A voi che potete godere della luce del sole..
Salve oh valorosi, sono Lord Drake della nobile casata dei Syndelaith, o perlomeno ciò che ne rimane.. da molti anni sono rinchiuso in un corpo , sospeso tra il regno dei vivi e quello dei morti,destinato a vivere in eterno.. e perché? Per quale motivo , vi chiederete voi… per l’essere un umano.. per essere oggetto di passioni e sentimenti. Con questa lettera conoscerete la storia di un uomo ormai distrutto e costretto in una forma immonda. Ero un paladino un tempo, un nobile condottiero.. ero felicemente sposato e con il sangue e i combattimenti mi conquistai il titolo di Lord. Il cavalierato mi concesse il dominio di una rocca fra le montagne e lì passai i miei anni felici. Un giorno mentre esploravo un territorio con un manipolo di cavalieri mi apparve un’angelica visione.. una ragazza… in mezzo ad una foresta quella splendida creatura avvolta da vesti bianche rapì il mio cuore, mi avvicinai quasi sospinto dalla tenue brezza fresca che spirava quel giorno.. tra noi sbocciò presto l’amore e ripudiai mia moglie..
Io e la fanciulla , Kalia così si chiamava, conducemmo una vita felice per molti anni fino a quando non mi apparve un dio in sogno.. mi rivelò della imminente distruzione di un isola , di cui per l’immenso dolore e rammarico , non citerò il nome ne oggi ne mai.. In quelle terre regnava la luce sotto il patronato di un Gran Sacerdote che conduceva il popolo sulla via della rettitudine.. ma commise un grave errore sfidando, per superbia, gli dei da lui tanto amati. Un cataclisma stava per colpire l’isola… mi era stato dato il dono di impedirlo e salvare migliaia di vite innocenti da un sì truce destino che si stagliava davanti a loro sempre più vicino... Lasciai la mia rocca e raggiunsi l’isola ormai prossima alla rovina.Gli dei mandarono avvertimenti nei giorni precedenti alla tragedia, e attendevano , in attesa.. trattenevano il respiro aspettando quella singola parola , quel singolo urlo , che avrebbe salvato l’isola.. ma nessuno fece nulla. Arrivato al tempio nella mia mente furono inculcati , dai sacerdoti di quella terra, pensieri oscuri, dubbi… dubitavo dell’amore di Kalia.Le emozioni forti , tipiche degli umani , e i sentimenti mi travolsero con un forte vento invernale ed accecarono i miei occhi mortali portandomi alla follia. Tornai alla rocca ignorando il cataclisma che si scatenò con tutta la sua furia, il terremoto giunse fino a me e mentre discutevo con Kalia delle candele caddero a terra incendiando un grande tappeto ,il fuoco ci circondò, spinsi Kalia sfogando la furia che si celava in me, lei inciampò rovinosamente e cadde fra le fiamme ormai duplicate. Vidi il suo corpo essere lentamente consumato dal fuoco, la liscia pelle si increspava e scuriva come carta bruciata, lanciò un terribile urlo e con le sue ultime forze mi maledisse.. parole immonde fluirono dalle sue dolci labbra che tempo prima bramavo più di ogni altra cosa. Le fiamme mi consumarono e il mio corpo si rigenerò in questa forma orrenda e senza razza o identità , la mia fortezza sprofondò nelle viscere della terra e ora in essa dimorano orrende creature… e così ho dimenticato il calore della vita, la luce del sole sul mio corpo , la freschezza dell’acqua di sorgente..dovete aiutarmi..
Aspetterò coloro di voi che desiderano donarmi aiuto presso la banca della città che voi chiamate Skara Brae alle ore 21 e 30 di quest'oggi... (29 luglio)
Voglio trovare pace..
Lord Drake Mc Cay della Casata dei Syndelaith
Salve oh valorosi, sono Lord Drake della nobile casata dei Syndelaith, o perlomeno ciò che ne rimane.. da molti anni sono rinchiuso in un corpo , sospeso tra il regno dei vivi e quello dei morti,destinato a vivere in eterno.. e perché? Per quale motivo , vi chiederete voi… per l’essere un umano.. per essere oggetto di passioni e sentimenti. Con questa lettera conoscerete la storia di un uomo ormai distrutto e costretto in una forma immonda. Ero un paladino un tempo, un nobile condottiero.. ero felicemente sposato e con il sangue e i combattimenti mi conquistai il titolo di Lord. Il cavalierato mi concesse il dominio di una rocca fra le montagne e lì passai i miei anni felici. Un giorno mentre esploravo un territorio con un manipolo di cavalieri mi apparve un’angelica visione.. una ragazza… in mezzo ad una foresta quella splendida creatura avvolta da vesti bianche rapì il mio cuore, mi avvicinai quasi sospinto dalla tenue brezza fresca che spirava quel giorno.. tra noi sbocciò presto l’amore e ripudiai mia moglie..
Io e la fanciulla , Kalia così si chiamava, conducemmo una vita felice per molti anni fino a quando non mi apparve un dio in sogno.. mi rivelò della imminente distruzione di un isola , di cui per l’immenso dolore e rammarico , non citerò il nome ne oggi ne mai.. In quelle terre regnava la luce sotto il patronato di un Gran Sacerdote che conduceva il popolo sulla via della rettitudine.. ma commise un grave errore sfidando, per superbia, gli dei da lui tanto amati. Un cataclisma stava per colpire l’isola… mi era stato dato il dono di impedirlo e salvare migliaia di vite innocenti da un sì truce destino che si stagliava davanti a loro sempre più vicino... Lasciai la mia rocca e raggiunsi l’isola ormai prossima alla rovina.Gli dei mandarono avvertimenti nei giorni precedenti alla tragedia, e attendevano , in attesa.. trattenevano il respiro aspettando quella singola parola , quel singolo urlo , che avrebbe salvato l’isola.. ma nessuno fece nulla. Arrivato al tempio nella mia mente furono inculcati , dai sacerdoti di quella terra, pensieri oscuri, dubbi… dubitavo dell’amore di Kalia.Le emozioni forti , tipiche degli umani , e i sentimenti mi travolsero con un forte vento invernale ed accecarono i miei occhi mortali portandomi alla follia. Tornai alla rocca ignorando il cataclisma che si scatenò con tutta la sua furia, il terremoto giunse fino a me e mentre discutevo con Kalia delle candele caddero a terra incendiando un grande tappeto ,il fuoco ci circondò, spinsi Kalia sfogando la furia che si celava in me, lei inciampò rovinosamente e cadde fra le fiamme ormai duplicate. Vidi il suo corpo essere lentamente consumato dal fuoco, la liscia pelle si increspava e scuriva come carta bruciata, lanciò un terribile urlo e con le sue ultime forze mi maledisse.. parole immonde fluirono dalle sue dolci labbra che tempo prima bramavo più di ogni altra cosa. Le fiamme mi consumarono e il mio corpo si rigenerò in questa forma orrenda e senza razza o identità , la mia fortezza sprofondò nelle viscere della terra e ora in essa dimorano orrende creature… e così ho dimenticato il calore della vita, la luce del sole sul mio corpo , la freschezza dell’acqua di sorgente..dovete aiutarmi..
Aspetterò coloro di voi che desiderano donarmi aiuto presso la banca della città che voi chiamate Skara Brae alle ore 21 e 30 di quest'oggi... (29 luglio)
Voglio trovare pace..
Lord Drake Mc Cay della Casata dei Syndelaith
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