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La nascita di un Ducato

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  • La nascita di un Ducato

    Era una bella giornata, avevo accumulato il mio piccolo tesoro con la solita “gitarella” allo shame ed ero in procinto di tornare a casa quando in lontananza sentii un grido. Pensai fosse il solito giovanotto armato di pentole e mestolo che in cerca di avventura si fosse imbattuto in un ettin o qualcosa di simile. Al mio arrivo la situazione che avevo davanti mi lascio senza fiato. C’era un corpo per terra, maledizione ero arrivato tardi! Il corpo all’improvviso si mosse, il ragazzo era ancora vivo! Mi avvicinai e chiesi al ragazzo mentre cercavo di curare le sue gravi ferite: < come ti chiami?>.
    Lui rispose: < Vhelter… sto per morire?>
    < Non ti preoccupare andrà tutto bene >, in realtà il ragazzo stava lentamente raggiungendo i suoi antenati. Il fatto strano era che le sue ferite esterne erano da poco conto, invece presentava grosse emorragie interne. Da li a pochi secondi il ragazzo mi morì tra le braccia.
    Seppellii il cadavere e mi misi a pensare che non poteva essere stato un Ettin a fare questo al ragazzo, avevo già visto morire alcuni guardie sotto i colpi di queste creature e sapevo per certo che le ferite mortali erano sempre quelle esterne.
    Decisi di recarmi in città dove avrei potuto vendere gli oggetti ricavati dal dungeon e avrei cercato i parenti del ragazzo.
    Non ci misi molto a trovare i genitori del ragazzo, gli raccontai tutto e mi chiesero di trovare il maledetto che aveva ucciso il loro figlio.
    Chiesi in giro ai miei soliti informatori e venni a conoscenza che un certo Kladev stava cercando un acquirente per certa roba scottante.
    Fingendomi un poco di buono mi recai all’appuntamento. Arrivai in orario sennonché qualcuno mi aveva preceduto, qualcun altro stava trattando col criminale. Dopo qualche minuto il secondo uomo diede le spalle a Kladev che lo pugnalo. Io sguainando la spada accorsi per arrestare il criminale in modo che pagasse per i suoi crimini.
    Purtroppo Kladev aveva dei complici che lo teletrasportarono via. Poco dopo giunsero le guardie che mi accusarono di omicidio, vane furono le mie parole, fui costretto a fuggire come un volgare ladro.
    Il fatto di non essere riuscito a catturare Kladev mi rendeva furioso cosi come l’inefficienza delle guardie.
    Consumai quasi tutti i miei risparmi ma alla fine riuscii a trovare il rifugio del maledetto, quando seppi il nome della città dove era posizionato il suo covo rimasi senza parole: Trinsic!
    Avevo sentito che a Trinsic come in altre città il caos dilagava ma non pensavo a questi livelli: criminali camminavano indisturbati e quando passavano vicino alle guardie, quest’ultime si voltavano dall’altra parte. Ero disgustato da tutto ciò, ma nonostante tutto dovevo compiere la mia missione. All’arrivo, davanti alla tana dell’assassino, c’era lui ad aspettarmi. Naturalmente sapvevo che non era solo, ma neanche io mi ero recato li senza protezione; avevo convinto alcune guardie a fare qualcosa per il crimine dilagante ed esse avevano accettato.
    La battaglia era cominciata e, anche se sembro durare un’eternità, dopo qualche minuto era già finita. Io ero rimasto solo contro Kladev e tre dei suoi quando un ombra con un simbolo a forma di serpente argentato con tre colpi piazzati elimino i compagni di Kladev, quest’ultimo capita la situazione si sdraio a terra.
    Mi avvicinai al mio salvatore che si allontanò non prima di avermi detto: < Hai dimostrato coraggio giovane Traunt e per questo meriti di vivere per servire Lord British. Ti fornisco il titolo di reggente del Ducato di Trinsic. Ufficialmente non avrai nessuno potere sulla città ma confido sulle tue capacità per radunare un’armata per liberare Trinsic e le altre città dall’ombra del caos. Buona fortuna Traunt. >

    Ora mi ritrovo a capo di un Ducato nella lotta contro il caos in ogni sua forma. Per ora non ho le forze necessarie per la difesa della città ma non per questo mi do per vinto; per poter acquisire un esercito tale da fronteggiare il male confido in voi giovani avventurieri che avete sentito la mia storia.
    ICQ: 199261103




    E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
    Giovanni, III, 19

  • #2
    GDR OFF

    Bella storia mi piace spero che possiate essere nostri alleati nella lotta contro il caos!

    Gdr On

    Le porte del castello si spalancarono ed una potente folata di vento gelido investì la stanza. Una esile figura si avvicinava velocemente al trono sorreggendosi su un ricurvo bastone.
    Le guardie tutte si inchinarono al suo passaggio liberando la strada dell'immenso salone.
    Il re sussultò alla vista del suo primo consigliere ridotto in quello stato.
    Dopo un attimo di esitazione i 4 uomini in corazza ai lati del re si mossero all'attacco.
    Sardar puntò il suo bastone e sfoderò la spada, arcane parole sembrarono giungere dal profondo dell'abisso e la stanza stessa sembrò piombare nell'oscurità di una notte senza luna.
    Due Inquisitori cercarono di colpirlo sui lati ma le loro lame furono deviate da un arcano scudo di energia, in un attimo dal bastone del mago una saetta incandescente colpì i due inquisitori abbattendoli al suolo.
    Il re si alzò in piedi e disse alle sue guardie di intervenire ed arrestare il fuorilegge. Ma proprio mentre le altre due guardie incalzavano il mago che, difendendosi con la lama incantata, alternava potenti incantesimi a rapidi movimenti per schivare i colpi, un solo cavaliere si fece avanti bloccando l'attacco di un inquisitore e disarmandolo in un istante, portandogli poi a lama al petto come a minaccia di una rapida morte se avesse tentato pasi falsi.
    L'ultimo inquisitore depose le armi spontaneamente. Il re sbalordito dalla scena chiese ai cavalieri di intervenire ma essi non si mossero. Poi Korad si tolse l'elmo, sfoderò dalla sua cappa bagnata dei documenti e li consegnò al re. Egli lesse attentamente ed ebbe un sussulto.
    Korad e sardar furono riabilitati per la lro fedeltà nello sventare i piani contro il regno orditi dagli inquisitori. Sardar mostrò allora un vasto esercito che si stava spontaneamente radunando a Trinsic e convinse allora il suo signore che le virtù celate nel cuore del suo popolo si stavano risvegliando, non aveva bisogno dll'aiuto della chiesa per sventare la minacia del caos.
    Sardar e korad erano nuovamente in viaggio, in direzione di Trinsic. Adesso dovevano solo far firmare quel patto...

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    • #3
      ricordati sempre che Trinsic è la città dell Onore...
      e ti auguro assieme a esso anche una grande gloria

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      • #4
        con tutte le mie forze cercherò che, non solo a trinsic, sia rispettato l'nore non solo degli alleati ma anche dei nemici per quanto essi siano malvagi
        ICQ: 199261103




        E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
        Giovanni, III, 19

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        • #5
          [GDR/off]

          Non vorrei scoraggiarti ma ti sei scelto la cittò migliore vicino al gate c'è la sede -A-..... a te il resto del pensiero

          [GDR/on]
          .....Ma il giovane guerriero non sapeva che proprio nelle vicinanze della città, non era il crimine a farla da padrone ma l'inferno stesso..
          Al limitare della città sorgeva quello che noi tutti definiamo l'inferno, il territorio dei demoni angeli...
          Riuscirà il nostro eroe a salvare la bella trinsic?
          Per scoprirlo fatevi un giretto e contate i cadaveri

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