghi cominciò il suo addestramente, gli anni che seguirono furono duri e moltissime lune passarono insieme ad altrettante rinunce e altrettanti sacrifici, ma finalmente il giorno giunse, durante il solstizio di primavera il grande mago capo della gilda, lo mandò a chiamare e lo portò con se attraverso un portale che si trovava in gilda e del quale fino a quel momento ne era oscuro il significato... "questo portale ci condurrà nelle Lost land adepto, ed è li che ci sarà il rito della tua iniziazione..." e così fù, in una radura vicina ad un villaggio chiamato Papua avvenne il rito d'iniziazione i pensieri del giovane mago si accavallavano "sarà degno di portare questo appellativo?... potrò mai onorare i miei insegnanti?... riuscirò a carpire i segreti della magia fino al leggendario nono cerchio di cui le antiche leggende di Britain narrano?..." solo il tempo avrebbe risposto alle sue domande ma ora era un mago e quando nelle sue mani fu affidato il libro degli incantesimi, un enorme potere crebbe in lui e finalmente gli anni di stenti e di meditazione ebbero un senso.....

      DAL DIARIO DI MR. DEKAR
      653° GIORNO
      "....sono ormai da mesi lontano dalla mia gilda... questo è il destino di un mago?...viaggiare in solitaria alla ricerca di potere e ricchezza... oggi ho incotrato un bardo... pensavo che le leggende che si narravano di Taliesin chiamato dagli umani Merlino fossero false invece esistono, bardo e druido proprio come lui se non erro si chiama Tremor o così sembra... comunque domani giungerò al borgo di Haven e lo incontrerò, ha detto che deve parlarmi a proposito di una gilda o cose del genere... beh proviamo, conoscere gente potrà solo portare le mie arti al servizio di altri... forse la solitudine è finita"

      636° GIORNO
      "...Ebbene sì... finalmente la solitudine è finita... con tremor mi sono trovato subito bene e unendo le sue doti di artista alle mie arti di prestidigitazione riusciamo anche a mettere su un bellissimo spettacolo... mi ha presentato Lothien... la regina del Piccolo Popolo, o visto i suoi membri e sono membri onorevoli... pensando di riuscire a farmi un nome e molti amici in una gilda così rinomata su Sosaria ho giurato eterna fedeltà alla gilda... ora sono pronto per la vera avventura... finalmente potrò mettere davvero a frutti gli insegnamenti di Moonglow... forse potrò raggiungere il leggendario nono cerchio........"


      *Per saperne di + sulla famiglia e sugli attacchi degli orchi leggede il background di Sethard sul sito di UoD"

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      • #4
        MasterDominio

        MasterDominio era un Maestro guerriero temuto e onorato da tutti killer e cacciatori di taglie, il mondo non aveva quasi segreti ormai per lui, era vecchio e ormai i muri sapevano tutto di lui. Il vecchio volle tramandare la sua arte a un giovane ma sapendo che la sua ora fosse vicina decise di scrivere tutto quel che poteva servire al giovane. Il giovane, morto il maestro, decise di chiamarsi anch'esso MasterDominio in onore del Maestro. Imparò il Guerreggiare ma ancora era giovane per capire la via del bene da quella maligna e oscura. Il ragazzo era affascinato dalla via ombrosa infatti testo due uccisioni dalle sue mani e rimpianto decise di illuminare il terreno sottostante ai suoi piedi! Lo stesso terrendo che distrusse i suoi ideali per poi ripigliarli piu tardemente. Un giorno, non molto lontano da un gate, con due ovvie uccisioni segnalate e un nome inciso grigio nella sua targhetta per un ress vietato venne assalito da un gruppetto di giovani cacciatori "un pò troppo giovani" il problema era la preparazione questi "giovani" erano infatti molti ma di poca qualità e vennero uccisi. I tempi bui cominciarono proprio da quella terra, egli ormai dal nome rosso e infangato si ritrovò un bersaglio per killer e cacciatori di taglie..talmente mirabile che era d'obbligo il nascondersi dalle strade. Tra le tante corte storie che legavano un unica lunga possiamo ricordare il nome di Viger di liath un triste Cacciatore che tutt'ora vaga nei pressi di Minoc gate Fellucca nell' attesa di giovani rossi incapaci di difendersi come il nostro MasterDominio che per non aggravare atteggiamenti già avvenuti decise di posare le armi e di girare nudo per eventualità corrotte. Questo VIger Di Liath ebbe una notevole attenzione per l'eroe e decise di ucciderlo come gesto eroico e falso come solo un Cavaliere senza cavallo e senza spada sa fare... Dopo le ripetute tristi faccende MasterDominio decise di allenarsi per non dimenticare gli insegnamenti del grande Maestro Di MOonglow. Finiti i lunghissimi giorni di allenamenti al castello del Consigliere Bubu il giovane tornò nella propria terra e ormai salvo decise di continuare a cacciare killer ma con una vendetta scritta a fuoco nella sua testa, un unico nome affliggeva gli occhi scuri di MasterDominio, non vi era notte che dimenticasse quel nome, che non era soltato un ammasso di lettere vicine l'un l'altra ma bensì un obbiettivo dal suono di VIGER DI LIATH. L'uomo tornò nelle terre ma ogni giorno ripetutamente alla vista di questo vile essere il master veniva salutato e visto di buon occhio spesso anche aiutato da quest icona. Dopo mesi di infondata fiducia e di uccisioni spalla a spalla per puro caso la triste storia si ripete e quindi dopo aver ressato il rosso spento e pentito di un killer il MasterDominio ormai grigio venne assalito alla vista del falso Viger che sapendo l'impossibilità di attacco verso un altro cacciatore da parte del Master uccise a freddo la sua vittima, nutre come in passato vendetta. La sua testa verrà riportata con estrema cura al Castello del MasterDominio in onore di MasterDOminio primo e verrà deposta accanto al libro tramandato e non ancora aperto dal Giovane Master.

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        • #5
          Olatunji

          Spesso quel giovane si chiedeva se la vita avesse finalmente deciso di ridonargli una nuova vita migliore, si chiedeva se fosse possibile che la sua nuova vita potesse offrirgli qualcosa di migliore di quanto già stava offrendogli: una isoletta pacifica, i mostriciattoli lontani gurdavano gli abitanti con circospezione. Un giorno si sarebbe sposato, magari, e avrebbe vissuto in una piccola casetta, isolata, riparata, in cui avrebbe condotto una esistenza pacifica e lavorativa. Questo era il sogno del giovane Olatunji, seduto sul letto della locanda di Haven, guardando la vita del paese scorrergli vicino. Capì nella sua meditazione che l'unico modo per rendere realizzabile questo sogno sarebbe stato quello di impugnare di nuovo la sua spada e abbandonare quel borgo in cui si era rifugiato per fuggire da un passato oscuro e che mai sarebbe dovuto tornare a galla. Passò intere giornate a spellarsi le mani negli allenamenti, mai una tregua, non di giorno, non di notte, mai, la sua determinazione era ferrea. I mostri si susseguivano uno dopo l'altro, gli horde minions divennero lizardman, i lizardman divennero solen, le solen divennero cyclops. Ma il suo sogno invece che avvicinarsi si allontanava sempre di più, schiacciato da un'ambizione cieca e folle che sempre più faceva sentirela propria voce. I suoi soldi tanto più aumentavano tanto più venivano spesi all'osteria, le sue risa fragorose e da ubriaco risuonavano nei vari dungeon, assieme ai colpi di una spada incrostata di sangue indegno in modo sempre più indelebile. La jail prese il posto della casa dei suoi sogni, ma anche durante la giusta e meritata punizione l'unico cruccio era quello di uscire in fretta per ricominciare a bere e fare scorribande. Con il tempo cresceva un odio nei confronti di se stesso, la sua vita infame andava pagata a duro prezzo, e questo prezzo era l'onore: un giorno uscì dall'osteria, e biascicando e molestando la gente per le strade, d'un tratto ebbe una fitta al cuore tremenda, giacchè ei vide un giovane guerriero esattamente identico, quasi una proiezione del passato nel presente, al giovane Olatunji puro e ricco di speranze. La commozione era così intensa che prese la forma di ira furibonda, di odio accecante, di dolore puro. Furono minuti metafisici, e fortemente allegorici: Il vecchio e infame Olatunji ingannò il giovane e puro Olatunji, portandolo in un bosco deserto e con le foglie ormai completamente cadute. Qui sguainò la spada e con una furia incredibile lo uccise. Dal suo corpo prese 1000 denari. Tale fu il costo del suo onore: 1000 denari. La sua veste bianca non avrebbe più potuto tornare candida dopo una simile infamia. Terrorizzato e sconvolto cominciò a vagare per il bosco, ripensando a cosa aveva fatto della sua vita.

          Felucca, d'alberi aridi e morti
          son i tuoi boschi che danno l'orrore,
          eppure lì sol rimembro il torpore
          dei sensi di colpa che sono sorti.
          Vagando pei boschi dimenticati
          scordo i trascorsi miei insanguinati.

          Giovine era, et ricco di speme
          quello poeta che ora vi canta,
          fu l'ambizione a rendergli erranta
          l'alma sua trista che ora vi geme.
          Ma il il suo desio, il suo primo pensiero
          fu l'essere un giusto et gran cavaliero.

          Come un fiocco di neve candido ei fu,
          bianca la veste et puro il suo onore,
          ma ora il battersi con gran valore
          l'è un dolce ricordo che non torna più.
          Quel fiocco di neve che ei fu stato
          è un tristo uomo dal tempo segnato.

          Guardami il volto, puoi tu comprendere?
          Son mesto e ho perso ogni speranza,
          tra querce morte il tempo m'avanza
          per l'alma pulir con il mio piangere.
          Vagando pei boschi dimenticati
          scordo i trascorsi miei insanguinati.

          Lavò per lungo tempo il proprio cuore con le lacrime, vagando impazzito per i boschi di Felucca come un cane. Da quel momento rinacque. L'onore trovò di nuovo spazio nella sua anima arida, gli allenamenti ricominciarono e si fecero più intensi. Ancora per lungo tempo pagò il prezzo delle sue azioni orribili: quando cadeva, sfiancato dai suoi allenamenti, mai qualcuno gli porgeva una mano anche se sdegnosa, mai qualcuno avrebbe versato una lacrima per colui che agli occhi di tutti era sempre uno sciacallo. Ma a lui non importava, continuava nel suo cammino della compassione, aiutando chiunque ne avesse bisogno, anche se al rischio della propria vita.

          Ancora una volta, questo Olatunji rinato sedeva sul letto della locanda di Haven. Si tolse l'elmo e pianse, pianse e pianse ancora. Era tornato alla sua vera natura, prima dell'arrivo su Trammel: un Paladino di Ilshenar. Si, Ilshenar era la sua patria, ed egli era campione del re di quella cittadella che oggi ha perso il nome, spazzata via da un orda di mostri.
          Quella piccola isoletta era il suo paradiso, e lui era il capo delle guardie, che comandava con giustizia e tattica. Un giorno, si allontanò dalla propria città per cogliere un omaggio floreale da dare alla principessa di cui era segretamente innamorato, e al suo ritorno trovò solo una immensa desolazione e rovina: la sua assenza permise ai mostri un facile ingresso. L'umiliazione fu feroce, non vi era più nessuno in vita, il viso della principessa era livido, freddo e disperato. Olatunji era morto per la prima volta così, e rinacque ad Haven. Oggi ha avuto il coraggio di riaffacciarsi al suo passato, e ogni tanto lo potrete vedere lasciare un fiore nella ancient citadel, infestata dai fantasmi del suo passato. Giurò fedeltà alla regina Lothien con cui decide di confessarsi e chiedere pietà.

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          • #6
            Tyron

            Erano appena finiti i festeggiamenti per la nascita del nuovo erede, il bimbo giaceva nella sua culla inerme, quando i mostri attaccavano il castello…le resistenze che opponeva i corpo di guardia del castello apparivano inutili, presto le malvagie creature ebbero accesso al castello distruggendo tutto ciò che incontravano sul loro cammino. Un nightmare riuscì a penetrare negli alloggi reali e uccise il re che tentava disperatamente di difendere la sua consorte e il suo unico figlio maschio. Sopraffatti i sovrani il nightmare si avvicino alla culla, ma proprio quando stava per sferrare un potente incantesimo restò come paralizzato di fronte al piccolo che giaceva inerme in lacrime nel suo lettino. Una strana forza gli impediva di compiere ciò che i suoi istinti gli avevano inizialmente dettato di fare… Restò un periodo indefinibile di tempo ad osservare quel piccolo in lacrime fin quando nella stanza irruppero altre creature che sicuramente non avrebbero risparmiato il piccolo… Il nightmare come interrotto durante una visione afferrò il piccolo è si aprì un varco sin fuori al castello che ormai appariva distrutto in preda alle fiamme… L’oscuro destriero cavalcò tutta la notte con in groppa il neonato che aveva ormai smesso di piangere e si lasciava trasportare verso l’ignoto da quello che sarebbe potuto essere il suo potenziale uccisore, fin quando giunti ormai all’alba si imbatterono in una pattuglia d’avanguardia di un piccolo villaggio vicino.
            Si erano proprio loro… quella banda di pazzi niubbi del Piccolo Popolo, che accolsero il bambino come un loro figlio, ma la severissima regina del villaggio non l’aveva ancora visto; non essendo stupida e vedendo agitazione all’interno del villaggio cominciò ad indagare e scoprì che Mr dekar stava ospitando la creaturina e il suo destriero nel suo alloggio. A quel punto la sovrana guardò il suo suddito con uno sguardo tenebroso e fulminante, stava già per buttarlo fuori dal villaggio quando sentì il vagito del bimbo e guardandolo negli occhi, anche il suo cuore duro come la pietra e impenetrabile come l’acciaio si sciolse e prendendolo in braccio teneramente e affettuosamente gli disse: ”vedi di rigare dritto che non ci metto niente a buttarti in mezzo ai lupi e farti sbranare!”; lo ripose nella sua culla di paglia dove prima giaceva.
            Da quel giorno tutti gli abitanti del villaggio gli insegnarono qualcosa e lui contento di apprendere nuove cose crebbe crebbe fino a diventare un valoroso guerriero………..
            Tyron

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            • #7
              Lothien

              Lothien nacque in terre lontane ormai anche dalla memoria, terre fatate, i suoi compagni di gioco non furono bambini come capita normalmente, ma creature fantastiche appartenenti al mondo della magia. E fu proprio il suo amore per la magia che le costò tanto. Comincio a studiare le arti magiche attraverso l’aiuto di alcuni druidi presenti nella foresta dove veniva allevata da una piccola fata. Ma contrariamente al volere della sua madre adottiva e dei druidi, la sua indole non la portò verso il bene. Aveva sempre l’aria di chi non viene toccato dai dolori e dalle sofferenze altrui, il viso spesso tradiva un velo di superiorità nei confronti dei più deboli. Un giorno, stanca delle prediche che doveva sopportare sul suo carattere chiuso e poco propenso al bene, decise di intraprendere un viaggio per aumentare i suoi poteri magici. La fata che fin dal suo ritrovamento in fasce, aveva vegliato su di lei, anche se a malincuore decise di accompagnarla in questo periglioso viaggio. Visitarono mondi strani, diversi dalla foresta incantata, mondi in cui gli umani governavano con tirannia, mondi pieni di persone subdole pronte ad ammazzare per pochi pezzi d’argento. Lothien non ebbe mai paura, forte delle sua arti magiche, e guardava spesso gli altri con disprezzo, di questo la fata soffriva profondamente. Un giorno si trovarono a passare da una cittadella dove un Chierico Oscuro governava con crudeltà infinita. Si trovarono in mezzo a quella che sembrava un’allegra festa di paese, ma in realtà i cittadini erano costretti a gioire tramite l’uso della violenza. L’attenzione di Lothien fu subito attratta da una strana bambina dallo sguardo accesso dalla rabbia, osservava il chierico oscuro che passava tra la folla. Ad un tratto, senza preavviso un’aura forte cominciò a vibrare intorno alla bambina, i suoi capelli ricci e neri sembravano danzare intorno al suo viso truce. Lothien avvertì distintamente che la bambina si accingeva ad usare la magia, ma non avrebbe mai potuto pensare che l’avrebbe fatto in quel modo. Un’enorme energia scaturì dalla bambina e si riversò con potenza contro il chierico oscuro, che preso alla sprovvista cadde sotto quel forte colpo. La bambina di certo non poteva sopportare tutta quella fatica nel legare a se quell’enorme e devastante energia, e quindi cadde svenuta ai piedi di Lothien e della fata e senza pensarci due volte la issò sul suo cavallo e scappò via al trotto prima che chiunque potesse capire cosa stava avvenendo. Da quel giorno la bambina, Alhena, accompagnò Lothien e la Fata nel loro viaggio, dapprima silenziosa poi sempre più sciolta nel constatare che anche la sua salvatrice si dedicava alla Magia. La Fata piangeva tutte le notti avendo benissimo capito che anche l’animo della bambina era macchiato di nero, era consapevole che prima o poi questo avrebbe portato dei grossi guai, ma amava Lothien ed era pronta a fare tutto quello che poteva per difenderla e portarla sulla giusta via. Il loro lungo viaggio le portò in un Granducato dove si studiavano le arti magiche e quelle della natura, le arti della negromanzia e quelle dei Paladini. Decisero di fermarsi a studiare lì per avere più potere, la Bambina fu subito presa all’interno dei Maghi Neri come Neofita, le sue capacità a dominare le arti oscure erano notevoli, mentre Lothien si fece convincere dalla Fata che la sua strada era da ricercare nella Natura, ed entrò nella Confraternita dei Druidi. Gli anni passavano e mentre la Bambina ormai ragazza avanzava con onore nell’Ordine dei Maghi Neri distinguendosi tra tanti, Lothien era sempre più vista male dai suoi confratelli e dalla Grande Sacerdotessa, il suo disprezzo per gli altri e la sua enorme potenza erano visti come un pericolo, ma d’altronde a Lothien importava solo il potere che la Natura le dava e cercava di esercitarlo il più possibile allenandosi. Aveva dovuto abbandonare l’uso delle armi, vietate nella Confraternita e quindi sfogava la sua rabbia interiore sugli esseri che la circondavano. Il Granducato era affascinante, in esso vivevano assieme come per magia uomini, fate, elfi, gnomi hobbit…. La Fata trovò sue simili a cui unirsi e si allontanò sempre di più da Lothien vedendola sempre più diversa da quella che era stata, la vedeva avvicinarsi ai Mezz’elfi e temeva che avrebbe finito per scoprire la verità sulle sue origini e quindi si manteneva distante. In effetti Lothien aveva cominciato ad osservare i vari clan di mezz’elfi, li osservava e studiava, ed aveva notato delle somiglianze impressionanti. Le sue orecchie leggermente a punta le avevano sempre creato problemi e credeva fossero un crudele scherzo del destino, in realtà rispecchiavano la sua natura bivalente, metà donna, metà elfa. Presto capì la verità ma ciò non la turbò, stranamente riuscì ad affezionarsi ad un clan di Mezz’elfi in cui entrò. All’interno del granducato, Alhena e Lothien si erano presentate da subito come sorelle, in fondo non erano molto diverse, la stessa altezza capelli neri ricci la prima e lunghi neri e lisci la seconda, e d’altronde in quel posto era facile vedere due fratelli uno elfo e l’altro mezz’elfo, o uno umano e l’altro mezz’elfo, erano cose di tutti i i giorni. Un giorno le strade delle due “sorelle” tornarono ad unirsi, Lothien abbandonò la Confraternita stanca delle restrizioni che le si mettevano in continuo e dopo aver ferito quasi a morte una folletta indisponente. Alhena, che ormai rivestiva il grado di Evoker delle Vesti nere convinse Lothien ad entrare come Neofita nel suo ordine, questo fu la fine del legame con la Fata che decise di non intervenire mai più nella vita della Mezz’elfa. Passarono gli anni e il Potere di entrambe cresceva velocemente, anche Lothien si distinse all’interno dell’Ordine anche se i suoi successi erano a volte oscurati dal carattere poco docile della Mezz’elfa. Un giorno accadde qualcosa che avrebbe cambiato definitivamente le loro vite, una lettera arrivò ad Alhena dalle terre lontane in cui per la prima volta si erano incontrate. La lettera rese Alhena nervosa e Lothien decise di accompagnarla lì a risolvere il problema che le si poneva davanti. Abbandonarono così il pentacolo nero e le loro cariche all’interno dell’Ordine e partirono senza comunicare nulla a nessuno. Il viaggio rimase un mistero per molti che le videro tornare mesi dopo con il viso stanco e tirato, la loro aurea di potere però stranamente era accresciuta e non diminuita. Lo Shalafi nero quando le incontrò per riprenderle nell’Ordine ne ebbe timore, ben consapevole che le due sorelle ora erano molto più forti. Le tiranneggiò per breve tempo non concedendo i loro precedenti incarichi e umiliandole innanzi agli altri. Le due sorelle ne parlarono a lungo e decisero che non avevano più bisogno dell’Ordine, il loro potere ormai era grande e potevano cavarsela molto meglio da sole. Decisero così di applicare le loro conoscenze per aprire un piano temporale e così approdare in un mondo vergine e conquistarlo, ma mentre si accingevano a compiere l’incantesimo potente, furono disturbate dai confratelli e qualcosa andò storto. Lothien comparve in un luogo e Alhena in un altro. La prima si ritrovò nelle terre che poi seppe erano chiamate Sosaria, non seppe mai dove finì la sorella, anche se spesso spera di poterla rincontrare. Girovagò nel nuovo mondo studiando chi la circondava e si accorse che era un mondo popolato da uomini che davano guerra alle creature fantastiche, decise quindi di nascondere il suo mezzosangue, facendo bene attenzione di nascondere quei tratti che avrebbero potuto far capire il suo sangue elfo. Incontrò lì un mago come lei, Guy de Valois, che le piacque subito, i due diventarono inseparabili e accrebbero insieme le arti magiche, furono accolti nei Cavalieri della Sacra Catena ma Lothien serbava ancora il desiderio di conquistare il suo Regno così come aveva progettato con la sorella. Ben presto decise di fondarlo e quasi per scherno per gli uomini che la circondavano decise di chiamare la sua confraternita “Piccolo Popolo” in onore del bosco fatato in cui era cresciuta.
              Per chi volesse visionare il BG BG

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              • #8
                Continua cosi bravo

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                • #9
                  bel lavoro ^_^

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                  • #10
                    W LOTHI... BRAVA
                    icq: 686383680


                    SuB TNT [OF]

                    Sensei SuB [IRA]

                    HyPNoTiCa [OF]
                    SuBsTaNzA [OF]
                    Article [NeT] - [ADE]

                    Commenta


                    • #11
                      Mitica bel bg ...... e brava
                      lamma figlio di lemm fece una palla di lamma di lemm così tutti i lamma vennero a galla per

                      lammare la palla di lamma figlio di lemm

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                      Sto operando...
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