Durante il mio breve soggiorno presso gli accoglienti porti della costa di Vesper, rimasi sconvolto da quel mare.
Senza fine si distendeva maestoso verso l'infinito, a est del mondo.
Se si parla con alcuni anziani marinai, questi sono soliti parlare della sua voce del mare, di un canto di varie sfumature, udibile solo da chi possiede i Suoi favori, solo dai pochi marinai che con il passare delle ere hanno stretto alleanza con Esso.
Un giorno, mentre assaporavo il mio idromele seduto su un grande scoglio, ebbi il grande onore di sentire quel canto favoloso. Per qualche istante, che durò per il mio punto di vista un anno intero, ho viaggiato per mondi strani, abitati da persone come noi, ma con usanze mai viste prima e che non sono descritte nelle cronache antiche di nessuna era.
Rimasi giorni senza mangiare e senza bere, disteso sul letto impagliato della taverna, meditando su quelle visioni.
Se ciò che avevo visto non era frutto di qualche incantamento o di qualche arte maligna, allora la domanda che sempre mi aveva assillato sin da piccolo aveva ora una risposta: Noi non siamo soli.
I mondi che il Mare mi aveva fatto vedere, al di là dei limiti estremi di Britannia, esistevano davvero, inesplorati dalla nostra gente ma vissuti da popoli che praticano arti nuove, che coltivano interessi nuovi, che fanno la guerra in modi nuovi.
Non era ancora maturo il tempo per dedicarmi alla ricerca di tale mondo, ma già il sapore di quelle terre era molto più vicino, trasportato dal nuovo vento che soffia da oriente e, ben presto, come ho sempre sognato, avrei potuto attraccare in quelle piane inesplorate.
coming soon uose
Senza fine si distendeva maestoso verso l'infinito, a est del mondo.
Se si parla con alcuni anziani marinai, questi sono soliti parlare della sua voce del mare, di un canto di varie sfumature, udibile solo da chi possiede i Suoi favori, solo dai pochi marinai che con il passare delle ere hanno stretto alleanza con Esso.
Un giorno, mentre assaporavo il mio idromele seduto su un grande scoglio, ebbi il grande onore di sentire quel canto favoloso. Per qualche istante, che durò per il mio punto di vista un anno intero, ho viaggiato per mondi strani, abitati da persone come noi, ma con usanze mai viste prima e che non sono descritte nelle cronache antiche di nessuna era.
Rimasi giorni senza mangiare e senza bere, disteso sul letto impagliato della taverna, meditando su quelle visioni.
Se ciò che avevo visto non era frutto di qualche incantamento o di qualche arte maligna, allora la domanda che sempre mi aveva assillato sin da piccolo aveva ora una risposta: Noi non siamo soli.
I mondi che il Mare mi aveva fatto vedere, al di là dei limiti estremi di Britannia, esistevano davvero, inesplorati dalla nostra gente ma vissuti da popoli che praticano arti nuove, che coltivano interessi nuovi, che fanno la guerra in modi nuovi.
Non era ancora maturo il tempo per dedicarmi alla ricerca di tale mondo, ma già il sapore di quelle terre era molto più vicino, trasportato dal nuovo vento che soffia da oriente e, ben presto, come ho sempre sognato, avrei potuto attraccare in quelle piane inesplorate.
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