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l'alleanza dell'ascia d'orata [ga-bga]

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  • l'alleanza dell'ascia d'orata [ga-bga]

    Storia dell'alleanza tra Ga e Bga, dal punto di vista di uno Spirito Vagante, membro Ga:
    __________________________________
    Premessa all’alleanza tra GA e BDA.

    L’ALLEANZA DELL’ASCIA.

    Chi vi scrive e' uno spirito Vagante. Non vi diro' il mio nome, cosa di poco conto, ma inizio subito a raccontarvi cosa e' accaduto di recente.

    Lo stregone era seduto di fronte alla pietra con su incise le due lettere “GA”.

    …Fuori dalla finestra in pietra si scorgeva una nube nera che veniva nella loro direzione. Erano più o meno le sei del pomeriggio, La stanza era immersa in una insolita calma. Le deboli luci provenienti dalle Fiaccole disposte sulla fredda parete di pietra illuminavano il volti dei suoi uomini.
    Lo stregone era teso, e preso nei suoi pensieri, Era li da almeno due ore, prima che gli altri arrivassero per riunirsi a discutere. Di fronte a lui, in piedi, c’erano il negromante crono, affiancato dai tre guerrieri, Korgan, Satara e Boldoz. Il Vecchio Thamoir invece, stava in disparte, appoggiato ad un muro.
    Quest’ultimo sembrava visibilmente preoccupato…
    <”Forse non dovremmo fidarci di loro, non li conosciamo, chi sono?”>… inizio Thamoir.
    Battlew lo guardò annuendo, <” non abbiamo altra scelta, Thamoir”>.

    Il tempo diveniva sempre più scuro, le nubi sembravano muoversi più rapidamente del consueto. Una leggera breccia spirava da nord. I Sei conoscevano le fatiche che avevano affrontato per salvaguardare l’ascia d’orata, cimelio della loro genia da tempo immemorabile. Ora che erano rimasti soli, sapevano bene che non dovevano fallire.
    Prima di approdare qui, essi abitavano nella lontana Avalo, assieme alla loro stirpe. Erano sconosciuti al resto del mondo e sussistevano con i frutti della loro terra. Il Loro numero non era superiore a quello che poteva contare una cittadina di campagna, ma avevano edificato un grande castello dove si riunivano per le discussioni. Non possedevano una particolare gerarchia militare, del resto, non conoscevano guerre. Gli anziani erano considerati i saggi, mentre i più giovani si allenavano nelle arti della spada. Particolare interesse aveva l’arte del veleno, accresciutasi nel tempo grazie ad una particolare pianta velenosa e maligna, che cresceva ad Avalo, mortale se ingerita anche in piccolissime dosi.
    L’unica loro preoccupazione era rappresentata da una antica reliquia. Nessuno sapeva con esattezza da dove prevenisse. I saggi pensavano che molto tempo addietro, dei maghi l’avessero abbandonata sull’isola, nel tentativo di liberarsi per sempre della maledizione che quell’ascia sembrava portare con se. Altri, ancora, credevano che una divinità maligna l’abbia creata per fini maligni, e lasciata sulla sommità del violento vulcano inattivo che sovrastava la cittadina, e dominava di fatto l’isola. L’ascia d’orata aveva una scritta runica sul manico e sul fronte della lama. Chi tra gli abitanti di Avalo praticava la magia, aveva studiato a lungo quelle iscrizioni per capire cosa significassero, ma con sdegno, erano soltanto riusciti a comprendere che entrambe le scritte nascondono una forza maligna, capace di infondere istinti assassini a quello sventurato che la brandisse nelle mani.

    Nonostante gli avvisi dei maghi riguardo la sua pericolosità, ebbero origine diverse contese che avevano di mira l’ascia d’orata. Per diversi anni più di una guerra fratricida aveva devastato e impoverito Avalo. Infine i Saggi di Avalo la presero in custodia, e la protessero con un incantesimo, rendendola incredibilmente pesante e fredda da portare per la maggioranza delle persone comuni. Cambiarono inoltre il suo aspetto, camuffando la sua naturale lucentezza derivante dal materiale pregiato con cui era fatta, e donandogli invece un colore opaco.
    Infine, stabilirono che un uomo, addestrato appositamente dalla nascita, avesse il compito di celarla agli occhi degli altri, e custodirla. Egli sarebbe stato aiutato da un consiglio di “protettori”, anche essi votati dalla nascita al loro compito.

    <”Tutto questo e’ ridicolo”> disse Crono. <”Prendiamocela con la forza, Diamine! Devono darcela Ora! Non voglio assoggettarmi a loro! …>” emise un lungo sospiro, poi continuò <”… sono passati due mesi da quando abbiamo lasciato la nostra isola. Abbiamo votato di proteggerla e per questo abbiamo dovuto abbandonare Avalo. Siamo infine arrivati qui stremati senza risorse, questa fredda torre e’ tutto ciò che abbiamo…>” la sua voce si fece incalzante, mentre avanzava diritto verso Battlew <” Ci Hai portati qui dicendoci che era il posto più sicuro per l’ascia, e guarda in che situazione siamo ora!>

    <” Abbiamo deciso assieme cosa fare, ricordi?”> … sospiro, <”l’ascia e’ andata perduta poco tempo dopo il nostro arrivo su queste terre, …”> sospiro <” avremmo dovuto proteggerla meglio, ma quel che e’ fatto e’ fatto, non siamo qui per recriminare sul passato, ma per decidere del nostro futuro”>.

    D’un tratto il vento che prima fischiava attraverso le strette finestre della sala in pietra, cessò. Seguirono alcuni secondi di silenzio. I guardiani erano pensosi ed indecisi, in fine Korgan disse sorridendo: < E’ vero, non c’e’ altra soluzione che allearci con loro se e’ vero che hanno ritrovato l’ascia. Loro sono numericamente più di noi, non possiamo sfidarli in campo aperto, ne con una sortita per riprenderci la nostra ascia … infatti il loro castello e’ troppo ben protetto, quindi…>”.
    Battlew lo interruppe quando stava ancora finendo “<… quindi non ci rimane che allearci. Come sapete sono venuto a conoscenza che avevano ritrovato l’ascia, tramite il loro capo, lo conosco da quando siamo arrivati, conosco le sue ambizioni e la determinazione con la quale le persegue. Fidatevi…”> guardò poi gli altri e continuò <” egli ha bisogno di noi per acquisire sempre maggiore potere in queste terre, d'altronde, lui possiede ciò che a noi e’ più caro.

    Cosi facendo Battlew si alzò dalla rude sedia, si scrollo il mantello, e usci dalla stanza, dirigendosi dove tenevano i destrieri. <”Forza, abbiamo un’alleanza da portare a termine”>. Il vento sibilava mentre i sei lasciavano il castello a cavallo.

  • #2
    funfa

    Combattente dell'I.B.A.L.F.C. [Io Bestemmio A Loop Fans Club™]
    E..comunque siamo tutti un po' inside

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