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Nebbia
Passi pesanti nella nebbia,in piena città di Britain,soffocata dal nulla bianco che inghiotte anche le deboli lanterne delle vie,cammino accompagnato dal rumore dei miei passi,di quel tacco,i cui lati vi è incrostato sangue e fango...l'umidità pesante percuote i miei muscoli che leggermente fremono per il disagio,non mangio da ieri,credo non ricordo bene l'ultimo mio pasto,non mi aiuta a ricordare cosa ho mangiato nemmeno quel piccolo pezzo di carne incastrato nei denti,forse cinghiale o forse carne umana.
La seconda ipotesi mi dà un senso di irrealtà,che provo più volte a scacciare invano,poichè la mia pazzia ormai regna anche sulle mie ultime volontà celebrali.
Mi distraggo dai miei pensieri,guardando quel vecchio ranicchiato per terra,sopra quei ciottoli bagnati.un vecchio sporco con la barba lunga che trema incessantemente,con lo sguardo fisso su un sasso ai suoi piedi,percosso da tosse il vecchio si piega e vomita una pozza di sangue...
Stà morendo,inghiottito anche lui da questa nebbia.
Lo guardo alzarsi faticosamente,con il viso stravolto e con rivoli del suo sangue uscire dalla bocca,lo vedo aggrappato alle assi di quella parete,allontanarsi e sparire nel nulla.
Riprendo il cammino,lungo la strada della città...i miei passi ora si mischiano a risa e canti,una taverna,è l'unico posto dove trovare gioia,comprata con del vino o sidro.
Così scorgo le luci e l'insegna della taverna di Britain,è un buon invito per un'errante,tanto che vi entro senza pensarci due volte.
Nei primi passi dentro la taverna il mio olfatto fù invaso dal puzzo eccessivo di vino,sembrava che quelle marcie pareti ve ne erano intrise,inoltre dentro a differenza di fuori regnava un'altra nebbia,provocata dal fumo d'oppio e tabacco.
I tavoli erano per la metà occupati,da relitti umani,contadini con pochi stracci che fissavano il loro boccale...le uniche risa provenivano dal tavolo in fondo,ove vi si vedeva un gruppo di guardie della città,lo capì dal simbolo di Lord British ricamato sui loro mantelli di tessuto pregiato.
Due squaldrine,erano contese da quelle guardie,inoltre il tavolo era imbandito di salumi e porchetta...ho girato il capo di nuovo su quel contadino con quattro stracci,aveva la mia compassione.
Mi diressi verso il bancone,sussurrando a denti stretti "dannati porci bastardi" rivolto alle guardie,anche se avessi urlato erano talmente ubriachi che avrebbero fatto fatica a capire.
Dentro di me nascondevo la mia vergogna,ero come loro un tempo,servivo quel porco di British...uno stupro mentale che mi dava fitte all'anima,come se venissi tagliato lentamente da un coltello,pezzo dopo pezzo.
Mi morsi le labbra per sfuggire al pensiero e guardando il ceffo dietro al bancone,chiesi del sidro.
Mi portò un boccale con un liquido che sembrava il piscio d'un cane...mi andò quasi di traverso appena sentì quanto era forte.
Tornai a girarmi,volevo vedere di nuovo le guardie...ridevano ancora,li osservai a lungo,mentre con una mano giocavo con il coltello che tenevo in tasca....British deve pagare per tutto,era ormai la mia vocazione questo pensiero,deve morire come un cane...e un piccolo sorrisò comparì nella mia faccia.
La seconda ipotesi mi dà un senso di irrealtà,che provo più volte a scacciare invano,poichè la mia pazzia ormai regna anche sulle mie ultime volontà celebrali.
Mi distraggo dai miei pensieri,guardando quel vecchio ranicchiato per terra,sopra quei ciottoli bagnati.un vecchio sporco con la barba lunga che trema incessantemente,con lo sguardo fisso su un sasso ai suoi piedi,percosso da tosse il vecchio si piega e vomita una pozza di sangue...
Stà morendo,inghiottito anche lui da questa nebbia.
Lo guardo alzarsi faticosamente,con il viso stravolto e con rivoli del suo sangue uscire dalla bocca,lo vedo aggrappato alle assi di quella parete,allontanarsi e sparire nel nulla.
Riprendo il cammino,lungo la strada della città...i miei passi ora si mischiano a risa e canti,una taverna,è l'unico posto dove trovare gioia,comprata con del vino o sidro.
Così scorgo le luci e l'insegna della taverna di Britain,è un buon invito per un'errante,tanto che vi entro senza pensarci due volte.
Nei primi passi dentro la taverna il mio olfatto fù invaso dal puzzo eccessivo di vino,sembrava che quelle marcie pareti ve ne erano intrise,inoltre dentro a differenza di fuori regnava un'altra nebbia,provocata dal fumo d'oppio e tabacco.
I tavoli erano per la metà occupati,da relitti umani,contadini con pochi stracci che fissavano il loro boccale...le uniche risa provenivano dal tavolo in fondo,ove vi si vedeva un gruppo di guardie della città,lo capì dal simbolo di Lord British ricamato sui loro mantelli di tessuto pregiato.
Due squaldrine,erano contese da quelle guardie,inoltre il tavolo era imbandito di salumi e porchetta...ho girato il capo di nuovo su quel contadino con quattro stracci,aveva la mia compassione.
Mi diressi verso il bancone,sussurrando a denti stretti "dannati porci bastardi" rivolto alle guardie,anche se avessi urlato erano talmente ubriachi che avrebbero fatto fatica a capire.
Dentro di me nascondevo la mia vergogna,ero come loro un tempo,servivo quel porco di British...uno stupro mentale che mi dava fitte all'anima,come se venissi tagliato lentamente da un coltello,pezzo dopo pezzo.
Mi morsi le labbra per sfuggire al pensiero e guardando il ceffo dietro al bancone,chiesi del sidro.
Mi portò un boccale con un liquido che sembrava il piscio d'un cane...mi andò quasi di traverso appena sentì quanto era forte.
Tornai a girarmi,volevo vedere di nuovo le guardie...ridevano ancora,li osservai a lungo,mentre con una mano giocavo con il coltello che tenevo in tasca....British deve pagare per tutto,era ormai la mia vocazione questo pensiero,deve morire come un cane...e un piccolo sorrisò comparì nella mia faccia.
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