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[DISFIDA DELLE FESTE] Alli bardi e alli novellini

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  • [DISFIDA DELLE FESTE] Alli bardi e alli novellini



    Per degnamente festeggiare li giorni natalizi, del nuovo anno et della befana, bardi, cantori o anche solo gentili dame et cavalieri che desiderate narrare una historia, convochiamo questa disfida!

    Da oggi si apre, e terminerà il 6 di gennaio dello nuovo anno 2004.

    L'unica cosa che vi chiediamo e' di raccontarci, messeri e donzelle, una storia fantastica che abbia per tema le feste che stiamo trascorrendo, siano esse religiose o pagane!

    A voi, come sempre, lauti premi et festeggiamenti, l'onore e la gloria, et anche il vostro scritto sulle pagine di presentazione dello shard!

  • #2
    Io lo posto qui :P

    Una cometa, e il disegno

    Il freddo era l’unico sovrano di Sosaria, la terra degli uomini.
    Il rigido clima oramai rivestiva tutte le città del regno di Lord British e un altro lungo inverno infernale si presentava anche per quell’anno.

    Erano da poco scoccate le nove di sera e tutto era assediato dalle ombre della notte, il paesaggio risplendeva dalle finestre delle abitazioni bloccate dall’incessante nevicata. In cielo nemmeno una stella, tutto era buio, tutto era fermo.
    Ma come una scintilla su una fiaccola spenta qualcosa illuminò a tratti il manto delle nuvole.
    Una sfera di fuoco sovrastò tutto il cielo della regione e le nuvole sembrarono aprirsi per consentire l’accesso a quella scia di luce.
    Tre uomini, rispettivamente da Minoc, Britain e Magincia lasciarono le loro case nel cuore della notte e si partirono seguendo la scia che la cometa dipingeva sull’ormai cielo stellato.
    Passarono molte ore, e i tre ormai esausti come per incanto si incrociarono su un camino comune.
    Si guardarono in faccia per alcuni istanti, poi, senza emettere parola alcuna, ripresero il viaggio tutti e tre uniti.
    La cometa diventava come per incanto sempre più grande, finchè ad un certo punto sembrò quasi che si stesse fermando.
    I tre abbassarono per un momento gli occhi e videro in lontananza una luce soffusa provenire da una casa in lontananza.
    Proseguirono per qualche centinaio di passi fino alle porte di codesta dimora misteriosa.
    Uno dei tre si fece avanti e bussò vigorosamente allo scricchiolante portone.
    Aprì un vecchio con fare gentile e li invitò ad entrare.
    L’umile dimora era grande abbastanza da contenere quell’esiguo numero di persone, ma in un angolo, avvolta in un panno di lana e immersa in un mucchio di paglia vi era distesa una donna con un bambino tra le braccia.
    I tre strani viaggiatori si prostrarono davanti alla minuscola creatura donandole alcuni doni che avevano nelle loro sacche, e sebbene nessuno dicesse nulla, tutti i presenti sapevano ciò che stesse accadendo.
    Quel piccolo, sarebbe stato la luce che avrebbe riacceso i cuori della gente, unica, umile, magnifica, gloriosa creatura che avrebbe svelato la via per salvare gli uomini di questo mondo.
    Più regale di qualunque sovrano, più importante di qualunque battaglia, l’avvento di quel bimbo avrebbe segnato la storia di Sosaria, per sempre.
    Lo avrebbero chiamato in vari modi, messia, profeta, maestro, ma il suo vero titolo era quello di essere figlio di un Dio.
    Un dio cosi folle da incarnarsi in una creatura umana, e con gli uomini stessi soffrire e vivere, tutto per donagli qualcosa che loro neanche meritavano, la salvezza delle loro anime.
    Cosi oggi, in ricordo di quella data, che i fanciulli rimembrano per i regali sotto l’albero, noi festeggiamo il Natale, e sebbene ci si sforzi di essere più buoni, o perlomeno di sembrarlo, siamo sempre gli stessi, corrotti dalla vita e pieni di noi stessi, così ciechi che in pochi ricordano veramente questa data con il suo reale significato, e non sto rimproverando innocenti bambini, ma sciocchi uomini che della vita ormai han solo ribrezzo.
    La salvezza ci è stata donata, siamo noi a decidere come usarla.

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    • #3
      Complimenti Neclord!

      ICQ:165616132

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