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[CONCORSO] Le vostre avventure!

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  • [CONCORSO] Le vostre avventure!

    Qui potete esporre allo shard fotografie e resoconto delle vostre avventure

  • #2
    Lungi dal distacco della nostra ultima dimora vagavamo senza meta per le terre di Sosaria. Molto era cambiato, non sapevamo se potevamo ancora chiamare Sosaria questa terra che secoli or sono era stata la terra della nostra carne e che ora era flagellata e usurpata da uomini senza nome e senza un culto. Ricordo ancora quando abbandonammo il nostro corpo, quel giorno e stata la suprema esaltazione del nostro credo, sacrificare noi stessi per ottenere l'immortalita, anche se non era questo cio a cui aspiravamo.
    Chiedo venia a voi che leggete queste righe, noi siamo gli SpectreS, siamo e per sempre saremo i piu vicini accoliti di Khal Anku e con lui compimmo il passo verso la vita eterna, anche se in cuor nostro ci aspettavamo qualcosa di meglio. Condannati a vagare come anime senza avere piu nulla, intrappolati in quel tempio che divenne la nostra tomba finche qualche stupido, ignaro di cio che li attendeva, apri le porte del santuario di Khaldun.
    Cosi ci ritrovavamo nudi senza i nostri averi senza nulla ma immortali e pronti a ricominciare una vita nel culto della Morte e del Sacrificio.
    Passarono altri anni altre generazioni ci eravamo sistemati, uniti in una comunita segreta che nn accettava nuovi membri se non per sacrificarli per il nostro culto. Molte volte donammo la nostra carne al Culto e ogni volta rinascevamo, senza perdere forze senza perdere cognizioni e conoscenze. Ma qualcosa mancava in noi qualcosa di pesante ci opprimeva: Il nostro tempio era ormai di altre anime in pena, anime che noi avevamo trucidato senza pieta, non pensando che sarebbero rimaste a vagare nel tempio e che ne avrebbero tenuto il controllo.
    Era giunto il momento di riprendere la nostra casa....

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    • #3
      E cosi ci avventurammo nelle profondita del tempio, una nuova emozione pervadeva i nostri spiriti a sentire l'odore della nostra casa e a rivedere le scritte sulle mura.
      Si imponevano fra noi creature immonde generate dalle maledizioni lanciate dal nostro signore durante la nostra fuga verso la vita. Uomini che noi stessi avevamo massacrato nel nome di Khal Ankur anche se egli non era con noi.
      Il primo che incontrammo della combricola che ci libero fu il mago che si faceva chiamare Lysander. Vedevamo in lui l'aspetto della non vita, non aveva piu intelligenza solo ricordi vaghi delle sue conoscenze che cercava di usare per ostacolarci. Che uomo stupido Lysander, si credeva un adepto, voleva unirsi a Khal Ankur al nostro credo senza saperne nulla, senza sapere l'affronto che stava compiendo verso di noi. Cosi come a quei tempi divenne la preda delle nostre maledizioni e rabbie ora lo abbiamo eliminato con facilita. Con chi credeva di avere a che fare con degli sprovveduti che non conoscevano i segreti di Kaldhun??


      Ma lui fu solo il primo, pian piano ritrovammo tutti gli uomini che avevano creato la resistenza, La studiosa, il guardiaboschi e l'altro che li accompagnava. Uomini maledetti dalla rabbia del tempio, profani che volevano i segreti a nessuno concessi solo a noi adepti, solo a noi che abbiamo accompagnato Khal Ankur fino al sacrificio in onore del dio...



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      • #4
        Vane le loro resistenze, accompagnati da orde scheletriche che prima erano state vittime delle nostre razie o vittime dei nostri sacrifici. Sembravano volersi vendicare contro di noi, sembrava ci credessero profani in tomba non nostra... STUPIDI vi siete opposti a una forza maggiore alla vostra vi siete opposti ai discepoli di Khal Ankur coloro che gli sono stati al fianco nel sacrificio finale, coloro che hanno potuto e possono ancora contare sul dio per riprendere la nostra ultima dimora carnale.
        Il viaggio continuava la riconquista era ormai scontata mha qualcosa ci colpi nel piu profondo qualcosa feri i nostri animi...



        Coloro che erano stati i nostri compagni coloro che avevamo aiutato nel passo con il culto, coloro che erano nostri fratelli ci attaccavano. Eravamo accerchiati da amici del nostro passato e con loro le orde di non morti... Non potevamo fare altro potevamo solo uccidere anche loro e riconquistare la Nostra Tomba non erano piu degni di farne parte non erano piu quelli che conoscevamo, non credevano piu nel nostro culto



        La stanza Centrale!!! Finalmente eravamo giunti ma cio che ci apparve ai nostri occhi era profanazione alle nostre bare profanazione e distruzione che ci fece soltanto infuriare maggiormente portando alla conquista definitiva della nostra tomba!

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        • #5
          Il tempio era stato riconquistato... Abbandonammo le nostre menti ai ricordi e ai sacrifici compiuti. Ricordavamo quando al posto diquella bara dorata si ergeva un altare sul quale Khal Ankur eseguiva i rituali, quando sotto le colonne rappresentanti le Sette Morti, quando recitavamo le nostre preghiere...



          Ma quando giungemmo alla bara qualcosa illumino la nostra mente e ci fece capire il gesto dei compagni delle orde dei rievocati dal grande Khal Ankurr... Eravamo noi gli intrusi i profanatori, eravamo noi che cercavamo di riprendere cio che avevamo abiurato il giorno della fuga, non eravamo piu degni del tempio



          Con un ultimo saluto a Khal Ankur ci allontanammo da Kaldhun sapendo che nessuno ci avrebbe fatto piu ritorno consapevoli che noi eravamo soltanto spettri e che la nostra immortalita era una maledizione... MA QUESTO CI PIACEVA!!

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          • #6
            La GuildStone è sparita!

            Nella sede del Piccolo Popolo sta accadendo qualcosa di strano, la Regina Lothien, di ritorno da una faticosa caccia ai mostri, si accorge che la GuldiStone, la Sacra Pietra del suo Piccolo Popolo. è sparita.


            Uno strano foglietto appiccato con un coltello è ben visibile lì dove prima c'era la Sacra Pietra. Con un gesto deciso la Regina prende il foglietto, gli occhi leggono avidamente, la fronte si corruga. Immediatamente parte il grido di allarme.




            Il Piccolo Popolo si raccoglie intorno alla sua regina, pronto a sfidare qualunque pericolo pur di riavere la Sacra Pietra!


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            • #7
              Le parole scritte sul foglietto vengono lette ad alta voce dalla regina al suo Popolo. Un indovinello che cela una mente attanagliata dal male.
              "Chinate la Testa con UMILTA' al Mago Potente
              che ripone la sua fiducia nell'ANZIANO SERPENTE!!"
              Pochi secondi sono necessari alle menti brillanti dei guerrieri del Piccolo Popolo per decifrare il messaggio. Il tempo di radunare le armi e il Piccolo Popolo accetta la sfida mettendosi in marcia.



              Il cammino li conduce verso la tana di una delle più temibili creature: l'Ancient Wyrm.
              L'esercito del male tenta più volte di fermare l'avanzata del Piccolo Popolo che intrepido continua il suo cammino.


              I prodi guerrieri trovano l'ignobile creatura che dopo pochi minuti cessa di vivere, annientata dai ripetuti colpi.



              Ma un'altro indovinello viene posto innanzi alla Regina....

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              • #8
                Le parole lette dalla Regina suonano come una lugubre presa in giro, la tesione nella sua voce si nota con chiarezza.

                "Se l'Anziano e Possente avete distrutto
                non ho ancora perduto del tutto
                Dal DRAGO sottoforma di SERPENTE
                celerò la mia forma sapiente."

                Anche queste poche righe vengono interpretate facilemente, e il cammino prosegue verso la nuova meta.
                La strada viene più volta interrotta da assalti delle forze nemiche, ma vengono messe in fuga più volte dai Possenti Dragoni del Piccolo Popolo.
                I tranelli e le insidie che vengono incontrate per strada non scoraggiano il Piccolo Popolo che tenace prosegue fino alla Tana del Serpentine Dragon.



                La lotta si fa furiosa, i Dragoni del Piccolo Popolo si ribellano ai loro padroni, aizzati dalle magie insidiose del Serpentine Dragon. Alcuni caddero sotto la sferza dei loro colpi, ma alla fine un'altra vittoria infiammò l'animo dei prodi guerrieri.



                Ma il viso truce della Regina fece subito intuire che la vittoria era solo un'altra casella di quel puzzle che solo una mente logorata dal male aveva potuto creare.
                Altri versi, un altro indovinello attndeva le menti brillanti del Piccolo Popolo.



                Un sorriso sfuggevole si dipinse sul viso della Regina quando anche questo indovinello fu risolto.

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                • #9
                  I prodi guerrieri e i loro Dragoni si mi sero subito in marcia verso la meta descritta dall'indovinello, con l'animo puro convinti di sconfiggere il Male.



                  Si fecero forza l'un l'altro quando si trovarono di fronte l'inospitale dimora dei perfidi e pericolosi Ragni.



                  La dura lotta non mise in ginocchio la loro forza interiore, e continuarono il loro cammino sconfiggendo l'esercito degli Oscuri Ragni.



                  La loro strada li portò in una piccola radura in mezzo alle montagne, dove un tempio di pietra si ergeva, protetto da altri ragni minori. Al centro del tempio su una nuda roccia, il quarto indizio indizio li aspettava. Il volto impassibile della Regina celava una rabbia montante, per quello che sembrava un oscuro gioco canzonatorio.



                  Anche stavolta le menti brillanti del Piccolo Popolo si distinsero per arguzia.

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                  • #10
                    Il malvagio che tesseva le fila di questo oscuro gioco costrinse il Piccolo Popolo ad uccidere due Fatate e Buone creature. Lo sdegno verso questo Oscuro Mago ormai era tangibile nei volti tirati dei guerrieri.



                    Il quinto indizio era ancora più difficile dei primi quattro.

                    "Nelle terre degli assassini la mia dimora sta,
                    per trovarla dovrete cedere all'AVIDITA'."
                    Ma i prodi guerrieri non si diedero per vinti e dopo minuti di esitazione, riuscirono a svelare anche questo ennesimo mistero.
                    Si addentrarono nelle terre macchiate di sangue dalla follia del male, incerti si fermarono sulla soglia di un antro, accolti da statue animate che con parole bellicose cercarono di scacciarli.


                    Ma la Sacra Pietra doveva tornare al suo posto, niente avrebbe impedito agli arditi guerrieri di riaverla.
                    Così si addentrarono nelle oscure stanze, accolti da temibili Lich.
                    Combatterono senza paura e senza indietreggiare. I corridoi tetri li portarono fin nelle viscere della Terra dove tre temibili rettili li attendevano. La lotta fu dura ma il Piccolo Popolo superò anche questo ostacolo riuscendo così a ritrovare una mappa.



                    La regina affidò la mappa al cartografo di corte, che dopo averla osservata a lungo emise un lungo sospiro. Gli occhi del cartografo incontrarono quelli perplessi della Regina, le parole che scaturirono dalla sua bocca furono come una coltellata per lei.
                    "Conosco questo posto, è la dimora del vostro Consigliere maestà"
                    Gli animi si raggelarono per alcuni istanti, quindi il traditore era il braccio destro della Regina, come poteva mai essere. Sicuramente era stato corrotto dal male.
                    La Regina pensò per alcuni minuti, un tretro silenzio scese sui prodi guerrieri.
                    Le parole della Regina rimbombarono nell'antro oscuro.
                    "Laveremo quest'onta con il sangue, cadrà sotto i nostri colpi"
                    E radunati i suoi guerrieri si mise in marcia verso l'isola dove risiede il Consigliere Bubu.
                    Periglioso fu il viaggio per mare.

                    Ma dopo quello che avevano passato in quella notte, niente spaventava più gli indomiti.
                    Approdarono sull'isola infestata da Demoni e Spirti di Sangue, risvegliati sicuramente dal Consigliere come guardiani del suo castello, e li sconfissero.

                    Penetrarono così nella sua dimora dov'egli oppose una tenace resistenza, ma lo attese solo la sconfitta.

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                    • #11
                      La morte purificatrice spezzò un'oscuro legame che teneva prigioniero il Consigliere, che rimasto da solo con la Regina si inchinò a lei riconfermando la sua devozione.
                      La Sacra Pietra fu riportata alla sede del Piccolo Popolo e fu un momento di grande gioia.


                      I baccanali durarono per tutta la notte.
                      Ultima modifica di Lothien; 11-02-2005, 11:07.

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                      • #12
                        Questa è l'avventura proposta dai dD (Dealers Of Death) che contiene anche una parte di background di gilda.

                        Il Petalo Ancestrale

                        Varie teorie sono state ipotizzate da vari filosofi sulla creazione degli elementi della terra e dell’universo, i più, come scusa della loro ignoranza, hanno usato come artifici gli ideali della divinità come creatori del tutto…sciocchi…
                        Gli dei, grandi dei, loro hanno si creato gran parte delle cose, ma non di tutte, sarebbe presuntuoso, persino per una divinità, ritenersi il creatore di tutto l’universo.
                        Ma la forza unita di ogni divinità può creare ogni cosa.
                        In un tempo antico, in cui tutti gli dei erano uniti, un tempo in cui persino non esisteva distinzione tra bene e male, gli dei, ormai stanchi della loro esistenza esclusiva, decisero di creare…
                        Un universo, infinito, dove creature, modellate a loro immagine sarebbero vissute, dando un po’ di movimento a questa esistenza statica.
                        La loro potenza creò un’enorme albero, dai petali rosa, che sarebbe stata la fonte di magia dell’universo, e così quindi, anche strumento di creazione.
                        Ogni strumento però è fonte di potere, e il potere si sa, porta corruzione. Così si crearono sempre più divergenze fra gli dei, ed iniziarono gli scontri fra loro, scontri colossali, epici, leggendari…
                        Dalla creazione di tutto, quindi dalla benedizione divina, essi furono anche causa della maledizione.
                        Ma al susseguirsi delle battaglie, questa pianta continuò a vivere, e a produrre i suoi petali magici, creatori di virtù e vita, i cui poteri leggendari sono stati tramandati oralmente da uomo a uomo, quindi sono attendibili quanto la parola di un criminale…



                        Ed è proprio dai criminali, che questa storia prende forma.
                        Al mondo ogni persona, lavora bene o male, e ogni tipo di lavoro viene fatto in base alle attitudini dell’uomo: c’è chi è istruito alla musica, chi alla pesca, chi alla manifattura, e chi anche agli omicidi…
                        I sicari, tanto abili nell’uccidere quanto una sarta nel filare la tela, eppure il loro lavoro è profondamente diverso da quest’ultima. Uccidere è un atto deplorevole, ma per i sicari è un’arte, i quali, benché odiati vengono ingaggiati spesso e volentieri dagli stessi puritani che li emarginano, per eliminare persone a loro scomode.
                        Questa storia, come tutte le grandi storie, non parla di un uomo solo, ma di alcuni uomini, legati da uno stile di vita unico, non si può dire se giusto o sbagliato, i sicari…
                        Questi sicari, abili nell’uso delle armi servono i vari commissionatori per gli omicidi, e come è ovvio, l’abilità sta nel colpire silenziosamente e non farsi assolutamente scoprire, atto molto difficile e a cui pochi coraggiosi andrebbe la possibilità di fare.



                        Un lettore di questa storia a questo punto si starà chiedendo quale legame possa esserci tra la esistenza della pianta con dei vili assassini, eppure, quale storia che è riuscita a sopravvivere al grande nemico di ogni cosa, il tempo, ha uno sfondo normale e usuale?
                        Se i costumi non venissero cambiati, e la vita seguisse il suo corso normale, che senso avrebbe tramandarla? E per quanto tempo durerebbe il racconto?
                        Ebbene questa storia è particolare, e spero che ne valga la pena ascoltarla.



                        I mandanti dei sicari, spesso e volentieri pavidi avari terrorizzati dalle loro stesse ombre e quindi anche atterriti dai loro avversari, sin dalla notte dei tempi si sono serviti dei sicari per abbattere i loro ostacoli, e finché li pagavano tutto andava bene;
                        ma capitò che alcuni governanti di città non riuscissero a pagare…
                        Il sicario così dopo essere stato così ricercato dal suo mandante, non avendo questi alla fine dell’ “opera” denaro con cui pagarlo, fu ricercato anche dalla legge, così da avere come unica possibilità l’esilio.
                        E l’esiliato, non può che essere in comunione con altri esiliati, reputati criminali, e uno di questi, Billy the kid, fondò una gilda che riunisse tutti questi reietti della società, abili e addestrati all’arte della guerra.
                        Letale questa unione per chiunque, questi sicari non passarono la loro esistenza dediti alla vendetta e tuttora sono soliti arricchirsi in svariati modi, il tutto sostenendosi a vicenda.


                        Ed è dopo questa introduzione che spero non vi abbia stancato, ma invogliato a leggere la mia storia, che ha luogo la vicenda…


                        Era una giornata come molte altre per la gilda…
                        Statica e dinamica alternativamente, e sanguinaria a Felucca, paese teatro per eccellenza dei combattimenti, alcuni Dealers of death, si ritrovarono assieme a cercare fortuna nell’assassinio di altre persone; il che poteva essere alternativamente facile o difficile poiché Sosaria è abitata sì da uomini vili, ma anche da valorosi guerrieri e da potenti maghi, ed infatti fu proprio la magia a rendere quella giornata memorabile per le generazioni a venire.
                        Un’ estenuante combattimento tra i sicari ed alcuni adepti di un’altra gilda stava ormai portando alla capitolazione di questi ultimi e già i nostri protagonisti assaporavano l’odore della ricchezza che i loro avversari portavano reco.
                        Quando ecco avvenne un fatto straordinario
                        Un lampo squarciò il cielo distante ben oltre le entità visibili dall’ occhio umano: si aprì un varco in una montagna millenaria conservatrice di ghiacciai perenni , ICE, la caverna del gelo.
                        In questa caverna, nella staticità delle ghiacciate temperature che permetteva la conservazione di molti mostri potenti, essi lottano per la loro sopravvivenza, e questo nuovo fattore esterno ha nuovamente cambiato per sempre il ruolo storico di questa caverna………..Un petalo, l’ultimo che Sosaria avesse raccolto. Andò a giacere nel luogo in cui si tramanda vivo un demone di ghiaccio molto antico e come ongi cosa antica e magica, letale e pericoloso.
                        E forse questa affinità con la sua gilda che spinse Billy a rivolgere le attenzioni della sua gilda su questo… ignoto…
                        Così, uccisi i poveri guerrieri rimasti storditi dal lampo, la compagnia si riunì e copo un conciliabolo partì per essere la prima a raggiungere il luogo ed a forgiare la storia del mondo. Io soltanto nella mia immensa umiltà, decisi di riportare questi commentari affinché le imprese eroiche da noi compiute, non vengano dimenticate.
                        Il percorso fino all’ingresso della caverna fu molto agevole grazie alla magia che crea e distrugge cose potenti e meravigliose alla stessa velocità.
                        ‘Vas Rel Por’ furono le ultime parole pronunciate da uno di noi con tranquillità, in seguito il viaggio, non so se definirlo avventuroso od il contrario,
                        saranno i posteri a giudicarlo, prosegui tra battaglie estenuanti contro gli abitanti di queste lande ghiacciate.
                        Entrati nella caverna, le prime cose che mi, anzi che ci, colpirono, furono le profonde tenebre ed il grande freddo, autentico padrone di quella tana malvagia. Ma, nel silenzio ovattato della caverna, i primi ad entrare furono aggrediti da ragni e serpenti di ghiaccio, ed alcune melme schifose, ed io fui tra questi sventurati. Bene o male, essendo addestrati al combattimento, menando molti fendenti a casaccio, riuscimmo ad uccidere molti mostri, mentre gli altri li mettemmo in fuga.





                        Prima di proseguire, ritenemmo opportuno migliorare con la magia la nostra vista, chi con pozioni chi con l’ausilio dei nostri maghi. Ci riposammo per curarci dalle ferite e due esploratori inviati, tornarono a riferire che c’era un accampamento di uomini ratto, che sicuramente, ci sarebbero stati ostili. Fu così che decidemmo di attaccarli e facilmente ne avemmo ragione, sterminandoli tutti; sottraemmo loro tesori e vivande, ma quest’ultime per noi erano inutilizzabili.


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                        • #13
                          Il nostro viaggio prosegui verso nord dove, quasi senza difficoltà, ci facemmo strada attraverso i ragni, serpenti e quelle melme schifose e strane come d’altronde i primi due appena nominati.
                          L’attraversamento del ponte fu tranquillo e proseguimmo silenziosi il nostro cammino verso lo squarcio aperto dal fulmine.
                          Ma la spossatezza iniziava a farsi sentire e ad avere il sopravvento su di noi; gli effetti della magia stavano purtroppo svanendo…..
                          Decidemmo di ripararci dietro una grande stalagmite di ghiaccio e li passammo la notte. A turno due uomini montavano la guardia sempre pronti ad avvertire gli altri in caso di pericolo. Non so se sono stato l’unico, ma quando fu il mio turno di guardia e mi passarono la torcia, sentii dei rumori inquietanti provenire dalle profondità della caverna. Ma qualunque cosa fosse stata, per quella notte ci lasciò in pace anche se non so se per sua intenzione o per la consapevolezza della nostra presenza. In ogni caso, la mattina dopo ci avrebbe dato grandi problemi ed emozioni.
                          Il mio turno di guardia fu molto tranquillo, ma quella notte dormii con l’arma impugnata in mano…….
                          La nottata fu sicuramente la più gelida e desolata della mia vita, con il vento che ululava fra le stalattiti di ghiaccio, producendo suoni spettrali…….o forse non era il vento; meglio tante volte vivere nell’ignoranza degli eventi.
                          Fummo svegliati dalle mani amichevoli ed incoraggianti delle ultime due sentinelle ed a malincuore ci levammo dai nostri giacigli. Riprendemmo il cammino verso quel luogo dove udii quei versi di bestia, la cui terribile voce era sicuramente pari alla sua grandezza e potenza.
                          Ed ecco pararsi dinanzi a noi un grande fiero e maestoso drago bianco nella semioscurità gelida del luogo , il quale purtroppo, dai ruggiti emessi, non aveva certamente intenzioni pacifiche nei nostri confronti.
                          Forse per difesa di una cucciolata nascosta li vicino o forse perché anche in natura la miglior difesa è l’attacco, ci ritrovammo a dover fronteggiare questo colosso epico.
                          Tanta fiera bellezza e tanta crudeltà potente ebbe il sopravvento sulle nostre emozioni e la nemica dei guerrieri, la paura, ci colse alla sprovvista ed ebbe inizialmente il sopravvento. Così come la paura coglie impreparato chiunque, un vissuto guerriero la sottomette al senno, così tutti noi assieme scostammo i mantelli e ci armammo delle nostre fide compagne.
                          Il freddo intenso intorno a noi venne dimenticato, ed il calore dell’eccitazione della battaglia ci pervase e con urla di incitazione partimmo alla carica della fiera.
                          Questi, carico di fervore guerriero, lanciò vari incantesimi su di noi molto potenti e terribili, colpiva con le unghie e smembrava con la sua potente dentatura, ma noi ci curammo con le bende molto rapidamente e menammo fendenti e mazzate tali che alla fine avemmo ragione del potente drago bianco. Riuscimmo così ad impossessarci delle sue pregiate e rare armi ed anche delle sue scaglie con le quali i nostri abili sarti ci avrebbero creato resistenti armature.





                          La strada proseguiva ancora permettendoci di addentrarci ancora di più nei meandri oscuri e gelidi di quel covo di malignità.
                          Camminando, quelli di noi con l’udito migliore riuscirono a percepire lo scorrere di quel fiume che il giorno successivo attraversammo sul ponte ed ora però produceva suoni armoniosi.
                          Passando fra le naturali costruzioni di ghiaccio erano udibili suoni simili a quelli che si ottengono passando un dito su di un bicchiere di cristallo, e questi suoni avevano un che di mistico che ci invogliava a stare fermi ad ascoltare…

                          L’esitazione offre più opportunità ai tuoi avversari e può essere fatale e noi, come pivellini, fummo sorpresi da un elementale della neve, che si formò velocemente davanti ai nostri occhi, e prima che riuscimmo a reagire, egli ci cascò addosso.
                          Rischiammo in molti di perdere la vita, e solo per una fortuna sfacciata, riuscimmo ad eliminarlo. La magia abbandonò questo immenso ammasso di neve, la quale andò a finire in quel fiume, fonte di ogni male, eppure unico puro abitante di quel luogo…





                          Trovammo il giusto sentiero, e proseguimmo facendoci strada attraverso le piccole bestione malefiche; arrivati quasi all’entrata della casa che accoglieva il petalo caduto dal cielo, udimmo in una lingua sconosciuta delle parole incomprensibili, ma che non avrebbero preannunciato nulla di buono per la nostra compagnia.
                          Infatti, un demone di ghiaccio enorme e terribile, apparve alla nostra vista, ma, ormai abituati a queste comparse terrificanti, quasi con sprezzo del pericolo, iniziammo a combattere con quel grande demone azzurro alato.
                          Lo scontro fu molto breve, poiché, grazie alla nostra esperienza ed ai lunghi studi di anatomia, colpimmo il mostro nei suoi punti vitali. Dopo averlo ucciso, pensammo che le nostre fatiche sarebbero finite, bastava entrare, prendere il petalo e fuggire, ma non fu così…





                          Entrammo nel terzo livello di quel luogo oscuro ed all’interno, trovammo come un appartamentino, con tanto di mobili e di giaciglio ed un grande atrio con al centro un pentagramma. UN PENTAGRAMMA. Cattivo presagio…
                          Da un pentagramma possono essere evocate creature infernali e demoni di immensa potenza, e mentre pochi cercano il petalo, i più rimanevano a controllare che nulla venisse evocato da quell’altare dissacrato.
                          Io mi misi a cercare ovunque, ma invano; in ogni caso non volevamo smettere ci cercare. Quel petalo era troppo importante, e per quanto l’umanità possa essere ormai attraversata da corruzione, se quel petalo fosse stato usato dalla famiglia dei demoni, le anime di ogni genere sarebbero state dannate.
                          Mentre la nostra speranza di trovarlo andava sempre più affievolendosi, accadde ciò che non speravamo più che accadesse:. Il terreno iniziò a tremare, microscariche elettriche riempirono l’aria e tra il gelo del luogo e la tensione dell’aria, un demone di ghiaccio simile a quello che avevamo trovato prima di entrare, iniziò a comparire dinanzi a noi, passando dalla forma eterea a quella solida carnale.
                          Sembrava però molto più potente e forse era una reincarnazione di quello sconfitto in precedenza, più potente e forse più terrificante.
                          Era ovvio che in qualche modo egli era entrato in possesso del petalo o che ne abbia catalizzato qualche potere, fatto sta che pochi al mondo sarebbero stati in grado di poterlo raccontare…
                          I suoi incantesimi, incontrollabili
                          La sua potenza, ineguagliabile
                          La sua esistenza, incontrastabile da un uomo solo…
                          Ma noi non eravamo un uomo solo!
                          Esso, sicuro di sé, si prendeva quasi gioco di noi, e forse ne aveva quasi tutto il diritto.
                          I nostri fendenti gli infliggevano solo ferite superficiali ed i nostri incantesimi andavano quasi dispersi ed il mostro non barcollò neppure un secondo sotto i nostri colpi più potenti.
                          Stavamo perdendo la speranza di ucciderlo, ma accadde che un incantesimo, ancora oggi non so come, fece apparire ai piedi del demone il petalo.
                          Un istante, non misurabile neanche da un granello di sabbia di una clessidra, quanto breve, noi fissammo il petalo e gli occhi infuocati di gelo del demone.
                          Ci gettammo tutti sul petalo il più velocemente possibile: noi per primi ed il demone sopra di noi, fummo tutti sul petalo.
                          Lo prendemmo tutti con una mano e colpimmo il demone grazie alla forza infusa da esso: il demone morì e si vaporizzò davanti a noi, lasciando a terra solo pochi resti sedimentati.


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                          • #14
                            Colti da grande gioia, esultammo ad alta voce, poiché avevamo recuperato il petalo e ne avevamo anche testato alcune magiche proprietà, ma non lo potevamo tenere…
                            Uscimmo in fretta da quella disgraziata caverna, teatro di tante avventure e disavventure; ed all’uscita rivedemmo il sole ancora una volta…
                            Tornammo alla sede della gilda, e lì ben protetto, lasciammo il petalo, e questa meraviglia dell’universo sarà per sempre un dono per gli uomini e noi ne saremo per sempre i suoi custodi. Chissà che ciò non porti un po’ di benevolenza da parte degli dei…





                            E questa compagni, è la fine della storia di pochi reietti, diventati valorosi ed ammirati custodi del petalo ancestrale.



                            Sephirot




                            mio icq 236355685

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