La Luna era alta nel cielo quella notte, le tenebre attanagliavano Malas, una fitta coltre di nebbia si distendeva a Luna…
Di li a poco comparve una donna barcollante, caracollava tra le persone piangendo ed urlando, implorando aiuto terrorizzata.
Era shockata, mostrava dei strani segni sul collo, dei fori da cui usciva ancora del sangue, diceva di essere stata aggredita ad Umbra, mentre attraversava il ponte, che una creatura dalla forza inumana l’aveva aggredita, e ridotta in quelle condizioni.
Subito un manipolo di uomini soccorse la donna, uno di loro vedendola zoppicare le porse un cavallo e la accompagnò ad Umbra, scortato da forti guerrieri ed abili maghi.
Giunti ad Umbra ahimé, mentre passavano il ponte, la donna cadde da cavallo priva di senti, ma non prima di aver indicato agli avventurieri quale fosse la strada da seguire…
…questa portava verso nord ad una grotta, un meandro oscuro e profondo, cupo, avvolto dalla nebbia fuori, e dall’oscurità e dall’odore di morte dentro.
Giunti all’entrata dell’antro i coraggiosi avventurarono al suo interno, e vi trovarono una figura avvolta in un mantello nero, con un cappuccio che copriva l’intero volto, solo una piccola striscia si intravedeva, quella degli occhi, neri come la pece.
Quell’essere si rivelò essere un vampiro, che dopo essere stato affrontato dalle parole, taglienti come lame di uno dei presenti, lo morse al collo, privandolo della sua vita, che scorreva dolce e calda, ad ogni sorso di Elinor.
Lasciato rovinare il cadavere a terra Elinor si trasformò in un pipistrello e volò via, minacciando di ucciderli tutti, se li avesse trovati ancora li al suo ritorno.
Ma era stato incauto, un libro, un promemoria aveva lasciato in bella vista, e tra i suoi appunti vi era la nota di uccidere un vecchio, studioso di non-morti, il quale sapeva troppo e ciò era un rischio per la sua razza.
Precise indicazioni guidarono il drappello di uomini a destinazione, a nord-est di Luna, in mezzo alla foresta, su una casa su di un albero, viveva un vecchio, dal carattere burbero, quasi insopportabile, difficile fu convincerlo a prestare aiuto con la sua conoscenza ai giovani aspiranti, ma non impossibile…
Quest’ultimo rivelò un modo per uccidere il vampiro, una sua supposizione, derivata da anni e anni di studi, un veleno, un'unica fiala di un particolare veleno esistente al mondo, che avrebbe ucciso senza raffreddare il sangue di una vittima, solo del sangue di un morto avrebbe potuto ucciderlo.
Di li a poco comparve una donna barcollante, caracollava tra le persone piangendo ed urlando, implorando aiuto terrorizzata.
Era shockata, mostrava dei strani segni sul collo, dei fori da cui usciva ancora del sangue, diceva di essere stata aggredita ad Umbra, mentre attraversava il ponte, che una creatura dalla forza inumana l’aveva aggredita, e ridotta in quelle condizioni.
Subito un manipolo di uomini soccorse la donna, uno di loro vedendola zoppicare le porse un cavallo e la accompagnò ad Umbra, scortato da forti guerrieri ed abili maghi.
Giunti ad Umbra ahimé, mentre passavano il ponte, la donna cadde da cavallo priva di senti, ma non prima di aver indicato agli avventurieri quale fosse la strada da seguire…
…questa portava verso nord ad una grotta, un meandro oscuro e profondo, cupo, avvolto dalla nebbia fuori, e dall’oscurità e dall’odore di morte dentro.
Giunti all’entrata dell’antro i coraggiosi avventurarono al suo interno, e vi trovarono una figura avvolta in un mantello nero, con un cappuccio che copriva l’intero volto, solo una piccola striscia si intravedeva, quella degli occhi, neri come la pece.
Quell’essere si rivelò essere un vampiro, che dopo essere stato affrontato dalle parole, taglienti come lame di uno dei presenti, lo morse al collo, privandolo della sua vita, che scorreva dolce e calda, ad ogni sorso di Elinor.
Lasciato rovinare il cadavere a terra Elinor si trasformò in un pipistrello e volò via, minacciando di ucciderli tutti, se li avesse trovati ancora li al suo ritorno.
Ma era stato incauto, un libro, un promemoria aveva lasciato in bella vista, e tra i suoi appunti vi era la nota di uccidere un vecchio, studioso di non-morti, il quale sapeva troppo e ciò era un rischio per la sua razza.
Precise indicazioni guidarono il drappello di uomini a destinazione, a nord-est di Luna, in mezzo alla foresta, su una casa su di un albero, viveva un vecchio, dal carattere burbero, quasi insopportabile, difficile fu convincerlo a prestare aiuto con la sua conoscenza ai giovani aspiranti, ma non impossibile…
Quest’ultimo rivelò un modo per uccidere il vampiro, una sua supposizione, derivata da anni e anni di studi, un veleno, un'unica fiala di un particolare veleno esistente al mondo, che avrebbe ucciso senza raffreddare il sangue di una vittima, solo del sangue di un morto avrebbe potuto ucciderlo.
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