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[Background] Il Silver Order!

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  • [Background] Il Silver Order!

    ^_^ Lo mando subito anche all'indirizzo postato nel "conciglio dei lord". Lo metto qui solo per farvi vedere com'e', fatemi qualche commento se vi va.

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    Buio.
    Un'oscurita' dominata da un fuoco tremulo, un fuoco di tanto in tanto mosso da un bastoncino ormai annerito dall'uso, annerito quanto l'anima di colui che lo padroneggia. Odore di rum che impregna l'aria. Urla, strepitii, risate, rumore di acciaio contro acciaio, forte odore di donna. Ma colui che osserva perso il baglione nell'oscurita, non ode, non vede, non accusa gli odori. Due occhi penetranti da felino lo fissano dall'altra parte del focolare.
    "In cosa credi, tu?"
    La domanda saetta nell'aria come una freccia ghiacciata, andando a colpire la parte piu' intima dell'uomo che giocherellava col bastoncino, perso nei meandri della sua mente. Cio' che lui e suoi compagni avevano passato nell'ultimo anno aveva distolto la sua attenzione da cio' che viene chiamato "ideale", o da alcuni "sogno"... La loro meditazione e' stata duramente provata dalla fame, dal freddo, dal sangue versato, dalla fatica... Dal rimorso... Dalla nostalgia. Nostalgia per una casa e una terra che non c'era piu', bruciata nel gorgo degli anni dall'animo corrotto dell'uomo stesso. Il regno di di Injzian, la roccaforte del Lorderon meridionale in cui era nato, aveva resistito a tutto: guerre ad orchi e draghi, l'avvento dell'orda e della legione infuocata che avevano distrutto mondi interi non erano riusciti a piegare le roccie della citta', e si ricordo' come da bambino cio' lo avesse riempito di orgoglio e di amore per la giustizia, di una speranza di poter cambiare il mondo che credeva non avrebbe perso mai. Ma si sbagliava. Era passati solo dei mesi, eppure il tempo in cui egli abitava ad Injzian sembrava appartenere ad un'altra era. Un tempo lontano, in cui egli aveva un nome... Un nome...

    Le pesanti porte della sala reale della citta' di Injzian si spalancarono di botto, i cardini quasi portati alla rottura. Due uomini ed un nano, portanti tutti e tre l'armatura argentea, entrarono a grandi passi nella sala, facendo riecheggiare il rumore delle pesanti armature, i cui pezzi cozzavano l'uno contro l'altro. Le armature erano di una fattura sublime, interamente in argento lavorato con fini decorazioni e intarsi runici, tesi a rafforzare le difese del materiale. Sul petto e sulla schiena dominava il bassorilievo di un grande dragone, il simbolo del regno del Lorderon, mentre le spalle dell'armatura avevano intarsiato in roccia lavica la "S", simbolo del Silver Order, la guardia giurata del regno. Solo un attento esame avrebbe potuto pero' rivelare questi dettagli; il bellissimo colore dell'argento era infatti difficilmente identificabile sotto il sangue che ricopriva quasi interamente le armature.
    I tre avanzarono nella sala regale deserta, e si fermarono nei pressi del trono, inginocchiandosi e rialzandosi. Si osservarono l'uno con l'altro, in un silenzio di pietra che nessuno osava interrompere...
    "Questa situazione non puo' andare avanti" disse improvvisamente uno degli uomini, con l'armatura piu' pesante e scalfita. Il nano si sedette per terra con un sospiro, e prese a ad asciugare la spada intaccata dalle viscere di decine di sfortunati.
    "Cosa vuoi dire?" Una domanda retorica. Il dolore albergava negli occhi di entrambi gli uomini.
    "Lo sai benissimo. E' la terza rivolta questo mese. Da quando la legione infuocata e' stata scacciata dalle nostre terre, le persone sono cambiate. Il vizio alberga in ogni dove, l'opulenza ha reso debole e grassa una piccola parte della popolazione... E sta facendo morire la restante di fame."
    L'uomo con l'armatura leggera distolse lo sguardo, fece alcuni, stanchi passi e si sedette pesantemente sul trono del sovrano. Poi disse:
    "Facciamo unicamente il nostro dovere. A nessuno puo' piacere uccidere degli innocenti affamati, ma e' cio' che il re ci ha ordinato. La nostra fedelta' e' da sempre totale, l'hai dimenticato?"
    "Assolutamente no" si affretto' a rispondere "La nostra fedelta' al regno e' indiscussa, noi siamo l'Ordine d'Argento, e da oltre mille anni siamo i difensori delle mura cittadine!"
    Il nano sbotto' in una risata silenziosa. Gli uomini lo guardarono stancamente.
    "Tuttavia, l'attacco al tempio... E' stato strano..."
    Entrambi alzarono gli occhi a fissare l'uomo con l'armatura pesante. Sapevano di cosa stava parlando. Un manipolo di affamati aveva attaccato il tempio in onore dell'Enziano in cerca di cibo e denaro, e i sacerdoti non avevano opposto alcuna resistenza.
    In piu' di mille anni di storia, nessun tempio Enziano era mai stato violato. Il Maestro aveva sempre aiutato i suoi sacerdoti, li aveva resi forti e veloci, aveva reso piu' robuste le mura dell'edificio... Ma stavolta no. I sacerdoti avevano lasciato passare la gente, il tempio sembrava come morto. Una fatto di questo genere era, agli occhi di molti, passato inosservato. Ma per i tre che avevano passato la vita a difendere le leggi della citta' e dei templi, non era cosi'.
    "Comincio a temere" continuo' l'uomo "che il nostro mondo stia andando verso il disastro. Senza accorgersene. Come un grifone cieco che va a suicidarsi contro una parete di montagna. Il re e' debole e morente, i suoi figli non sanno trovare un accordo per la successione poiche' troppo avidi; i nobili combattenti sono diventati dei mercanti ricchi e debosciati, in grado solo di soddisfare i propri luridi vizi. E i nobili nani delle antiche casate..." fece una pausa per osservare i tristi occhi della bassa figura accanto a lui "... Se ne sono andati tutti. Forse la loro vista e' stata piu' lunga della nostra." Il ricordo torno, con una fitta di dolore, al suo tutore Nicolae... Non era stato diverso dal solito, quel giorno. Scherzoso come sempre.... Ma se ne stava andando. Non erano mai le parole, in lui, a parlare. Erano sempre stati i fatti. Se n'era andato, senza voltarsi.
    "Forse" concluse ripensando alla giornata appena vissuta "l'Enziano stesso di ha abbandonati."
    Nessuno disse niente per confermare quell'idea, che si era tristemente radicata nell'animo di ciascuno di loro.


    ----- Fine prima parte
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    ICQ:150248110

  • #2
    Quella notte, l'uomo fece un sogno. Nel sogno vide sua sorella, la sua amata sorella, in alto rispetto a lui, inginocchiato nudo su una pietra aguzza e tagliente... Lei lo guardava volando, accanto alle sagome dai contorni ormai perduti dei suoi genitori... E accanto a loro, sopra di loro, tutto attorno a loro una luce li illuminava. Non era una luce calda e accogliente come un cielo di primavera; era piuttosto una luce fredda e spietata, una luce vera, senza l'ipocrisia del dubbio.. Una luce pero' viva, viva e fresca come un cielo estivo dopo una violenta tempesta, l'azzurro che solo il vento dopo aver spazzato via le nubi puo' creare.
    E, non sa come, fu proprio la luce a parlare, con voce imponente, direttamente alla sua mente. Ogni parola lo schiacciava verso il basso tagliandogli le ginocchia contro le rocce, ma sembrava avere il potere di schiarire la sua mente dai dubbi... Di liberarla dai tormenti e dalle incertezze...
    "Il tuo mondo si sta disfacendo, soldato. La mia grazia lo ha abbandonato, ed e' ora destinato ad estinguersi sotto la potenza della natura madre, ancora devastata dalle piaghe della legione. Tu salverai te stesso e le persone che reputi d'onore, e compierai la santa missione per la riedificazione della civilta'! Domani stesso partirai, senza voltarti, verso nord. Andrai nelle terre selvagge degli orchi, e li' cercherai un passaggio presso le rovine di Kharadras.. Le rovine ti porteranno fino al centro della terra, e li' dovrai risalire, e laddove tu uscirai sara' una citta' sacra all'Enziano, ed edificherai un nuovo mondo.
    Quando fui mortale fra i mortali, passai gran parte della mia vita nel mondo che presto vedrai, e li lasciai delle reliquie. Sara' tuo compito ricercare i Sette Tomi della Saggezza Enziana; solo allora, quando tu e la tua gente avrete compiuto la cerca di Forza, Disciplina, Saggezza, Conoscenza, Giustizia, Saldezza e Pazienza, potrete ritenere concluso il vostro mandato e nominare dei successori per l'edificazione di una nuova civilita'. La speranza e' solo nelle vostre mani."

    L'indomani, un manipolo di pochi uomini lascio' in gran segreto Injzian, diretto verso nord. Grandi terremoti e catastrofi naturali si verificarono in quel giorno. Gli occhi degli uomini, bagnati dalle lacrime, non potevano voltarsi, ma sapevano che avrebbero visto solo una colonna di fumo laddove una volta vi erano i loro amici, i loro amori, tutto cio' in cui credevano.

    "In cosa credi, tu?"
    L'arrivo di un'altra domanda come la prima strappo' l'uomo al vortice dei ricordi. Fisso gli occhi felini e feroci dell'uomo che sedeva di fronte a lui. Cerco dentro di se risposte che erano da troppo tempo sepolte sotto la polvere.
    "Un tempo credevo che gli dei avessero dato la possibilita' agli uomini di interpretare le loro leggi e di praticarle nella vita comune.
    Cio' mi ha fatto perdere ogni cosa."
    Il pirata che aveva di fronte scorse qualcosa nel suo sguardo. Un lampo, un ricordo, una fiamma antica.
    "In cosa credo, ora? Nella sopravvivenza. Credo nel dolore, e nell'amicizia. Credo in cio' che posso vedere e toccare. Credo che le leggi degli dei Siano il mondo in cui viviamo, e che quindi non richiedano alcuna interpretazione. Credo che non esista un unico uomo in grado d'essere guida per tutti gli altri, poiche' ognuno e' la guida di se stesso. Io credo nella battaglia."
    "Allora ci intenderemo" disse rapidamente, l'espressione cacciatrice volta a formare un sorriso. Si eresse in piedi, alzo la bottiglia ormai vuota, richiamando il silenzio attorno a se.
    "Amici pirati, un attimo di attenzione! Gli uomini che abbiamo qui, sono dei mercenari, servono solo se stessi, come noi facciamo!"
    Risate e assensi piovvero dalla folla sbronza. Poi l'uomo che si faceva chiamare Jolly Roger si volse di nuovo verso il gruppetto di avventurieri.
    "Noi stiamo partendo alla volta di britannia, per portare il saccheggio e il caos nelle case di coloro che sono ricchi ed opulenti. Li' vi e' un uomo, che comanda un intero continente: il suo nome e' Lord British, e pretende d'essere guida per tutti gli uomini, esattamente come dicevi tu! Phua! Io caco nell'anima di British!"
    Altre risate e forti assensi.
    "Venite con noi, e potrai fare tutto cio' in cui credi. Potrai FARLO! Potrai combattere, potrai soffrire, potrai gioire, potrai annientare coloro che vogliono essere le uniche guide per il mondo! La nostra avventura sta per cominciare, e voi dovete unirvi a noi!"
    Vi fu un lungo silenzio... Poi l'uomo, che era ancora seduto con il ramoscello ormai ridotto ad un mozzicone, paro'.
    "Non possiamo. Non ancora. L'unico modo che conosco per sopravvivere in battaglia e' la disciplina marziale, e per ottenerla in questo nuovo mondo ci vorra' tempo." Si alzo, e si mosse negli alberi morti e secchi, e i suoi compagni si alzarono con lui, a scrutare quel cielo alieno in una citta' morta, che pure fu sacra all'Enziano... Umbra.
    "Su questo suolo sacro fonderemo le basi della nostra organizzazione, proteggendolo ad ogni incursione e da ogni nemico. Ci alleneremo, recluteremo soldati, e quando saremo pronti scenderemo in battaglia, poiche' la battaglia e' l'unico modo che ci e' noto per vivere!
    E in quel momento, i nostri servigi saranno per chi sara' disposto a pagarci meglio. Ci occorrono soldi... " Alzo lo sguardo al cielo "... Per una cerca. Molto importante. Quindi, Jolly Roger, allora potra' accadere che le nostre spade si incrocino.." Sorrise, un sorriso astuto ma sinceramente amichevole.
    L'Ammiraglio sorrise di rimando.
    "Cosi' sia! Che siate con noi a combattere la falsita' che tanto odiate, oppure che siate contro di noi a combattere per i soldi che tanto ambite, ci rivedremo sui campi di battaglia. UOMINI! per l'Ordine d'Argento, in alto le bottiglie!"
    Vi furono inneggiamenti di vario tipo, risate e gesti osceni da parte della colorita ciurma.
    I mercenari sorrisero, e si voltarono per andarsene nell'ombra. Solo uno rimase... Diede una pacca sulla spalla a Roger, e gli disse:
    "Sono sicuro che avrete fortuna!.... Che l'Enziano illumini il vostro cammino!"
    E anch'egli spari' nell'oscurita'.
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    • #3
      bellissimo bg complimenti...grazie per la mia comparsa ne sono onorato

      Il forum dei pirati
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      • #4
        molto molto bello complimenti!
        Socrate: sapere di non sapere e' la prima forma di sapere.

        Leonardo Da vinci: la musica e' la figurazione dell'invisibile.

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        • #5
          beh ne e valsa la pena leggerlo tutto.
          complimenti per la storia

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