Dal giorno in cui fetide e putride melme si sono alzate al cielo dicendo “Io sono l’uomo” la loro maggiore paura è sempre stata la coscienza della loro mortalità. Ma la morte non è che una fase di transizione , un passaggio dalla vita al non vita. E questa verità è stata tenuta nascosta dai preti, chierici, e paladini troppo a lungo xkè possa rimanere celata.
Fin dai tempi più antichi l’uomo primitivo era aduso a seppellire i propri cari con tutti i loro averi, in quanto la sua mente primordiale, non ancora palgiata dalle ecclesiastiche menzogne, conosceva per istinto quella antica verità. Studi approfonditi ci confermano l’esistenza di un culto dei morti presso quasi tutte le civiltà più antiche, ma solo con la nascita della grande citta di Umbra esso è divenuto una scienza con il nome di “Negromanzia “ . Il suo nome deriva dal “Codice Umbriano delle arti empie e Proibite” dove “negro” significa morte e “manzia” divinazione.
Infatti coloro che praticavano l’arte della negromanzia erano in grado di paralre con i morti e sapere chi doveva morire.
Ogni azione di un negromante era guidata dalla Morte “la signroa oscura che porta il silenzio e la pace”, i negromanti potevano apparire come persone sadiche e malvagie, ma essi portavano la pace e l’eterno…….
A Umbra i Negromanti erano i sacerdoti essi sostenevano il culto dei morti con un rituale che portava lo spirito del trapassato alla non-morte, cioè uno stato intermedio tra la vita e la morte, ma l’ignoranza umana era ed è attualmente grande, essi adorano i loro dei fasulli e credono nei loro pezzi di carta chiamati “libri sacri” i loro dei dicono che dopo la vita c’è l’oblio e la dimenticanza, mai bugia fu così grossa, noi negromanti abbiamo il compito di guidare le anime alla pace eterna dei sensi quindi allo stato di non-morte, dove la signora oscura coccola le sue anime.
La difusione della Negromanzia nel mondo umano avvenne intorno alla III dinastia Umbriana, quando un paladino umano Sir Uthradin di Luna si recò a Umbra per osservare, e al suo ritorno tra gli umani scrisse un trattato sulla negromanzia, in un suo passo del libro scrisse…………………..
La divulgazione di questo libro fece apparire alla vista degli umani la negromanzia come un’arte oscura e malvagia, ma l’umano che afferma questo è ignorante e va rieducato convertendolo alla non-morte, codice umbriano fa due nette distinzioni.
Lo stato di Vita è un pasaggio futile per l’anima dura poco ed è fragile.
Lo stato di Non-morte rende l’anima eterna e forte
Questo è il compito del necromante, essendo egli la strada che conduce la vita alla non-morte deve aiutare i viventi a percorrere la strada prendendo le loro anime e incanalarle sulla retta via.
Puo’ mai questo essere un compito malvagio?
Da quando salvare un’anima e renderla eterna è un crimine? Gli umani che cercano la salvezza la troveranno nella negromanzia e non nelle scempiaggini predicate dai religiosi umani.
tratto dalla...... "Intriduzione del Codice Umbriano delle arti empie e proibite"
Fin dai tempi più antichi l’uomo primitivo era aduso a seppellire i propri cari con tutti i loro averi, in quanto la sua mente primordiale, non ancora palgiata dalle ecclesiastiche menzogne, conosceva per istinto quella antica verità. Studi approfonditi ci confermano l’esistenza di un culto dei morti presso quasi tutte le civiltà più antiche, ma solo con la nascita della grande citta di Umbra esso è divenuto una scienza con il nome di “Negromanzia “ . Il suo nome deriva dal “Codice Umbriano delle arti empie e Proibite” dove “negro” significa morte e “manzia” divinazione.
Infatti coloro che praticavano l’arte della negromanzia erano in grado di paralre con i morti e sapere chi doveva morire.
Ogni azione di un negromante era guidata dalla Morte “la signroa oscura che porta il silenzio e la pace”, i negromanti potevano apparire come persone sadiche e malvagie, ma essi portavano la pace e l’eterno…….
A Umbra i Negromanti erano i sacerdoti essi sostenevano il culto dei morti con un rituale che portava lo spirito del trapassato alla non-morte, cioè uno stato intermedio tra la vita e la morte, ma l’ignoranza umana era ed è attualmente grande, essi adorano i loro dei fasulli e credono nei loro pezzi di carta chiamati “libri sacri” i loro dei dicono che dopo la vita c’è l’oblio e la dimenticanza, mai bugia fu così grossa, noi negromanti abbiamo il compito di guidare le anime alla pace eterna dei sensi quindi allo stato di non-morte, dove la signora oscura coccola le sue anime.
La difusione della Negromanzia nel mondo umano avvenne intorno alla III dinastia Umbriana, quando un paladino umano Sir Uthradin di Luna si recò a Umbra per osservare, e al suo ritorno tra gli umani scrisse un trattato sulla negromanzia, in un suo passo del libro scrisse…………………..
Quello strano popolo ritiene che i morti debbano essere avvolti in teli di lino e sepolti con tutti i loro averi, non affinche essi possano vivere agiatamente nell’aldilà ma perché essi credono che un giorno questi ritorneranno come non-morti per chissà quale miracolo …………..
Lo stato di Vita è un pasaggio futile per l’anima dura poco ed è fragile.
Lo stato di Non-morte rende l’anima eterna e forte
Questo è il compito del necromante, essendo egli la strada che conduce la vita alla non-morte deve aiutare i viventi a percorrere la strada prendendo le loro anime e incanalarle sulla retta via.
Puo’ mai questo essere un compito malvagio?
Da quando salvare un’anima e renderla eterna è un crimine? Gli umani che cercano la salvezza la troveranno nella negromanzia e non nelle scempiaggini predicate dai religiosi umani.
tratto dalla...... "Intriduzione del Codice Umbriano delle arti empie e proibite"
Commenta